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   Sul dogma "La Trinità"
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   Autore  Topic: Sul dogma "La Trinità"  (letto 24909 volte)
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Re: Vorrei esaminare con voi il dogma "La tri
« Rispondi #150 Data del Post: 28.01.2014 alle ore 12:32:39 »
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on 28.01.2014 alle ore 10:55:39, New wrote:

Provo a dare una mia risposta attraverso Deuteronomio 6:4 ed aiutandomi con appunti dalle lezioni del Professore che ha tenuto in Chiesa un breve corso di greco ed ebraico:
 
Ascolta, Israele: l'Eterno, il nostro Dio, l'Eterno è uno. - Deuteronomio 6:4.  
 
"Uno" è espresso in Ebraico con 'echâd che significa UNO ed anche può indicare un'unità del composto o unità composita (come per Adamo ed Eva in Genesi 2:24) e non solamente l’unicità nel senso d'uno solo. Il termine 'echâd lo troviamo pure in Esodo 24:3, dove è scritto che "il popolo rispose a una sola ('echâd) voce" per indicare appunto che le voci erano tante, ma avevano un'unità d'intento, di pensiero, di cuore, in altre parole, pur tanti erano un'unica voce.  
 
Questa è solo una mia modesta risposta e pertanto chiedo per favore ad Asaf o Andreiu o a chi altro conosce bene il greco se possono approfondire il significato di Deuteronomio 6:4 attraverso la Septuaginta.
  

 
http://www.bible.ca/trinity/trinity-oneness-unity-yachid-vs-echad.htm
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Re: Vorrei esaminare con voi il dogma "La tri
« Rispondi #151 Data del Post: 28.01.2014 alle ore 13:41:53 »
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Il termine echad ha un vasto spettro semantico, e può indicare non solo una unità composita, ma anche unità per indicare per es. una persona particolare (Ge.19:9), quindi, uno (come numero o articolo determinativo), unico, una volta, solo, intero, … etc.
 
A mio avviso il vocabolo in virtù del vasto spettro semantico, pur lasciando aperta l’ipotesi di unità composita, esegeticamente e per onestà intellettuale, applicarlo allo Shemà (De.6:4), per farlo concorrere riguardo la natura di Dio rispetto all’altro termine meno frequente jachid (unico), significa forzarne l’esegesi;  
nonché, in quanto all’AT il vocabolo non sintetizza nessuna posizione particolare, pur trovandosi talune volte in importanti affermazioni religiose.
 
La LXX ha il numerale heis (uno). Il primo cristianesimo riprende dal giudaismo la formula monoteistica heis ho Theos (Dio uno).
« Ultima modifica: 28.01.2014 alle ore 16:16:06 by Asaf » Loggato

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Re: Vorrei esaminare con voi il dogma "La tri
« Rispondi #152 Data del Post: 28.01.2014 alle ore 15:02:29 »
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Grazie Asaf per l'utile spiegazione.
Grazie Marmar per l'interessante link.
« Ultima modifica: 28.01.2014 alle ore 15:04:45 by New » Loggato
Domenico
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Re: Vorrei esaminare con voi il dogma "La tri
« Rispondi #153 Data del Post: 28.01.2014 alle ore 19:35:27 »
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Se si accetta che Dio è in tre persone distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo, parlare di tre manifestazioni di Dio ora come Padre, ora come Figlio e ora come Spirito Santo, non solo significa aderire a quello che sosteneva Sabellio nel terzo secolo, ma soprattutto si nega in pratica l’esistenza di tre distinte persone nella deità.
 
Mi è permesso di citare un autore, che io condivido in pieno.
 
