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   Autore  Topic: Un nuovo libro  (letto 448 volte)
Domenico
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Certo, beni e bontà m'accompagneran no (Sal. 23:6)

   
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Un nuovo libro
« Data del Post: 23.12.2015 alle ore 14:40:42 »
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“I TEMPI DEL VERBO RICORDARE”

 
Su amazon nel formatore “ebook”
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Dall’introduzione
 
Il verbo “ricordare” nella forma dei vari tempi, è molto documentato nella Bibbia, sia negli scritti dell’A.T. come anche in quelli del N.T. Infatti, questo verbo, nelle varie forme del tempo, è presente nella Bibbia in 183 passi: 150 dei quali si trovano negli scritti dell’A.T. e 33 nel N.T. (naturalmente, secondo la versione della N.R.) versione che adoperiamo in questo nostro lavoro. Tutti questi passi che ne parlano, saranno esaminati nei loro contesti per meglio comprendere il messaggio che la Parola del Signore ci vuole trasmettere.
 
Per meglio comprendere questo messaggio, abbiamo pensato di suddividere in otto capitoli i suddetti passi che raggruppano le diciassette forme del tempo del verbo “ricordare” che il testo sacro ci presenta, così da rendere il testo biblico più spedito nella sua comprensione e, nello stesso tempo il lettore, ha davanti a sé come la Bibbia snoda l’argomento nei suoi vari aspetti. Questo, naturalmente, per tener presente e in debito conto, l’ammonimento delle Scritture a non dimenticare certe cose importanti della nostra esperienza cristiana, soprattutto con riferimento a quel che Dio ha compiuto nella nostra vita.
 
L’uomo, di solito, senza fare precisi riferimenti, è portato, come naturale inclinazione, ha dimenticare certe cose della sua vita, specialmente quando si tratta di esperienze vissute, anche se non tutte le nostre esperienze sono state felici, visto che a volte le stesse, sono state dolorose e hanno lasciato cicatrici nella nostra vita, sia a livello del nostro modo di pensare come anche con riferimento al nostro comportamento. Certo, non possiamo negare che ci sono cose della nostra vita e della nostra esperienza cristiana, che vanno dimenticate, quando pensiamo al detto di Paolo, per esempio:  
 
Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti,
corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù
(Filippesi 3:13-14).
 
Il detto proverbiale che spesso si ripete: “Acqua passata non macina mulino”, è vero sotto certi aspetti. In questo caso, tener presente le cose che stanno dietro a noi senza protendoci verso quelle che stanno davanti, non è solamente un certo perdere tempo, ma rappresenta anche una mancanza di una visione per il futuro in meglio, rispetto al passato.
 
Per un cristiano e seguace di Gesù Cristo, non avere una visione per il futuro in meglio, non rappresenta certamente un progresso nella vita cristiana, bensì un regresso, visto che il nostro Signore, Gesù Cristo, c'esorta ad avere fede in Dio e fede anche in Lui, pensando non solo al fatto che Egli ritornerà di nuovo per accogliere i Suoi, ma anche che Lui è andato a prepararci un luogo, perché possiamo recarci dove Egli si trova (Giovanni 14:1 -3).
Si sono, però cose che dobbiamo “ricordare” e non dimenticarle mai, specialmente quel che il Signore ha fatto per noi e le cose che ci comunica nella sua Parola, attraverso gli anni della nostra vita, non solo per manifestare la nostra gratitudine verso di Lui, ma anche per apprezzarle e servire come segnali indicatori per il nostro cammino cristiano, sia per quanto riguarda noi stessi e sia per dare un buon esempio agli altri. Questo è quel che ci proponiamo in questo nostro studio nel passare in rassegna i molti testi biblici che parlano di ”ricordare”. Pertanto, il migliore augurio che formuliamo per quanti avranno tra le loro mani quel che scriveremo in questo nostro lavoro è che ognuno di noi faccia tesoro per se stesso per il proprio bene.
 
Giudizio, condanna, premio e vita eterna

 
Un nuovo libro da leggere!
 
Dall’introduzione del libro:
 
Nel presente lavoro prenderemo in esame quattro termini: “Giudizio, condanna, premio e vita eterna” e, aggiungiamo anche “il giorno del giudizio”, visto che questi termini, oltre ad essere documentati dalle Sacre Scritture, A.T. e N.T., hanno una notevole rilevanza, sia per la vita presente degli esseri umani, come anche per quella futura, cioè l’eternità. Anche se non tutti gli esseri umani credono alla vita oltre tomba, per chi, invece, accetta la Parola del Signore, cioè la Bibbia, dato che ne parla abbondantemente, vale la pena riflettere sui temi del giudizio, della condanna e del premio (di Dio, particolarmente) e della vita eterna, perché in fin dei conti, quel che vale ed ha importanza, non è tanto quel che pensa e dice l’uomo, quanto piuttosto quel che Lui ha stabilito e che ha rivelato nella Sua Parola, la Bibbia.
 
Infatti, la Bibbia, pur essendo il libro di Dio, non è stata ispirata dallo Spirito Santo e scritta per Lui, bensì per gli esseri umani che vivono sulla terra, senza nessuna differenza tra loro, in modo che tutti, credenti o no, sappiano quel che Dio ha detto sugli argomenti cui sopra.  
 
Sarà, pertanto, nostra cura, non solo attenerci alle Sacre Scritture, ma anche non forzarle per ciò che riguarda la sua interpretazione, ma mantenerci su un livello interpretativo equilibrato, evitando le cosiddette esagerazioni. In questo modo, l’esame che condurremo sul testo biblico, sarà essenzialmente valutato nel suo ampio contesto, in modo da armonizzarlo nel complesso dell’insegnamento biblico e non basarci su singoli passi tirati dal suo contesto. Questo significa dare la più ampia garanzia di correttezza su quel che si dirà sulla trattazione in oggetto.
 
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« Ultima modifica: 07.09.2016 alle ore 03:35:49 by Domenico » Loggato
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