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   La divinità di Cristo vista nelle Scritture
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   Autore  Topic: La divinità di Cristo vista nelle Scritture  (letto 10587 volte)
romefriend
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Re: La divinità di Cristo vista nelle Scritture
« Rispondi #30 Data del Post: 28.04.2008 alle ore 19:27:11 »


on 28.04.2008 alle ore 18:42:08, Marmar wrote:
Avevo provato io qui:
 
Rispondi #21 Data del Post: 04/24/08 alle ore 23:38:33 »

grazie per la prova!   Risata
io intendevo anche, quali sono le caratteristiche divine assegnate a Gesù.
Gesù è come il Padre?
quello che fa o conosce il Padre, lo fa e conosce anche Gesù?
ha la stessa natura? eterno, onniscente, onnipotente, onnipresente.
si usa il tetragramma per identificare Gesù?
domande del genere...
risposte semplici per sapere cosa si vuole stabilire o verificare.
grazie.
 
ps. non è che il riferimento a Giustino mi riempia il cuore di gioia, però.
Lui asseriva che il motivo per cui HaShem ordinò agli ebrei di essere circoncisi, era segnarli come popolo particolare che meritava di essere perseguitato. Il tragico è che anche Gesù è stato circonciso....
Suoi degni compagni di sentenze erano Tertulliano (l'inventore della trinità), Origene e Melitone di Sardi, che criticavano gli ebrei nei termini più aspri possibili per aver rifiutato il Messia Gesù.
Questa è storia.
 
shalom
« Ultima modifica: 28.04.2008 alle ore 19:29:59 by romefriend » Loggato
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Re: La divinità di Cristo vista nelle Scritture
« Rispondi #31 Data del Post: 28.04.2008 alle ore 21:40:50 »


Quote:
ps. non è che il riferimento a Giustino mi riempia il cuore di gioia, però.
Lui asseriva che il motivo per cui HaShem ordinò agli ebrei di essere circoncisi, era segnarli come popolo particolare che meritava di essere perseguitato. Il tragico è che anche Gesù è stato circonciso....
Suoi degni compagni di sentenze erano Tertulliano (l'inventore della trinità), Origene e Melitone di Sardi, che criticavano gli ebrei nei termini più aspri possibili per aver rifiutato il Messia Gesù.
Questa è storia.

 
Conosco i misfatti, ed ho anche precisato che non sono d'accordo con loro, mi piace la definizione di Gesù riportata nel libro, che non credo sia "farina del suo sacco" ma che quel pensiero fosse già di dominio pubblico all'interno della chiesa.
« Ultima modifica: 28.04.2008 alle ore 21:41:48 by Marmar » Loggato

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Re: La divinità di Cristo vista nelle Scritture
« Rispondi #32 Data del Post: 01.05.2008 alle ore 09:54:47 »

Chiedo di non uscire dall'argomento, chi vuole può aprire un 3d sull'uomo e la "nefesh".
 
La struttura testuale ora prevede Ge 22:12 e si inizia un argomento correlato che è la figura dell'Angelo dell'Eterno.
 
Ecco cosa leggiamo > " E l'angelo: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo».". Dal contesto possiamo rilevare nel v.1 che fu l'Eterno ad ordinare ad Abraamo di sacrificare suo figlio Isacco, su questo credo che non ci siano dubbi.  
 
Ora questo angelo, a differenza di tutti gli altri che abbiamo nella Scrittura come Gabriele e Michele, dichiara "Ora so che tu temi Dio", portando l'attenzione sulla Persona di YHWH, ma poi aggiunge "perchè non MI hai rifiutato tuo figlio". Essendo l'Angelo che parla con Abraamo, quel "MI" identifica chiaramente l'Angelo del Signore quale autore della richiesta iniziale del v.1, ma il v.1 identificava l'autore in YHWH stesso.
 
Nella LXX abbiamo "gar egnon oti phobe ton theon su kai ouk epheiso tou uiou sou, tou agapetou di eme". Letteralmente sarebbe "infatti io conoscevo (non come le nostre traduzioni che hanno il presente "ora io so"Occhiolino che tu temi Dio e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo amato, per me"".
 
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Re: La divinità di Cristo vista nelle Scritture
« Rispondi #33 Data del Post: 02.05.2008 alle ore 12:31:59 »

Ho fatto pulizia dei post OT che parlavano dell'uomo "tripartito".  
 
Come ho già detto si può benissimo aprire un nuovo 3d su questo argomento, ma questo lasciamolo intatto per la "divinità di Gesù nelle Scritture".
 
Grazie per la collaborazione.
 
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Re: La divinità di Cristo vista nelle Scritture
« Rispondi #34 Data del Post: 05.05.2008 alle ore 13:56:37 »

N.B.: L’Angelo del Signore è presente in molti passi biblici, di seguito vengono riportati alcuni passaggi (evitando di appesantire la discussione, per ulteriori approfondimenti, note e commenti, rimango disponibile in forma privata),  
altri passi sono stati riassunti in relazione alle sue funzioni (vedi sez. “peculiarità”).  
 