«Il Padre non è il Figlio, e il Figlio non è lo Spirito Santo. In realtà, nessuna delle tre persone è un’altra perché le persone sono tre. Il Padre è una persona distinta, proprio come il Figlio e lo Spirito Santo. Le tre persone esistono eternamente e i nomi Padre, Figlio e Spirito Santo, non sono mere figure retoriche o titoli mutevoli e temporanei, né sono espressioni che illustrano i vari modi in cui Dio si è rivelato. La fede cristiana non sfocia nel modalismo, cioè non considera questi termini come mere nomi attribuiti a diverse forme o attributi  in cui Dio si manifestava in seguenza nei vari momenti (considerando queste modalità esistenza ontologica) questo fu l’errore commesso da Sabellio. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono e rimarranno eternamente persone distinte. Per usare il linguaggio tecnico elaborato dalla Chiesa primitiva, nell’unica essenza divina vi sono tre sussistenze o ipostasi.
 
Questo significa che nella Deità vi sono delle distinzioni permanenti (non delle divisioni). Ogni sussistenza (o ipostasi) rappresenta l’intera essenza, ma ognuna mantiene la sua pecularietà. Perciò, le tre persone non escludono l’unicità: Padre, Figlio e Spirito Santo furono, sono e saranno per sempre esistenze o persone diverse nell’unità della Deità. È importante sottolineare tutto questo per evitare l’idea che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo siano semplici manifestazioni dell’unico Dio. La Trinità, infatti, non riguarda solo una manifestazione, ma anche l’essenza. Indipendentemente da qualsiasi manifestazione, Dio è un unico essere in tre ipostasi permanenti, cioè un Dio unico in tre Persone. Successivamente, si osservi che all’interno della Deità esiste una distinzione di attributi personali. Il termine attributo denota delle caratteristiche distintive che appartengono a tre persone: Padre, Figlio e Spirito Santo. Di conseguenza, sono uniche per ciascuna persona, e saranno esaminate in sequenza».(J. Rodman Williams, "Collana di teologia sistematica", Vol. 1, p. 98)
 
L’unicità di Dio
 
Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l’unico SIGNORE (Deuteronomio 6:4). Il termine ebraico echad per unico, non esprime solamente il concetto di “uno, solo”, che potrebbe dare l’idea di unità assoluta, ma lascia anche prevedere che si tratti di unità composta. Ecco come si esprime questo autore.
 
«La confessione di monoteismo contenuta nel v. 4 non preclude, però, la dottrina biblica della Trinità: la parola «Dio» è plurale (elohim) e può comprendere il concetto di Trinità ed il termine unico (echad) può suggerire l’idea della unità delle persone della Divinità. In Genesi 2:24 è usata la stessa parola per indicare l’unione di Adamo ed Eva» ( Jack S. Deere, Investigate le Scritture, Antico Testamento, p. 292).
 
In questo testo, pur essondoci lo stesso termine adoperato in Deuteronomio 6:4, non si dirà che si tratti di unità assoluta, bensì di unità composta, per il semplice fatto che è composta di due distinte persone che, pur diventando una stessa carne, l’uomo e la donna rimangono distinte persone tra di loro.
 
Se si va in Numeri 13:23, in cui si precisa: Giunsero fino alla valle d’Escol, dove tagliarono un tralcio con un grappolo d’uva, che portarono in due con una stanga, e presero anche delle melagrane e dei fichi, appare evidente che l’echad adoperato in questo passo per indicare “un grappolo”, non può essere intepretato unità assoluta, per il semplice motivo che i chicchi che ci sono in un grappolo, pur essendo tutti uniti insieme, non solo si possono contare, ma sono anche distinti l’uno dall’altro. Quindi, si tratta di unità composta. Anche Myer Pearlman, in “Dotrrina della Bibbia", sostiene la stessa interpretazione (pp. 44-45).
 
Per l’unità assoluta, cioè di una sola persona, l’ebraico adopera yachid (cfr. Genesi 22:2,12; Amos 8:10; Geremia 8:26; Zaccaria 12:10; Giudici 11:34.
 
