Com’è andata la settimana?
Breve percorso ragionato
tra fede, valori, morale
I
temi chiave in un minuto:
il "no" all'eutanasia di un triplegico,
la Bibbia come smartphone e l'appello scozzese all'Africa, la censura
laicista francese e i versetti sui bus londinesi, la persecuzione in
Egitto e in Malesia,
la creatività dei giudici italiani e l'imbarazzo cinese verso lo
Zecchino d'oro, il farro della Mesopotamia che ama l'Alta Langa e
il server che tutela i bambini, e poi la fede di Pirandello, i miti sul
Colosseo e i segreti di Campo dei Fiori, i limiti dell'illuminismo
secondo Todorov e le sorprese archeologiche a Mosul in barba all'Isis.
Buona lettura!
Sulla scia del caso sollevato
da dj Fabo, il quotidiano Avvenire ha dato spazio a una voce
alternativa. In prima pagina, sotto il titolo "L'eutanasia mi
fa paura", campeggiava la lettera di Lorenzo Moscon, 23 anni, triplegico
dalla nascita: un appello ai presidenti dei
gruppi parlamentari che in questo periodo iniziano la discussione sul
tema della "dolce morte" (se non altro nel nome), con il quale Moscon
esprime la sua "più ferma contrarietà al fatto che lo
Stato si esprima e legiferi su questo tema". Il pericolo, spiega
l'autore, è che, «mediante una legge, si giustifichi e si consenta la
soppressione di un malato per alleviarlo da una sofferenza terribile».
Non sarebbe meglio, si chiede Moscon, «contrastare la sofferenza
dei malati piuttosto che ucciderli in nome di una pietà falsa che cela
ragioni sanitarie o economiche?». Il rischio, prosegue, è che il
malato, "indifeso, impotente e vulnerabile", possa subire in qualche
forma una pressione "a chiedere l’eutanasia".
Domenica il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, ha fatto il punto
della situazione, rivelando che «sono piovute risposte da Palazzo
Montecitorio sul rischio eutanasia in Italia», con «il quasi corale "no
all’eutanasia" dei
presidenti dei gruppi parlamentari» (per la cronaca, non hanno risposto
solo M5S e il nuovo DP), «immagine di una
politica che ha saputo chinarsi ad ascoltare una voce
"dal basso"». Per una volta, se non altro.
Il rischio di una legge sul tema, come lo stesso Moscon
rilevava,
è che "alcune misure legislative, una volta adottate, hanno effetti a
lungo termine spesso imprevedibili". Basti pensare
alla famosa 194, la legge sull'interruzione di gravidanza:
perfino i comunicatori più attenti confondono i termini della
normativa, si riferiscono a presunti diritti assoluti quando invece esistono
precisi limiti, dettati dalla legge fin dal suo primo
articolo, all'utilizzo dell'aborto.
Lo spiega bene Costanza Miriano
rispondendo al corsivo di Massimo Gramellini.
Passando a cose più leggere: per un periodo i passaggi
pedonali australiani non avranno come icona il consueto omino
rosso o verde, ma una donna. Questo per «ridurre la formazione di
“pregiudizi inconsci” nei confronti delle donne».
A questo punto però qualcuno potrebbe chiedersi - legittimamente - chi
abbia deciso che il classico "omino" sia in effetti un uomo:
potrebbe anche essere una donna con i pantaloni. In questo caso la
nuova
figura proposta, una donna con la gonna, potrebbe sollevare nuove
proteste per il plateale richiamo a uno stereotipo
che da decenni si tenta di eliminare. Rimaniamo in attesa dei prossimi
sviluppi.
In Italia, invece, anche questa settimana i giudici
hanno dato prova di
creatività: il tribunale per i minori di Firenze
ha riconosciuto a due coppie dello stesso sesso il diritto alla
trascrizione delle adozioni ottenuta all'estero.
Sull'altro fronte papa Bergoglio, per
incoraggiare i cattolici a una maggiore confidenza con le Sacre
Scritture, prendendo spunto dalla tentazione di Gesù ha rievocato una metafora non nuova ma efficace,
per dirla con Lia Celi
«un accostamento geniale (ancorché un po’ protestante)
per arrivare al
cuore dei cristiani d’oggi»: dovremmo trattare la Bibbia come il
cellulare. «Se la aprissimo diverse volte al giorno - si è chiesto il
papa -,
se leggessimo i messaggi di Dio contenuti nella Bibbia come leggiamo i
messaggi del telefonino, cosa succederebbe?».