Laddove non è specificato, è stata usata la N.R.
* = Vedi note.
 
Introduzione
 
In ebraico, la parola per "angelo" è mal’ak, in greco l’equivalente aggelos. Un mal’ak è per definizione e funzione un messaggero di Dio, che può presentarsi sia in forma “umana che angelica”*1, e al di là di ogni questione, è il contesto stesso che ci fornisce il giusto approccio esegetico e valutativo.                                
Nella Bibbia come vedremo c’è un mal’ak  che si distingue dagli altri, chiamato semplicemente “l’Angelo del Signore/Jahvè”.
 
L'Angelo del Signore o l’Angelo di Jahvè è la forma più frequente di Teofania*2 nell’Antico Testamento. Esegeti e teologi cristiani, includono in questo termine la Cristofania*3.
 
Riferimenti all’Angelo del Signore, si trovano in tutto l’Antico Testamento [Ge.16:7-13; 21:17; 22:11-18; 24:7, 40; 31:11; 32:24-32; Cfr. Os.12:4; Ge.48:15, 16; Es.3:2; cfr. At.7:30-35; Es.13:21, cfr. 14:19; 23:20-23; 32: 34; 33:2; Nu.20:16; 22:22-35; Gc.2:1-4; 5:23; 6:11-24; 13:3-23; 2 Sa.24:14-17; 1 Re 19:5-7; 2 Re 1:3, 15; 19:35, 1 Cr. 21:11-30; Sl.34:7; 35:5-6; Is.37:36; 63:9; Za.1:9-21; 2:3; 3:1-10; 4:1-7; 5:5-10 ; 6:4-5; 12:8].  
In alcuni passaggi il riferimento è solo "all’Angelo della presenza" o a "l'Angelo di Dio."  
In generale, è  sempre il contesto che determina se si tratta di un riferimento specifico all’Angelo del Signore.
 
Esposizione
 
Ge.16:7-13 “7 L'angelo del SIGNORE la trovò presso una sorgente d'acqua, nel deserto, presso la sorgente che è sulla via di Sur, 8 e le disse: «Agar, serva di Sarai, da dove vieni e dove vai?» Lei rispose: «Fuggo dalla presenza di Sarai mia padrona». 9 L'angelo del SIGNORE le disse: «Torna dalla tua padrona e umiliati sotto la sua mano». 10 L'angelo del SIGNORE soggiunse: «Io moltiplicherò grandemente la tua discendenza e non la si potrà contare, tanto sarà numerosa». 11 L'angelo del SIGNORE le disse ancora: «Ecco, tu sei incinta e partorirai un figlio a cui metterai il nome di Ismaele, perché il SIGNORE ti ha udita nella tua afflizione; 12 egli sarà tra gli uomini come un asino selvatico; la sua mano sarà contro tutti, e la mano di tutti contro di lui; e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli». 13 Allora Agar diede al SIGNORE, che le aveva parlato, il nome di Atta-El-Roi, perché disse: «Ho io, proprio qui, veduto andarsene colui che mi ha vista?»”
 
Il primo incontro con l’Angelo del Signore si trova in Ge.16, dove notiamo che l’Angelo del Signore è chiamato Signore (Jahvè vs.13), e che Egli appare in un momento di difficoltà per soddisfare un bisogno;  
nel vs.10 promette di moltiplicare la discendenza di Agar, cioè qualcosa che solo Dio può promettere e soddisfare (confr. simile promessa fatta ad Abramo in Ge.13:16; 15:5; 22:17).
Facendo riferimento all’Angelo del Signore che apparve, Agar riconosce che si trova in presenza del Signore (Jahvè) e “diede al SIGNORE, che le aveva parlato, il nome di Atta-El-Roi”, “Dio che vede” (riflette: l’onnisciente).
 
1) l’Angelo del Signore è chiaramente distinto dal Signore, e tuttavia al vs.13 è chiamato anche lui “Signore/Jahvè”: “Allora Agar diede al SIGNORE, che le aveva parlato”,
 
2) promette di moltiplicare la discendenza di Agar “Io moltiplicherò grandemente la tua discendenza e non la si potrà contare, tanto sarà numerosa”,
 
3) L’espressione “l'angelo del SIGNORE la trovò”, sembra suggerire, che Agar fu trovata non come frutto di un’indagine o di una ricerca, ma come per dire che il Suo occhio, l’occhio del Signore era su di lei.
 
Ge.22:10-18 “10 Abraamo stese la mano e prese il coltello per scannare suo figlio. 11 Ma l'angelo del SIGNORE lo chiamò dal cielo e disse: «Abraamo, Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi». 12 E l'angelo: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo». 13 Abraamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato per le corna in un cespuglio. Abraamo andò, prese il montone e l'offerse in olocausto invece di suo figlio. 14 Abraamo chiamò quel luogo «Iavè-Irè». Per questo si dice oggi: «Al monte del SIGNORE sarà provveduto».
15 L'angelo del SIGNORE chiamò dal cielo Abraamo una seconda volta, e disse: 16 «Io giuro per me stesso, dice il SIGNORE, che, siccome tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo, 17 io ti colmerò di benedizioni e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; e la tua discendenza s'impadronirà delle città dei suoi nemici. 18 Tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza, perché tu hai ubbidito alla mia voce».