Un autore, giustamente afferma:  
 
«La parola ebraica «uno» nel senso assoluto, usata in espressioni quali «uno solo» è yachid (il grassetto è mio);  essa non è mai usata in ebraico per esprimere l’unità della Divinità. Al contrario per tale scopo è usata «echad» che denota unità composta» (E. H. Bancroft, Teologia elementare, pp.58-59)
 
« Ultima modifica: 28.01.2014 alle ore 19:37:03 by Domenico » Loggato
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Re: Vorrei esaminare con voi il dogma "La tri
« Rispondi #154 Data del Post: 28.01.2014 alle ore 21:14:43 »
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Sarà nostra premura informarlo del fatto, che sembra ormai appurato, che dovrà recarsi all'anagrafe celeste e cambiare il suo nome in NOI SIAMO.  Sorridente
 
Dio è UNO, tutte le dispute dei teologi non cambiano la base del monoteismo. Tutti gli anatemi che si sono lanciati l'un l'altro e le accuse reciproche di eresia non è che poi al credente siano di grande aiuto, specialmente se poi tra le pieghe della storia si annidano anche fatti che alla teologia legano il potere.
 
Secondo me la trinità è valida finché si limita ad affermare che leggendo la Bibbia quando si legge del Padre, in realtà si parla di Dio, e così accade anche quando si parla del Figlio e dello Spirito.
 
La conclusione della Bibbia a me mostra un quadro ben preciso.
 
Apocalisse 22
 
3 Non ci sarà più nulla di maledetto. Nella città vi sarà il trono di Dio e dell'Agnello; i suoi servi lo serviranno, 4 vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome scritto sulla fronte. 5 Non ci sarà più notte; non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli.
 
Il grande assente è lo Spirito Santo. Se fosse come ALCUNI trinitari (che secondo me non lo sono, poiché sono andati oltre) dicono dovrebbe a pieno titolo avere anche lui il trono, poiché la sua opera non è assolutamente minore nella storia del Regno. Eppure manca una persona.
 
In realtà è ben presente perché abita nel Padre e nel Figlio, non è da loro distinta ma ne fa parte, ed è pur sempre persona nel suo rapporto con la creazione.
 
Ovviamente sempre secondo il mio punto di vista.
« Ultima modifica: 28.01.2014 alle ore 21:32:00 by Marmar » Loggato

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Re: Vorrei esaminare con voi il dogma "La tri
« Rispondi #155 Data del Post: 29.01.2014 alle ore 00:21:55 »
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Come già ho avuto modo di dire, il termine echad ha un vasto spettro semantico [uno (come numero o articolo determinativo), unico, una volta, solo, intero, indiviso, ...), e nonostante io credo alla Trinità, far passare lo Shemà (De.6:4) per un brano trinitario è scorrettezza esegetica (era lungi dallo scrittore una tale questione), congiunto a speculazione terminologica.  
 
Pur lasciando aperta l’ipotesi di una unità composita [(Ge.2:24; Nu:13:23), non nego a priori questa ipotesi], il termine può indicare anche una unità assoluta (Ge.11:1; 19:9; Es.29:15; 29:23; Sl.89:35; De.17:6), in senso avverbiale (2 Re:4:35), come numerale (Le.14:12), in senso distributivo (De.1:23), per qualcosa di unico (Ge.1:9), con negazione può indicare addirittura “nessuno” (Es.14:28), etc. etc. Mi fermo ma potrei continuare!
 
Percentualmente, sono molto di più i brani dove il termine non indica nettamente una unità composita.
 
(Non me ne volere Domenico, capisco che hai riportato commenti di terzi autori). Ma visto l’ampio spettro semantico del termine, è quantomeno sconcertante vedere come taluni autori senza una vera ricerca filologica, abusano ideologicamente di taluni termini biblici.  
 
Non solo, tra echad e jachid non c’è alcuna concorrenza riguardo alla natura di Dio, laddove si potrebbe fare un parallelo, semplicemente perché jachid è un termine meno frequente.
 
Per citare qualcosa veramente di autorevole, in tutti i brani ove è presente, il vocabolo non sintetizza alcuna posizione teologica particolare (GLAT I, 409). In altri termini il vocabolo non avvalora un bel niente! Figuriamoci una dottrina così importante.
 
