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Topic:
Trinita' e Modalismo (letto 908 volte) |
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danitek
Membro familiare
   

Il SIGNORE è il mio pastore: nulla mi manchera'

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Pace a tutti ... Apro questo post, perche' ho notato che spesso l'insegnamento della Trinita' viene confuso con la dottrina del modalismo. Nella mia comunita' o tra le persone che conosco, per esempio , diverse volte ho sentito dire frasi come : Gesu' e Dio Padre sono la stessa persona. E questo mi veniva detto da persone che erano convinte che questa fosse Trinità , ignorando invece che era la dottrina eretica del modalismo o unitarianesimo a sostenere questo. La dottrina della trinità in alcun modo insegna che Dio Padre e Gesu' siano la stessa persona , ma due persone DISTINTE della medesima NATURA DIVINA. Dio Padre non e' mai venuto sulla terra e morto per noi sulla croce , ma il Figlio lo ha fatto. Quando Gesu' dice "io e il Padre siamo uno" , cio' e' evidentemente da intendere come "uno in natura, in scopo, in autorita'" non "uno in persona". Spero tutti siate d'accordo con me su quanto ho scritto
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...cercate il regno di Dio e la sua giustizia, e tutto il resto vi sara' sopraggiunto
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Asaf
Admin
    

La verità sta nella Scrittura!

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on 17.12.2007 alle ore 21:05:19, danitek wrote: Spero tutti siate d'accordo con me su quanto ho scritto |
| Certamente, parte si trova anche nella netiquette del forum.
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Per una corretta esegesi biblica più che questione di testi e contesti è questione di testi e ...teste!
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andreiu
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Gesù è la mia vita

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on 17.12.2007 alle ore 21:05:19, danitek wrote:Spero tutti siate d'accordo con me su quanto ho scritto |
| Certo
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romefriend
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on 17.12.2007 alle ore 21:05:19, danitek wrote:Pace a tutti ... .... Quando Gesu' dice "io e il Padre siamo uno" , cio' e' evidentemente da intendere come "uno in natura, in scopo, in autorita'" non "uno in persona". Spero tutti siate d'accordo con me su quanto ho scritto |
| Di sicuro non uno in "persona". Trovo interessante che Giovanni, dopo aver riportato questa asserzione di Gesù (10:30) qualche capitolo più avanti riprende il discorso, con le parole della preghiera di Gesù: "Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno" (17:22) E' interessante che la gloria che Gli è stata data dal Padre lui l'ha data a chi crede, in modo che o per far sì che, allo stesso modo di come Lui è uno con il Padre, noi lo dobbiamo essere tra noi. Wow! Non so se il paragone o similitudine di quella che dovrebbe essere la nostra capacità di unità, sminuisce il valore della Sua unità con il Padre, o se il valore della Sua unità ci spinge ad un obbiettivo irraggiungibile. Ma il paragone o l'oggetto della Sua preghiera (e Gesù non prega mai cose inverosimili o irraggiungibili) ci fa riflettere sull'unità. shalom
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danitek
Membro familiare
   

Il SIGNORE è il mio pastore: nulla mi manchera'

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Molto bella la tua riflessione romefriend ... grazie del tuo contributo
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...cercate il regno di Dio e la sua giustizia, e tutto il resto vi sara' sopraggiunto
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Faithful
Simpatizzante
 
 W questo FORUM!!!

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on 17.12.2007 alle ore 21:05:19, danitek wrote:Pace a tutti ... Apro questo post, perche' ho notato che spesso l'insegnamento della Trinita' viene confuso con la dottrina del modalismo. Nella mia comunita' o tra le persone che conosco, per esempio , diverse volte ho sentito dire frasi come : Gesu' e Dio Padre sono la stessa persona. E questo mi veniva detto da persone che erano convinte che questa fosse Trinità , ignorando invece che era la dottrina eretica del modalismo o unitarianesimo a sostenere questo. La dottrina della trinità in alcun modo insegna che Dio Padre e Gesu' siano la stessa persona , ma due persone DISTINTE della medesima NATURA DIVINA. Dio Padre non e' mai venuto sulla terra e morto per noi sulla croce , ma il Figlio lo ha fatto. Quando Gesu' dice "io e il Padre siamo uno" , cio' e' evidentemente da intendere come "uno in natura, in scopo, in autorita'" non "uno in persona". Spero tutti siate d'accordo con me su quanto ho scritto |
| Mi preme farti presente del fatto che la dottrina oneness o come la definisci tu modalista,non nega che il padre e il figlio siano distinti,in quanto Cristo è un uomo generato e proceduto dal padre che è l'unico Dio (Vedi ad esempio 1Corinti 8:6 e Giovanni 17:3) Ciò che sosteniamo è che la parola non è una persona separata dal padre ma è il pensiero,il piano,l'attività o l'espressione di Dio,la parola è stata espressa nella carne nel figlio generato che è uomo per natura adamitica (figlio dell'uomo) e dunque progenie della donna secondo quanto scritto in Genesi 3:15 Tra l'altro in 1Pietro 1:18-20 è scritto che l'agnello è stato preconosciuto dal padre prima della fondazione del mondo,non avrebbe alcun senso preconoscere una persona coeterna e coeguale,perché una persona eterna non si può preconoscere,ma se Cristo invece è la parola di Dio fatta carne (sapienza e potenza di Dio come scritto in 1Corinti 1:24) tale sapienza è stata applicata da Dio padre dall'eternità al tempo e manifestata come figlio di Dio negli ultimi tempi per noi. E'scritto inoltre che Gesù Cristo è l'Emmanuel che significa Dio con noi,ma Dio è il padre ed è Spirito,Cristo invece quale Signore ha una doppia natura in cui quale uomo è servo e figlio di Dio e quale Dio abita appunto nella sua carne tutta la pienezza della Divinità,non è Dio al 33,3% Il Fatto che la natura umana del Cristo discenda dalla donna è ancora confermato in Apocalisse quando Cristo afferma di essere la radice e la discendenza di Davide,è così che la parola di Dio è stata fatta carne,non è che un Dio figlio abbia lasciato il resto del comitato eterno in cielo e si sia ad un tratto incarnato in una vergine per diventare figlio di Dio. La fede oneness non è eresia piuttosto conoscere Dio è un esclusiva che dipende unicamente dalla volontà di Gesù Cristo (Matteo 11:27) ed è pertanto per questo motivo che la maggior parte dei credenti che si definiscono Cristiani sono ecumenici con la chiesa cattolica a motivo del dogma niceno della trinità. Se Gesù Cristo è proceduto dal padre ed è Dio con noi,non può essere proceduto da un comitato eterno per passare dallo stato di deo allo stato di uomo,ma Dio è Spirito ed ha generato un figlio umano dal progetto della sua Sapienza,manifestando la sua pienezza in lui.
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| « Ultima modifica: 03.07.2023 alle ore 11:53:16 by Faithful » |
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ilcuorebatte
Admin
    