 
1) la voce proviene dal cielo “Ma l'angelo del SIGNORE lo chiamò dal cielo e disse”,
2) parla in prima persona “poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo”,
3) giura per se stesso “e disse: «Io giuro per me stesso”,  
4) la promessa della discendenza che rinnova ad Abramo con conclusione portentosa “perché tu hai ubbidito alla mia voce”.
 
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Re: La divinità di Cristo vista nelle Scritture
« Rispondi #35 Data del Post: 05.05.2008 alle ore 13:58:28 »

Ge.28:12-22 (nel sogno di Giacobbe):
“12 Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima toccava il cielo; e gli angeli di Dio salivano e scendevano per la scala. 13 Il SIGNORE stava al di sopra di essa e gli disse: «Io sono il SIGNORE, il Dio d'Abraamo tuo padre e il Dio d'Isacco … 16 Quando Giacobbe si svegliò dal sonno, disse: «Certo, il SIGNORE è in questo luogo e io non lo sapevo!» 17 Ebbe paura e disse: «Com'è tremendo questo luogo! Questa non è altro che la casa di Dio, e questa è la porta del cielo!» 18 Giacobbe si alzò la mattina di buon'ora, prese la pietra che aveva messa come capezzale, la pose come pietra commemorativa e vi versò sopra dell'olio. 19 E chiamò quel luogo Betel; mentre prima di allora il nome della città era Luz. 20 Giacobbe fece un voto, dicendo: «Se Dio è con me, se mi protegge durante questo viaggio che sto facendo, se mi dà pane da mangiare e vesti da coprirmi, 21 e se ritorno sano e salvo alla casa di mio padre, il SIGNORE sarà il mio Dio 22 e questa pietra, che ho eretta come monumento, sarà la casa di Dio; di tutto quello che tu mi darai, io certamente ti darò la decima»”.
 
Confr. lo stesso racconto con Ge.31:11-16:  
 
1) l’Angelo di Dio è chiamato il Dio di Betel: “11 L'angelo di Dio mi disse nel sogno …13 Io sono il Dio di Betel, dove tu versasti dell'olio su una pietra commemorativa e mi facesti un voto”.

2)
risposta di Rachele e Lea: “14 Rachele e Lea gli risposero: «Abbiamo forse ancora qualche parte o eredità in casa di nostro padre? 15 Non ci ha forse trattate da straniere, quando ci ha vendute e ha per di più divorato il nostro denaro? 16 Tutte le ricchezze che Dio ha tolte a nostro padre, sono nostre e dei nostri figli. Fa' dunque tutto quello che Dio ti ha detto»”.
 
Anche Giacobbe ha avuto un incontro con l’Angelo come egli riferisce a Rachele e Lea in Genesi 31:11-13. Qui l’Angelo di Dio molto chiaramente identifica se stesso come il Dio di Betel, che Giacobbe aveva incontrato sulla strada verso Mesopotamia, e al quale aveva fatto un voto.
 
Ge.48:15-16 “15 Benedisse Giuseppe e disse: «Il Dio alla cui presenza camminarono i miei padri Abraamo e Isacco, il Dio che è stato il mio pastore da quando esisto fino a questo giorno, 16 l'angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi ragazzi! Siano chiamati con il mio nome, con il nome dei miei padri, Abraamo e Isacco, e si moltiplichino abbondantemente sulla terra!»”
 
1) Prima di morire, Giacobbe nel benedire Giuseppe utilizza i nomi di “Dio” e “l’Angelo” in modo intercambiabile,  
 
2) identifica l’Angelo, come Colui che lo ha redento da ogni male. Qui è usata la parola ebraica “ga’al” un verbo che significa “redimere” o per descrivere l’atto del Redentore. La LXX traduce “ga’al” con il verbo greco “rhuomai”, liberare, salvare, nel N.T. è sempre associato a Dio come il liberatore, o ad una persona come l'oggetto della Sua liberazione,        
 
3) dice: “l’Angelo … benedica questi ragazzi”, cultualmente invocare la benedizione di un angelo sarebbe stato empio, solo il Signore ha tale prerogativa.
 
Esodo 3:2-6 “2 L'angelo del SIGNORE gli apparve in una fiamma di fuoco, in mezzo a un pruno. Mosè guardò, ed ecco il pruno era tutto in fiamme, ma non si consumava. 3 Mosè disse: «Ora voglio andare da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!» 4 Il SIGNORE vide che egli si era mosso per andare a vedere. Allora Dio lo chiamò di mezzo al pruno e disse: «Mosè! Mosè!» Ed egli rispose: «Eccomi». 5 Dio disse: «Non ti avvicinare qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro». 6 Poi aggiunse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe». Mosè allora si nascose la faccia, perché aveva paura di guardare Dio”.
 