Ciò, e dal punto di vista ebraico, che septuagintico (della LXX).
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Re: Vorrei esaminare con voi il dogma "La tri
« Rispondi #156 Data del Post: 29.01.2014 alle ore 10:15:12 »
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Sono d'accordo con Asaf. La dottrina dell'unicità composita di Dio è ampiamente attestata nella Scrittura, tuttavia dobbiamo stare attenti nell'usare testi che in realtà non dimostrano quanto stiamo asserendo.
 
Per il cristiano dovrebbe essere sufficiente che sia il Padre, sia il Figlio, sia lo Spirito sono definiti "Sorridenteio", unitamente al fatto che esiste un solo Dio.
 
Spiegare questo insegnamento razionalmente, alla fine fa sconfinare nella speculazione ed è questo il rischio da cui dobbiamo guardarci.
 
 Sorriso
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Re: Vorrei esaminare con voi il dogma "La tri
« Rispondi #157 Data del Post: 29.01.2014 alle ore 10:46:56 »
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on 28.01.2014 alle ore 13:41:53, Asaf wrote:
La LXX ha il numerale heis (uno). Il primo cristianesimo riprende dal giudaismo la formula monoteistica heis ho Theos (Dio uno).

Ringraziando ancora per questa utile precisazione, desidererei sapere per favore perché in Giovanni 10:30 che dice:  
 
«IO E IL PADRE SIAMO UNO».  
 
Il termine UNO è espesso con HEN che è di genere neutro mentre nella Septuaginta l'UNO di Deuteronomio 6:4 e Marco 12:29 è espresso con HEIS che è di genere maschile. Ci può essere una diversità di significato tra Giovanni 10:30 e Deuteronomio 6:4; Marco 12:29?
 
Grazie
« Ultima modifica: 29.01.2014 alle ore 11:19:12 by New » Loggato
Asaf
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Re: Vorrei esaminare con voi il dogma "La tri
« Rispondi #158 Data del Post: 29.01.2014 alle ore 11:43:15 »
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on 29.01.2014 alle ore 10:46:56, New wrote:

Ringraziando ancora per questa utile precisazione, desidererei sapere per favore perché in Giovanni 10:30 che dice:  
 
«IO E IL PADRE SIAMO UNO».  
 
Il termine UNO è espesso con HEN che è di genere neutro mentre nella Septuaginta l'UNO di Deuteronomio 6:4 e Marco 12:29 è espresso con HEIS che è di genere maschile. Ci può essere una diversità di significato tra Giovanni 10:30 e Deuteronomio 6:4; Marco 12:29?
 
Grazie

 
In De.6:4 è un numerale di genere maschile e non poteva essere altrimenti visto che il soggetto è YHWH e la sua unicità.
 
Mentre in Gv.10:30 come ben hai riportato è un nominativo neutro dove il soggetto è l’unità di intenti tra Cristo e il Padre (dall'intero contesto del brano potremmo aggiungere anche un riferimento ad una unità di essenza).  
Da sottolineare c'è, che Gesù non sta dicendo che Lui ed il Padre sono una persona o la stessa persona.
 
Quoto quest'affermazione di Andrea:  
 

Quote:
Per il cristiano dovrebbe essere sufficiente che sia il Padre, sia il Figlio, sia lo Spirito sono definiti "Sorridenteio", unitamente al fatto che esiste un solo Dio.
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Re: Vorrei esaminare con voi il dogma "La tri
« Rispondi #159 Data del Post: 29.01.2014 alle ore 11:52:09 »
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Grazie Asaf per queste utili e precise risposte.
« Ultima modifica: 29.01.2014 alle ore 11:53:39 by New » Loggato
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Re: Vorrei esaminare con voi il dogma "La tri
« Rispondi #160 Data del Post: 29.01.2014 alle ore 15:45:05 »
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Non conosco le lingue bibliche, ma mi sia consentito di aggiungere quanto segue.
 
Gesù è il messia promesso, il salvatore, il redentore. Mi pare che non ci sia dubbio.
 