"Noi ci battiamo per il nostro tutto" Atanasio

Posts: 2918
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La discussione sulla natura di Cristo e della sua relazione con il Padre ha suscitatoinfinite discussioni teologiche. Il tema è di per sé delicato e rischia di scivolare facilmente in ragionamenti sottili e talvolta difficili da definire con precisione, Partendo dai due punti chiave di questa dottrina che sono stati anche ben delineati: - Si afferma che «Cristo è un uomo generato e proceduto dal Padre, quindi nella sua natura umana è distinto da Dio Padre, perché è un essere umano reale, nato da donna, con una natura adamitica». Si riconosce implicitamente una distinzione reale tra la natura umana di Cristo e Dio Padre. - Si afferma anche che: «Cristo come "Parola fatta carne" è l’espressione o manifestazione del Padre — cioè, la sua natura divina non è una persona separata, ma il Padre stesso che si esprime, si manifesta, si rivela nella carne». Si identifica quindi anche la natura divina di Cristo come un’unica realtà con il Padre, senza distinzione personale. Probabilmente all'interno del modalismo ci saranno anche posizioni più sfumate o più marcate. Questa prospettiva solleva alcune criticità. Una prima riguarda la distinzione tra persona e natura divina. La dottrina trinitaria afferma che Padre, Figlio e Spirito Santo sono tre persone distinte, pur condividendo una medesima natura divina. Il modalismo, tende a ridurre questa pluralità di persone a una sola persona (Dio Padre) che si manifesta in modi diversi, con il Figlio come una modalità o espressione del Padre stesso. Questo porta a una confusione o sovrapposizione tra persona e natura che, per molti teologi, non rende giustizia alla complessità e alla profondità della rivelazione biblica. Un’altra questione è quella dell’eternità e della preesistenza del Figlio. Secondo l’Oneness, poiché Cristo è generato e proceduto dal Padre, non può essere coeterno o coeguale come persona distinta. Questo si riflette anche nell’esegesi di testi come 1 Pietro 1:20, dove si afferma che «l’Agnello è stato preconosciuto prima della fondazione del mondo». La dottrina Oneness interpreta questo come indicazione che il Figlio non è una persona coeterna ma una sapienza o un progetto eterno di Dio, manifestatosi solo nella carne nei tempi ultimi. Tuttavia, molti studiosi e tradizioni cristiane vedono questa preconoscenza come riferita a una persona reale e distinta, cioè il Figlio eterno di Dio, e sostengono che una persona eterna non si può semplicemente "preconoscere" come un progetto o un piano, perché l’eternità implica esistenza senza inizio. Inoltre, il modo in cui la dottrina Oneness separa nettamente la natura umana dalla natura divina di Cristo rischia di violare il principio dell’unione ipostatica, cioè l’unione inseparabile e indivisibile delle due nature in una sola persona di Gesù Cristo, secondo la cristologia ortodossa. Separare troppo le nature può portare a derive come l’adozionismo o il docetismo, il cui pensiero compromette la piena umanità o la piena divinità di Cristo. Sul piano pratico e spirituale, tale concezione può influire anche sulla comprensione della relazione con Dio. La dottrina trinitaria consente un rapporto personale con le tre persone divine distinte, mentre l’Oneness rischia di vedere Dio come un’entità che cambia modalità di manifestazione, rendendo più difficile una comunione personale e diretta con ciascuna delle sue persone. Infine, una critica spesso sottolineata riguarda il rischio di ridurre la divinità di Cristo a una manifestazione funzionale del Padre, piuttosto che riconoscere in Lui una piena divinità personale e distinta, elemento fondamentale per la salvezza secondo la maggior parte delle confessioni cristiane. In sintesi, pur partendo da una posizione che riconosce la distinzione reale nella natura umana di Cristo, la dottrina Oneness tende a negare o minimizzare la distinzione personale nella divinità, riducendo il Figlio a un’espressione o manifestazione del Padre. Questa prospettiva solleva questioni bibliche importanti.
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"Per coloro che credono nessuna prova è necessaria, per coloro che non credono nessuna prova è sufficiente." Stuart Chase
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