1) l’Angelo del Signore apparve a Mosè in mezzo al pruno ardente (vs.2), lo stesso è chiamato Dio al vs.4 Dio lo chiamò di mezzo al pruno”,
 
2) Egli stesso afferma di essere “« il Dio d'Abraamo, il Dio d'Isacco e il Dio di Giacobbe»”, (vs.6)
 
3) Mosè si nascose la faccia, perché? "aveva paura di guardare Dio". (vs.6)
 
Giudici 2:1-2 1 L'angelo del SIGNORE salì da Ghilgal a Bochim e disse: «Io vi ho fatto salire dall'Egitto e vi ho condotti nel paese che avevo giurato ai vostri padri di darvi. Avevo anche detto: "Io non romperò mai il mio patto con voi"; 2 e voi, dal canto vostro, non farete alleanza con gli abitanti di questo paese e demolirete i loro altari. Ma voi non avete ubbidito alla mia voce”.
 
L’interpretazione letterale di questo passo identifica l’Angelo del Signore come Colui che ha fatto un’alleanza, un patto con Israele, ascrive se stesso come Colui che li ha condotti fuori dall’Egitto, come Colui che ha giurato di dare il paese promesso ai padri, parlando in prima persona e nel nome proprio.
 
Si noti in questo passo l’autorità “divina” nel riportare:  
 
1) ciò che aveva fatto per Israele, “Io vi ho fatto salire dall'Egitto e vi ho condotti nel paese che avevo giurato ai vostri padri di darvi”,
 
2) ciò che aveva promesso, "Io non romperò mai il mio patto con voi",
 
3) e il richiamo per conto della loro disubbidienza, “Ma voi non avete ubbidito alla mia voce”… "Io non li scaccerò davanti a voi; ma essi saranno tanti nemici contro di voi e i loro dèi saranno, per voi, un'insidia"».
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Re: La divinità di Cristo vista nelle Scritture
« Rispondi #36 Data del Post: 05.05.2008 alle ore 13:59:34 »

Giudici 6:11-24 “11 Poi venne l'angelo del SIGNORE e si sedette sotto il terebinto d'Ofra, che apparteneva a Ioas, abiezerita; e Gedeone, figlio di Ioas, trebbiava il grano nello strettoio, per nasconderlo ai Madianiti. 12 L'angelo del SIGNORE gli apparve e gli disse: «Il SIGNORE è con te, o uomo forte e valoroso!» 13 Gedeone gli rispose: «Ahimè, mio signore, se il SIGNORE è con noi, perché ci è accaduto tutto questo? Dove sono tutte quelle sue meraviglie che i nostri padri ci hanno narrate dicendo: "Il SIGNORE non ci ha forse fatti uscire dall'Egitto?" Ma ora il SIGNORE ci ha abbandonati e ci ha dati nelle mani di Madian». 14 Allora il SIGNORE si rivolse a lui e gli disse: «Va' con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian; non sono io che ti mando?» 15 Egli rispose: «Ah, signore mio, con che salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manasse, e io sono il più piccolo nella casa di mio padre». 16 Il SIGNORE gli disse: «Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo». 17 Gedeone a lui: «Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, dammi un segno che sei proprio tu che mi parli. 18 Ti prego, non te ne andare di qui prima che io torni da te, ti porti la mia offerta e te la metta davanti». Il SIGNORE disse: «Aspetterò finché tu ritorni».
19 Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e, con un efa di farina, fece delle focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì. 20 L'angelo di Dio gli disse: «Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa roccia, e versavi su il brodo». Egli fece così. 21 Allora l'angelo del SIGNORE stese la punta del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; e dalla roccia uscì un fuoco che consumò la carne e le focacce azzime; e l'angelo del SIGNORE scomparve dalla sua vista. 22 Allora Gedeone vide che era l'angelo del SIGNORE e disse: «Misero me, Signore, mio DIO, perché ho visto l'angelo del SIGNORE faccia a faccia!» 23 Il SIGNORE gli disse: «Sta' in pace, non temere, non morirai!» 24 Allora Gedeone costruì un altare al SIGNORE e lo chiamò SIGNORE-Pace. Esso esiste anche al giorno d'oggi, a Ofra degli Abiezeriti”.

 
1) Anche qui i termini sono intercambiabili:  
vs.12 L'angelo del SIGNORE apparve e parla a Gedeone, nei vs.14 e 16 lo stesso Angelo del Signore è chiamato Signore (Jahvè), e poi di nuovo al vs.20 è chiamato l’angelo di Dio;
 
2) Gedeone offre sacrifici:  
“Ti prego, non te ne andare di qui prima che io torni da te, ti porti la mia offerta e te la metta davanti” (vs.18); “Allora Gedeone … gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì” (vs.19);  
 
3) L’Angelo accetta:  
“L'angelo di Dio gli disse: … mettile su questa roccia … Allora l'angelo del SIGNORE stese la punta del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime” (vs.20-21);
 
4) Conclusione di Gedeone?  
“Allora Gedeone vide che era l'angelo del SIGNORE e disse: «Misero me, Signore, mio DIO (vs.22);
 
5) Espressioni che riflettono “autorità”:
“non sono io che ti mando?” (vs.14); “Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo” (vs.16); “Sta' in pace, non temere, non morirai!” (vs.23).
 