Tuttavia, in Isaia 43 e dintorni, Dio afferma di essere l’autore dell’intera opera di redenzione e salvezza dell’umanità in tutti i suoi aspetti e processi. Tipo v.25: ‘ Io, io , sono colui che per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni e non mi ricorderò più dei vostri peccati.’  E poi Salmo 65/3: ‘ma tu farai l'espiazione delle nostre trasgressioni’.
Espiare significa pagare personalmente per le proprie colpe o per quelle di altri e non demandare ad altri il compito. Tale versetto si può collegare con Zacc.12/10: ‘ .. ed essi riguarderanno a me, colui ch’essi hanno trafitto.. ‘ e più in là, Atti 20/28:‘.. la chiesa di Dio, la quale egli ha acquistata con il proprio sangue ‘.
 
Da questo concetto che da tutti gli altri, si potrebbe quindi affermare che Gesù altro non è che Dio all’opera.
Tuttavia abbiamo diverse posizioni di ‘dissociazione’ o ‘scorporazione’ di Gesù da Dio. Tipo il fatto che quando Satana tentò Gesù nel deserto, vide un uomo con tutti i suoi limiti e non certo Dio. Oppure, sulla croce si sentì abbandonato da Dio pur essendo egli stesso Dio, ecc. Ed aggiungo che Gesù era un uomo e non Dio che faceva finta di essere un uomo.
Dunque esistono degli aspetti da noi incomprensibili, come se ne sta parlando dall’inizio.  
 
La migliore risposta ci viene da I tim. 3/16: ‘Senza dubbio, grande è il mistero della pietà: Colui che è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello Spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato fra le nazioni, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria.’ E questa pietà non è altro che l’intera opera di redenzione in tutti i suoi aspetti sintetizzata nei sei punti, in particolare ‘ Colui che si è manifestato nella carne ‘ ( Mi pare che la prima Diodati scriveva ‘ Dio che si è manifestato in carne’). Dunque la risposta è: ‘un grande mistero’.  
 
A mio parare, noi potremo costruire le più audaci architetture teologico-filosofico-lingustiche, rafforzeremmo senz’altro le fondamenta della dottrina della Trinità ( più precisamente: il mistero della Trinità ) ma da un punto di vista di reale comprensione alla portata di tutti, compreso la mia, penso che non supereremo mai il concetto poco chiaro del ‘tre in uno’ o ‘dell’uno in tre'. Almeno finche saremo in questa tenda.
 
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Re: Vorrei esaminare con voi il dogma "La tri
« Rispondi #161 Data del Post: 29.01.2014 alle ore 23:38:41 »
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Un necessario chiarimento
 
Questo mio intervento tende a chiarire un possibile fraintendimento nei miei confronti per ciò che riguarda la dottrina della Trinità. Ecco, quello che io credo a proposito di questa dottrina.
 
Credo che il Padre sia Dio, che il Figlio è Dio e che lo Spirito Santo è Dio. Questo, però, non significhi che io credo in tre dèi perché la deità, o natura divina, è una per tutte e tre, cioè: non c’è una deità per il Padre, una per il Figlio e una per lo Spirito Santo.  
 
Credo che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, siano tre distinte persone, non fittizie ma reali, nel senso pieno di questo termine, senza nessuna differenza tra loro per ciò che concerne la loro essenza. I pronomi personali Io, Tu, Egli e gli attributi, che le Scritture, dell’Antico e del Nuovo Testamento attribuiscono ad ognuno di loro, sono ampiamente documentati.
 
Credo a tre ruoli differenti: il ruolo del Padre, il ruolo del Figlio e il ruolo dello Spirito Santo, senza che ci sia discordanza tra loro in ciò che compiono, poiché tutte e tre, hanno un unico scopo e non c’è tra loro invasione di campo, come si direbbe in termini moderni, cioè: il Padre non svolge il ruolo del Figlio e dello Spirito Santo, ad un certo momento della storia, né il Figlio occupa il posto del Padre e dello Spirito Santo, né lo Spirito Santo svolge il ruolo del Padre e del Figlio.
 
Credo che Dio sia: Padre, Figlio e Spirito Santo e che l’unicità di Dio, non è assoluta, nel senso che c’è una sola persona, come il termine “assoluto” suggerisce, bensì composta, per il semplice fatto che sono tre nell’unico Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo.
 