Pagina esteri. A Malicornay, in
Francia,
un insegnante è stato sospeso per aver letto in varie occasioni alcuni
passi della Bibbia
ai suoi studenti. Il provvedimento è stato preso dopo che al
provveditorato locale era giunta una lettera anonima (quando si dice
coraggio) da parte di un gruppo di genitori, missiva che lo accusava di
aver infranto il principio di laicità. Ora gli organi
competenti dovranno valutare se si sia trattato di tentato proselitismo
o di "semplice mancanza di discernimento" (sic). Chissà che ne pensano
a Londra, dove in questi giorni i versetti
della Bibbia compaiono perfino sulle fiancate dei bus.
Poco più a nord la chiesa di Scozia -
corsi e ricorsi storici - lancia un appello all'Africa: abbiamo bisogno di
missionari. A proposito di Africa: il presidente egiziano al
Sisi si è augurato che cristiani e musulmani vengano
trattati allo stesso modo davanti alla legge. Proprio in Egitto, però, l'Isis ha trucidato di
recente un altro cristiano, provocando una fuga di massa dal Sinai. Un
po' più a sud, in Somalia, si registra una grave crisi umanitaria.
In Asia le cose non
meglio: in Malesia, per esempio, i cristiani scompaiono
senza lasciare traccia. Un pastore, Raymond Koh, è stato rapito lo
scorso 13 febbraio, stessa sorte toccata a diversi altri ex musulmani.
Se avete lo stomaco forte, un durissimo film contro Israele
si aggira per l'Italia, anche con il patrocinio (stigmatizzato da più
parti) di una sede Anpi.
Cronache italiane. A Messina scoppia una polemica
per l'affitto a prezzo troppo modico (2430 euro all'anno: decisamente
fuori mercato, secondo una testata locale) che il Comune ha concesso a
una chiesa evangelica per uno spazio di un migliaio di metri quadri.
Nelle Langhe
invece - grazie a Marco per la dritta - si è scoperto che attecchisce
benissimo «un tipo di farro coltivato migliaia di anni fa nella Mesopotamia di Nabucodonosor».
Dal passato al futuro: una start-up lombarda con una particolare
sensibilità per la tutela dei minori ha lanciato una campagna globale
di crowdfunding per realizzare un router wi-fi in
grado di bloccare l'accesso agli spazi virtuali non adatti ai
bambini, si tratti di social, chat, motori di ricerca, siti,
video. Chi volesse contribuire o preordinarlo può farlo da qui.
Prosegue fino a domenica 12 marzo a Milano la
14ma edizione di Fa' la cosa giusta!, fiera del
consumo
critico e degli stili di vita sostenibili: tra i 700
espositori ci sono anche le Case valdesi
Momento amarcord. Dieci anni fa usciva
il Dizionario di teologia evangelica a cura di Uomini
nuovi, un'opera significativa e ancora attuale. Nel 2004 erano i giorni
del drammatico attentato di Madrid, (qui raccontato in prima persona da un testimone).
Dieci
anni dopo, una notizia clamorosa dalla Svezia: Ulf Ekman,
noto autore e pastore evangelico, annunciava la decisione di lasciare la chiesa
evangelica per abbracciare il cattolicesimo. Nel 2015 in Italia si
rifletteva su processi e assoluzioni. Nel 2006 il Radiocorriere Tv premiava un gruppo evangelico
romano, i PattiXfetti. Per finire, anche se ben pochi
se lo ricordano, il 17 marzo 1861 veniva proclamata l'Unità d'Italia.
Angolo cultura. Interessante intervento
di Gianfranco Ravasi per il Sole 24 Ore sulla
fede di Luigi Pirandello:
pur riscontrando la ritrosia dello scrittore verso la religione, Ravasi
riporta
alcune riflessioni che fanno pensare a una spiritualità
radicata. Come quando, nel Piacere dell’onestà, «Pirandello
propone
un principio etico indiscutibile: "È molto più facile essere un eroe
che un galantuomo. Eroi si può essere una volta tanto; galantuomini si
deve essere sempre"». O come quando, pochi mesi prima di morire, lo
scrittore confessa di considerarsi «uno strumento puro nelle mani di Qualcuno
sopra di me
e di tutti» e, a un diverso interlocutore, di avere «una fede in Dio,
non so se vera per Lei, prete, ma fermissima, alla quale ho dovuto
ubbidire e offrire dolorose rinunzie».