Giudici 13:20-22 “17 Poi Manoà disse all'angelo del SIGNORE: «Qual è il tuo nome, affinché, quando si saranno adempiute le tue parole, noi ti rendiamo onore?» 18 L'angelo del SIGNORE gli rispose: «Perché mi chiedi il mio nome? Esso è meraviglioso». 19 Manoà prese il capretto e l'oblazione e li offrì al SIGNORE su una roccia. Allora avvenne una cosa prodigiosa: Manoà e sua moglie stavano guardando, 20 e mentre la fiamma saliva dall'altare al cielo, l'angelo del SIGNORE salì con la fiamma dell'altare. Manoà e sua moglie, vedendo questo, caddero con la faccia a terra. 21 L'angelo del SIGNORE non apparve più né a Manoà né a sua moglie. Allora Manoà riconobbe che quello era l'angelo del SIGNORE 22 e disse a sua moglie: «Noi moriremo sicuramente, perché abbiamo visto Dio”.
 
1) Qui Manoa (padre di Sansone) e la moglie vedono l’angelo del Signore e sono coscienti di aver visto Dio, “Noi moriremo sicuramente, perché abbiamo visto Dio (vs.22);
 
2) Cadono con la faccia a terra, un atto che sarebbe stato improprio per un angelo qualsiasi (confr. Ap.19:10; 22:8-9), “Manoà e sua moglie, vedendo questo, caddero con la faccia a terra” (vs.21);
 
3) Manoa chiede all’Angelo come si chiamasse:“L'angelo del SIGNORE gli rispose: «Perché mi chiedi il mio nome? Esso è meraviglioso»”. L'angelo riferisce a se stesso come "meraviglioso" in ebraico “pil'iy”, lo stesso titolo che viene applicato in Isaia 9:5 “Consigliere meraviglioso” “ya`ats pele'”.
 
Isaia 63:9 “9 In tutte le lor distrette, egli stesso fu in distretta; e l'Angelo della sua faccia li salvò: per lo suo amore, e per la sua clemenza, egli li riscattò, e li levò in ispalla, e li portò in ogni tempo” (vers. Diodati)*4.
 
L’Angelo “della sua faccia o della sua presenza” la parola ebraica per “presenza” (paniym) è letteralmente “faccia, presenza, volto, immagine dell’intera persona”, la stessa parola è usata in un passo parallelo in cui il Signore incoraggia Mosè promettendogli di andare con lui: Es.33:14-15 “Il SIGNORE rispose: «La mia presenza andrà con te e io ti darò riposo». Mosè gli disse: «Se la tua presenza non viene con me, non farci partire di qui.”L’Angelo della sua presenza:  
 
1) li salvò,  
2) li riscattò,
3) li levò in ispalla, e li portò in ogni tempo,
4) egli stesso è entrato nelle sofferenze del suo popolo.
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Re: La divinità di Cristo vista nelle Scritture
« Rispondi #37 Data del Post: 05.05.2008 alle ore 14:00:46 »

Osea 12:4-5 “Nel grembo materno egli prese il fratello per il calcagno e, nel suo vigore, lottò con Dio; lottò con l'Angelo e restò vincitore; egli pianse e lo supplicò. A Betel lo trovò, là egli parlò con noi”.
 
Osea descrive il patriarca Giacobbe come lottatore, come un esempio di un israelita che riporta vittorie attraverso Dio, e ancora una volta troviamo:  
 
1) l’Angelo è chiaramente identificato come Dio, “lottò con Dio; lottò con l'Angelo”,
 
2) nell’occasione Giacobbe convinto di chi si trova di fronte, chiede la benedizione: “E Giacobbe: «Non ti lascerò andare prima che tu mi abbia benedetto!»” (Ge.32:26); “E lo benedisse lì. Giacobbe chiamò quel luogo Peniel, perché disse: «Ho visto Dio faccia a faccia e la mia vita è stata risparmiata»” (Ge.32:30).
 
Malachia 3:1 “«Ecco, io vi mando il mio messaggero (mal’ak), che spianerà la via davanti a me e subito il Signore, che voi cercate, l'Angelo (mal’ak) del patto, che voi desiderate, entrerà nel suo tempio. Ecco egli viene», dice il SIGNORE degli eserciti”.
 