Credo nell’essere eterno delle tre persone, cioè, tutte e tre, sono sempre esistite, senza che di loro si possa affermare: da quando....
 
Anche se per il Figlio si afferma che fu generato, (che non ha lo stesso significato di essere stato creato) si afferma anche: “Io sono nel Padre e il Padre è in me”  
 
ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere, affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel Padre » (Giovanni 10:38).
 
Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue (Giovanni 14:10).
 
Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se no, credete a causa di quelle opere stesse (Giovanni 14:11).
 
In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi (Giovanni 14:20).
 
Anche se dello Spirito Santo si afferma che procede dal Padre Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me (Giovanni 15:26);  
 
si sostiene anche che a mandarlo sarà il Padre e il Figlio;  
 
e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre (Giovanni 14:16),
 
Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò (Giovanni 16:7).
 
Infine, Credo che non si tratta di tre manifestazioni, della stessa persona, Dio che si manifesta ora come Padre, ora come Figlio e ora come Spirito Santo, come sosteneva Sabellio ai suoi tempi, escludendo in tal modo le tre persone della Trinità, ma di manifestazioni distinte delle tre persone: il Padre che manda il Figlio,  
Ma io ho una testimonianza maggiore di quella di Giovanni; perché le opere che il Padre mi ha date da compiere, quelle stesse opere che faccio, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato (Giovanni 5:36);  
 
il Figlio che si incarna per diventare uomo E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre (Giovanni 1:14)    
 
e lo Spirito Santo che va in Maria perché possa concepire il Figlio-uomo L’angelo le rispose: « Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio (Luca 1:35).
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Re: Vorrei esaminare con voi il dogma "La tri
« Rispondi #162 Data del Post: 30.01.2014 alle ore 08:32:22 »
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Io ho un approccio più semplice all'argomento, e mi ricordo anche della semplicità con cui una sorella, che ormai è con il Signore, ne diede spiegazione, forse a dei bambini, non ricordo bene il momento, ma invece ricordo perfettamente le parole: "per amore nostro Dio si è fatto in tre al fine di averci con se".
 
Trovo che la grandezza sia appunto nella semplicità, un argomento come questo, irrisolvibile poiché parla di cose inarrivabili, penso che quanto meno viene manipolato, tanto meglio è.
 
Del resto, a mio avviso, anche Gesù parlò del nostro modo d'indagine, quando nel sermone del monte affermò che non si accende una luce per nasconderla.
 
Luca 11:34
La lampada del tuo corpo è l'occhio; se l'occhio tuo è semplice (*), anche tutto il tuo corpo è illuminato; ma se è malvagio, anche il tuo corpo è nelle tenebre.
 
(* Trad. letterale)
 
A me piace pensare che se il mio modo di avvicinarmi alla scrittura è semplice, simile a quello di un bambino, allora ne avrò veramente vantaggio. Se non è così si corre il rischio che ciò che dovrebbe dar luce, in realtà, porti alle tenebre, e che quelle siano veramente buie. Naturalmente è un mio modo di vedere, quindi non ha alcun valore se non per me.
 
Concordo anche con Domenico, però per quanto riguarda molti passi che riguardano lo Spirito penso che si possa semplificare notevolmente la lettura. Per esempio, per quanto riguarda Luca 1:35
 
L’angelo le rispose: « Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio
 
Lo Spirito Santo verrà su Maria, ma sarà l'altissimo a farlo con la sua Potenza, quindi Dio personalmente; ed il Figlio sarà Figlio di Dio. Quindi fermo restando il fatto dell'azione dello Spirito è sempre e solo Dio che agisce.
 
Secondo me è solo frutto del modo d'indagine che seguiamo, ed ognuno è sicuramente libero di scegliere il proprio. Personalmente non toglierò la mia comunione con chi ha un modo diverso di leggere riguardo all'argomento in questione, appunto perché lo ritengo molto difficile da trattare, se non impossibile.
 