A Roma una mostra celebra il mito
dell'Anfiteatro Flavio:
«Colosseo. Un’icona», aperta fino al 18 gennaio nel comprensorio
monumentale, ripercorre la storia, le suggestioni e le leggende legate
a uno dei monumenti che meglio caratterizzano la Capitale. Tra l'altro,
scrive Giorgio Ieranò su La Stampa, nei secoli «il
Colosseo subisce la damnatio
dei cristiani, che condannano la crudeltà dei giochi
circensi. Diventa luogo di culto: ai pellegrini si prescrive di
raccogliere una zolla dell’arena, intrisa del sangue dei martiri dati
in pasto ai leoni». Eppure, nonostante i mille combattimenti, gli
spettacoli cruenti e le scene drammatiche cui il pubblico ha assistito
dalle sue tribune, «non si ha alcuna notizia certa di
cristiani trucidati nel Colosseo».
Restando a Roma, pochi sanno che il monumento a
Giordano Bruno in Campo dei Fiori contiene alcune curiosità,
spiegate da Massimo Bucciantini sul Sole 24 Ore: tra gli otto medaglioni presenti
sul basamento due sono dedicati a John Wyclif e Jan
Hus.
Ma non solo: in realtà «un medaglione ne conteneva due. Quello del
filosofo ed eretico Vanini riportava, seminascosto, un altro ritratto,
piccolissimo ma perfettamente riconoscibile: l’omaggio segreto a Lutero.
A pochi passi da San Pietro». Un dettaglio ben nascosto, tanto che per
più di un secolo nessuno se ne accorse: «la presenza di Lutero fu
segnalata per la prima volta dallo storico svedese Lars Berggren nel
1991».
Il limite dell'Illuminismo? L'assenza
di misura. Parola di Cvetan Todorov che, in un intervento inedito riportato
su Avvenire
- grazie a Joshua per la dritta -, offre una lettura laterale dei Lumi,
stabilendo un parallelo con il prometeismo e il pelagianesimo, dottrine
in cui l'uomo può aspirare a un progresso infinito e alla perfezione.
Pur rifiutando Dio, spiegava il filosofo recentemente scomparso, «il
secolo dei Lumi diffonde l’immagine di un mondo
senza intervento divino e recupera in qualche modo l’ambizione
di Pelagio:
inizia quella reazione radicale per cui gli esseri umani,
collettivamente o individualmente, cominciano a sentirsi demiurghi,
creatori d’universi; sono gli uomini a occupare un posto divinizzato e
ciò apre la via alle rivoluzioni ma anche ai regimi totalitari». Si
tratta, secondo Todorov, di una "minaccia alla specie umana", tanto che
nel presentare i Lumi «bisognerebbe sempre aggiungere una precauzione e
ricordare che nell’illuminismo c’è un’assenza di misura
per cui il pericolo di hybris è sempre in agguato e anzi
sotteso allo stesso progetto».
Parlando invece di archeologia:
ricordate la tomba del profeta Giona
a Mosul, distrutta dall'Isis in un'area di cui ora il califfato ha
perso il controllo? Be', pare che gli archeologi accorsi per verificare
i danni al monumento abbiano fatto una scoperta non da poco: sotto la
tomba, infatti, ci sarebbero le vestigia del palazzo di
Sennacherib, il sovrano assiro citato anche nella Bibbia.
E rimanendo in tema: a Gerusalemme si
stanno concludendo i restauri del Santo Sepolcro
iniziati a maggio 2016. I lavori hanno consolidato la basilica
costantiniana e la fine dell'intervento verrà celebrata il mercoledì 22
marzo.
Pagina spettacoli. Il brano che Stefano
Rigamonti ha presentato quest'anno allo Zecchino d'oro, "Raro come un
diamante", è arrivato fino in Cina. Appena in tempo, verrebbe
da dire, visti gli ultimissimi sviluppi: il governo ha ordinato
di cancellare i brani a tema religioso da Youku Tudou, lo Youtube della
Repubblica popolare. E dire che
poche settimane fa i bambini cinesi avevano accolto il Presidente
Mattarella cantando "Forza Gesù".
In chiusura, una piccola parentesi meteo
(perché si sa, parlare del tempo toglie sempre dall'imbarazzo): in Antartide,
segnala
l'Osservatore romano, «è stata registrata la temperatura più
alta mai rilevata, 17,5 gradi sopra lo zero». Per
capirci: a Roma, in questi giorni, fa più freddo che al Polo Sud.
Nel nostro spazio libri questa
settimana riscopriamo Dove
muoiono i cristiani di Francesca Paci.
Appuntamento a sabato prossimo. Dai,
che la primavera è alle porte perfino in Antartide.
Il numero della scorsa settimana, per
chi se lo
fosse
perso.
Questo
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e Stefano da Pavia. Se vi piace
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