In questo caso, alla luce delle parole di Gesù in Matteo 11:7-19, possiamo identificare i 2 “mal’ak”:
 
“7 Mentre essi se ne andavano, Gesù cominciò a parlare di Giovanni alla folla: «Che cosa andaste a vedere nel deserto? Una canna agitata dal vento? 8 Ma che cosa andaste a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Quelli che portano delle vesti morbide stanno nei palazzi dei re. 9 Ma perché andaste? Per vedere un profeta? Sì, vi dico, e più che profeta. 10 Egli è colui del quale è scritto: "Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero per preparare la tua via davanti a te" (Mt.11:7-11),  
quindi è chiaro che il contesto di Malachia 3:1 indica in Giovanni Battista il primo “mal’ak”, messaggero;  
 
mentre per il  secondo è detto “19 È venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: "Ecco un mangione e un beone, un amico dei pubblicani e dei «peccatori»!" Ma la sapienza è stata giustificata dalle sue opere»” (Mt.11:19),  
 
"Ecco egli viene», dice il SIGNORE degli eserciti,  l'Angelo (o messaggero) del patto" (Ml.3:1).
 
Peculiarità dell’Angelo del Signore:
 
1) Promesse e benedizioni  
    Agar (Ge.16:10-13; 21:18)  
    Abramo e alla sua discendenza (Ge.13:16; 15:5; 22:17)
    Giacobbe (benedizione Ge.32:26-30)
    Figli di Giacobbe (benedizione Ge.48:16)  
    moglie di Manoa (Gc.13:3-5)
     
2) Assistenza  
    Agar e figlio (Ge.21:15-20)  
    Abramo (montone per sacrificio) (Ge.22:12-13)
    Elia (cibo) [1Re 19:3-8]
    Gerusalemme e Israele [Za.12:8]
 
3) Sentenze e Giudizio
     Balaam (rimprovero Nu.22:22-35)  
     Israele (disobbedienza) (Gc.2)
     Meroz (maledizione) (Gc.5:23)
     Assiri (2Re 19:35)
     Sorridenteavide (disobbedienza) (Sl.35:5-6)
   
4) Protezione  
     Per Israele (dal faraone, Es.14:19-20; Is.63:8-9)
     Per coloro che temono il Signore (Sl.34:7)
 
5) Commissioni  
     Mosè (Es.3)  
     Gedeone (Gc.6)  
     Sansone (Gc.13)
 
6) Ministerio di riconciliazione e intermediazione
     Gerusalemme e Giuda (Za.1:12)
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Re: La divinità di Cristo vista nelle Scritture
« Rispondi #38 Data del Post: 05.05.2008 alle ore 14:02:16 »

Considerazioni Finali:
 
1) Il modo con il quale “l’Angelo del Signore” viene descritto, lo distingue da qualunque altro angelo.  
 
2) In alcuni contesti parla come se fosse distinto dal Signore, ma allo stesso modo parla anche in prima persona singolare identificandosi con Dio. Tuttavia in generale, i termini "l'Angelo del Signore", "Signore" e "Sorridenteio" sono intercambiabili, o sono identificabili, “l’Angelo di Dio”, “l’Angelo della Sua presenza”.
 
3) Gli interventi e le visite (dell’Angelo del Signore) sono state fatte per soddisfare esigenze particolari e realizzare compiti specifici.
 
4) Gli è attribuita la potenza di perdonare o di ritenere le trasgressioni e il nome di Dio è in Lui (Es.23:20-23).
 
5) Tratta con i peccatori, provvede chi è nel bisogno, guida nel cammino della volontà di Dio, proteggere il Suo popolo dai nemici,  compie atti miracolosi, riceve atti di adorazione, promette, consiglia, e in generale esegue la provvidenza di Dio.  
 
6) In Esodo 32:34 è detto: “Il mio Angelo andrà dinanzi a te”; questo in Esodo 33:14 è cambiato in “La mia presenza (letteralmente: “la mia faccia”) andrà con te ed Io ti darò riposo”. Le due espressioni sono unite in Is.63:9 “In tutte le loro afflizioni egli fu afflitto e l’angelo della Sua presenza li salvò”.
 
7) Di questo Angelo sono dette due cose importanti:  
     a) il nome del Signore, cioè il suo carattere rivelato, è in lui;  
     b) Egli è la faccia di Jahvè, cioè la faccia di Jahvè può essere vista in lui.  
 
8] Agar nel vederLo, riconosce di aver visto il Signore (Ge.16:13). Altre persone che hanno avuto la stessa esperienza di Agar, Abramo, Giacobbe, Mosè, Giosuè, Gedeone, Manoa e sua moglie, sono giunti alla stessa conclusione, rivolgendosi a lui come a Dio (Confr. Ge.22:11-18; 31:11-13; 32:30; 48:15-16; Es.3:2-5; Gc.6:11-23; Gc.13:22).
 
9) Egli nei contesti citati dimostra di essere di natura soprannaturale.
 
10) Infine come abbiamo visto, mentre nell’A.T. l’Angelo del Signore appare molte e molte volte, nel N.T. scompare, ergo non c’è possibilità che sia confuso con Dio.
 