I miei fratelli sono quelli che condividono questo semplice simbolo:

Credo in un solo Dio,
 Padre onnipotente,
 Creatore del cielo e della terra,  
 di tutte le cose visibili e invisibili.  
 Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
 unigenito Figlio di Dio,
 nato dal Padre prima di tutti i secoli:
 Sorridenteio da Dio, Luce da Luce,  
 Sorridenteio vero da Dio vero,  
 generato, non creato,  
 della stessa sostanza del Padre;  
 per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
 Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,
 e per opera dello Spirito Santo  
 si è incarnato nel seno della Vergine Maria  
 e si è fatto uomo.
 Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,  
 mori e fu sepolto.
 Il terzo giorno è risuscitato,  
 secondo le Scritture, è salito al cielo,  
 siede alla destra del Padre.
 E di nuovo verrà, nella gloria,  
 per giudicare i vivi e i morti,  
 e il suo regno non avrà fine.
 
 Credo nello Spirito Santo,
 che è Signore e dà la vita,  
 e procede dal Padre e dal Figlio.  
 Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
 e ha parlato per mezzo dei profeti.
 
 Credo la Chiesa,  
 una santa universale e apostolica.
 
 Professo un solo Battesimo  
 per il perdono dei peccati.
 Aspetto la risurrezione dei morti  
 e la vita del mondo che verrà.
 Amen.

E qui ci sarebbe da intavolare anche un altro bel discorso: io, infatti, non sapevo che le radici della nostra Europa hanno che vedere anche con il " e dal figlio" filioque contenuto in questo credo.
 
http://it.wikipedia.org/wiki/Filioque  
 
Da leggere tutto.
« Ultima modifica: 30.01.2014 alle ore 08:36:26 by Marmar » Loggato

Aiutiamoci gli uni gli altri a liberarsi da quello che ritarda il nostro cammino.
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Re: Vorrei esaminare con voi il dogma "La tri
« Rispondi #163 Data del Post: 30.01.2014 alle ore 08:53:02 »
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Se non fosse tragico sarebbe davvero buffo che l'unità della chiesa di oriente e di occidente si sia divisa sull'unità di Dio. Noi oggi consideriamo il filioque un particolare non fondamentale, ma ci dice dove si possa arrivare quando si difendono dottrine specifiche perdendo di vista i fondamentali: la salvezza in Cristo, l'unità in Lui, l'amore fraterno... Nessuna dottrina, per quanto giusta, ci salverà mai. Nemmeno la dottrina della trinità.
Può sembrare una banalità, ma la storia ci insegna che si sono combattute fior di lotte e battaglie in nome del giusto modo di intendere Dio andando così direttamente contro la volontà di Dio.
Ripeto, è giusto, lecito e santo cercare di capire e conoscere Dio in profondità, ma dovremmo essere sempre coscienti dei nostri limiti e del fatto che il nostro è un cammino di scoperta comune più che una lotta a chi ha ragione. So che non è il nostro caso, ma è comunque una realtà che vediamo ancora oggi intorno a noi.
« Ultima modifica: 30.01.2014 alle ore 08:54:18 by elovzu » Loggato

Francesco

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Re: Vorrei esaminare con voi il dogma "La tri
« Rispondi #164 Data del Post: 30.01.2014 alle ore 11:07:03 »
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Poiché la Bibbia ci dice che DIO è UNO solo, noi dobbiamo credere che DIO è UNO solo e poiché la Bibbia ci dice che DIO è UNO in Tre distinte Persone con la stessa Sostanza Divina e gli stessi Attributi Divini, dobbiamo credere che DIO è UNO in Tre distinte Persone con la stessa Sostanza Divina e gli stessi Attributi Divini.
Dobbiamo credere e basta, con i nostri ragionamenti non riusciremo mai a capire, dobbiamo credere e basta.
E se ci viene voglia di arrivare ai misteri di fede attraverso la nostra intelligenza dovremmo prima meditare su questo passo biblico:
 
Dov'eri tu quando io fondavo la terra? Dillo, se hai tanta intelligenza. - Giobbe 38:4  
« Ultima modifica: 30.01.2014 alle ore 11:11:59 by New » Loggato
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