Note:
 
*1 Vedi es. Malachia 3:1
 
*2 La parola Teofania (concetto teologico), deriva da θεος (Theos-Dio) e φαινω (phaino-apparire), “apparizioni di Dio”, o forme di apparizioni di Dio.                    
La Teofania è una manifestazione di Dio, tangibile ai sensi umani. Nel suo senso più restrittivo, è un aspetto visibile di Dio nell'Antico Testamento. (Diz. Evangelico di Teologia Biblica)  
 
*3 Cristofania: Termine per designare le apparizioni di Cristo preincarnato nell’Antico Testamento (caso particolare di Teofania) o dopo la sua ascensione. Storicamente si considerano in riferimento alle apparizioni di Cristo nell’Antico Testamento (Giustino, Ireneo, Tertulliano, Clemente Aless, Origene, Cipriano, Crisostomo, Eusebio, Teofilo, Ilario, Teodoreto).  
   
*4 L’espressione “l’angelo della sua faccia li salvò” è contenuta nel Testo Masoretico. Tale espressione fu seguita dalla Vulgata, Luther (1545), KJV (1611), Diodati (1641), Martini (1781), Luzzi (1924), Reina-Valera (1960),. Alcune Bibbie come la CEI (1973), la NVB (1983) la Nuova Riveduta (1994) preferiscono seguire la LXX traducendo “Non un inviato né un angelo, ma egli stesso li ha salvati”.
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Re: La divinità di Cristo vista nelle Scritture
« Rispondi #39 Data del Post: 05.05.2008 alle ore 15:01:20 »

Ottimo Asaf!
 
 Applauso
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Re: La divinità di Cristo vista nelle Scritture
« Rispondi #40 Data del Post: 06.05.2008 alle ore 11:54:09 »


on 20.04.2008 alle ore 16:35:52, andreiu wrote:
 
AT
 
1) Ge 1:26 - 3:22  
2) Ge 19:24  
3) Ge 22:12 ed iniziare da questo brano per parlare della figura dell'Angelo del Signore (Ge 16:10, Es 3:2, Nu 22:31, Gc 2:1, Gc 13:18, 22)  
 
4) Za 2:8-11, Is 9:5, Da 7:14, Is 7:14, Mi 5:1, Za 12:10,  
 
Correlazioni tra AT e NT:  
1) Is 6:1-3, Gv 12:39-41  
2) Is 40:3, Mt 3:1-3  
3) Is 8:13, 1 Pt 3:15  
4) Is 7:14, Mt 1:23  
5) Is 45:23, Fl 2:11  
6) Is 49:23, Ro 10:11  
7) At 2:21, Gioele 2:32  
 Is 42:8 , Gv 17:5  
9) Is 48:12, Ap 1:8 - Ap 2:8  
10) Sl 102:25, Eb 1:10  
11) Sl 68:18 - Ef 4:8-11  
 
Testi del NT:
 
Fl 2:5-8, Cl 2:9, Gv 5:18, Gv 10:33, Gv 10:30, Gv 8:58, Tt 2:13, 2 Pt 1:1, Gv 20:28, 1 Gv 5:20, 1 Gv 1:1-2, Ro 9:5.  
 
Questa è la struttura che noi "admin" abbiamo pensato e chiediamo agli utenti che volessero intervenire di attenersi all'ordine dei testi citati.  
 
Si inizia con l'AT e dal libro della Genesi.
 
Ora si può postare...
 
 Sorridente  
  

 
Procediamo nella nostra analisi ed andiamo ora a Zaccaria 2:8-11
 
"Infatti così parla il SIGNORE degli eserciti:" > Con queste parole si vuole chiaramente identificare l'autore del messaggio che è YHWH.  
 
È per rivendicare la sua gloria che egli mi ha mandato verso le nazioni che hanno fatto di voi la loro preda; perché chi tocca voi, tocca la pupilla dell'occhio suo.
 
Stranamente, all'inizio del messaggio però il soggetto si sposta e si parla di "sua gloria" e di "pupilla dell'occhio suo". Si potrebbe pensare al fatto che qui stia parlando il profeta Zaccaria, tuttavia bisogna riconoscere che questo non è l'usuale modo che abbiamo nella Scrittura per introdurre un messaggio profetico. Quando è scritto "così dice il Signore degli eserciti" e segue il messaggio, è il Signore che parla.
 
Infatti, ecco, io sto per agitare la mia mano contro di loro, ed esse diventeranno preda di quelli a cui erano asserviti,
 
Queste parole fugano ogni dubbio. Non può essere Zaccaria ad "agitare la mano contro le nazioni", ma solo il Signore
 
e voi conoscerete che il SIGNORE degli eserciti mi ha mandato.
 
Allora considerando che chi parla è YHWH degli eserciti, ora YHWH afferma che è stato mandato da un altro YHWH, Quindi anche in questo caso, come nel caso di Ge 19:24, abbiamo due soggetti distinti che corrispondono a YHWH.  
 
Manda grida di gioia, rallégrati, figlia di Sion! perché ecco, io sto per venire e abiterò in mezzo a te», dice il SIGNORE. «In quel giorno molte nazioni s'uniranno al SIGNORE e diventeranno mio popolo; io abiterò in mezzo a te
 
Ancora indiscutibilmente l'autore di queste parole è il Signore.
 
e tu conoscerai che il SIGNORE degli eserciti mi ha mandato da te.
 
Ancora YHWH che dice di essere mandato da YHWH, ancora due soggetti.
 
 Sorriso
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Re: La divinità di Cristo vista nelle Scritture
« Rispondi #41 Data del Post: 06.05.2008 alle ore 13:07:02 »

WOW!
quanto zelo!!
ma cos'è un forum dove ci si scambia opinioni... o uno studio bibblico per mostrare i muscoli e convertire qualche pericoloso giudeo-cristiano...
andate avanti bene così... se quello che volete è non dialogo con alternative di interpretazioni, potevate fare tutto in dottrine bibliche...
noto un certo autoritarismo (come il cancellare di un soffio l'uomo tripartito - cosa che mi è stata chiesta due volte... come mai non avete fermato o cancellato il richiedente ma aspettato che dessi la mia opinione?- ho difficilmente visto cancellazioni di OT in precedenza), ma se questo è il modo di comunicare dei cristiani evangelici, bè, siete a casa vostra.
Con un pizzico di dispiacere...
 
shalom
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Re: La divinità di Cristo vista nelle Scritture
« Rispondi #42 Data del Post: 06.05.2008 alle ore 14:14:03 »

Potrei esser d'accordo con te per la cancellazione degli ot, ma leggo che nel primo post vi è scritto che si voleva creare un ordine di lettura, ed ammetto che avrei potuto chiedertelo in pvt. Non sono stato avvisato, ma fa niente. Lo sbaglio era cmq mio.
 
Per lo zelo, io non ci vedo una mancanza di dialogo, ma solo un esposizione sistematica della dottrina cristiana evangelica. Chiaramente per aderire, bisognerebbe credere ai punti citati al post uno.
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Re: La divinità di Cristo vista nelle Scritture
« Rispondi #43 Data del Post: 06.05.2008 alle ore 14:57:29 »


on 06.05.2008 alle ore 13:07:02, romefriend wrote:
WOW!
quanto zelo!!
ma cos'è un forum dove ci si scambia opinioni... o uno studio bibblico per mostrare i muscoli e convertire qualche pericoloso giudeo-cristiano...
andate avanti bene così... se quello che volete è non dialogo con alternative di interpretazioni, potevate fare tutto in dottrine bibliche...
noto un certo autoritarismo (come il cancellare di un soffio l'uomo tripartito - cosa che mi è stata chiesta due volte... come mai non avete fermato o cancellato il richiedente ma aspettato che dessi la mia opinione?- ho difficilmente visto cancellazioni di OT in precedenza), ma se questo è il modo di comunicare dei cristiani evangelici, bè, siete a casa vostra.
Con un pizzico di dispiacere...
 
shalom

 
Caro Rome puoi anche evitare il tuo sarcasmo!
Fin dal primo post era chiaro l'intento dell'Amministrazione su questo topic ed apposta si sono voluti stabilire dei principi comuni di dialogo a cui attenersi. Si è postato in "altre fedi" per dare l'opportunità a tutti di intervenire purchè ci si attenga alle condizioni del primo post.
Gli OT li ho cancellati quando me ne sono reso conto, sai non è che sono sul forum 24 ore su 24... Occhiolino
 
Spero che questo OT polemico finisca qui...
 
 Sorriso
 
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Re: La divinità di Cristo vista nelle Scritture
« Rispondi #44 Data del Post: 06.05.2008 alle ore 15:09:37 »


on 06.05.2008 alle ore 14:57:29, andreiu wrote:

 
Caro Rome puoi anche evitare il tuo sarcasmo!
Fin dal primo post era chiaro l'intento dell'Amministrazione su questo topic ed apposta si sono voluti stabilire dei principi comuni di dialogo a cui attenersi. Si è postato in "altre fedi" per dare l'opportunità a tutti di intervenire purchè ci si attenga alle condizioni del primo post.
Gli OT li ho cancellati quando me ne sono reso conto, sai non è che sono sul forum 24 ore su 24... Occhiolino
 
Spero che questo OT polemico finisca qui...
 
 Sorriso
 

Sempre molto carini con me...
sarcasmo?
per nulla.
Un unico post gigantesco pieno zeppo di riferimenti che ci vorrebbe una vita per poterli leggere e dare una risposta, sempre che uno viva di rendita e possa stare in internet senza lavorare, diviso in sei parti e postato da un unico admin, per coprire tutti i vostri "riferimenti " iniziali del punto 3), per poi, dopo gli applausi, ripartire con il punto 4) senza possibilità di replica, perchè queste sono le vostre regole.
Questo è dialogo?
Io sarcastico?
Vi accorgete che siete da soli a postare?
rimango con il mio pizzico di dispiacere, ma anche un po' di stupore.
le regole in questo 3d sono troppo strette per darmi tempo di condivisione. Non fa niente.
cmq,
shalom
« Ultima modifica: 06.05.2008 alle ore 15:12:22 by romefriend » Loggato
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