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Diluvio universale (letto 4847 volte) |
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ilcuorebatte
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"Noi ci battiamo per il nostro tutto" Atanasio
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Jason qui ci troviamo difronte a un dilemma, e credo di aver perso l'iniziale questione da te posta. Siamo partiti dalla questione di come doverci porre nei riguardi di alcuni "episodi" descritti nella Scrittura, come doverli considerare, se è giusto o meno dargli una valenza storica, o una coerenza narrativa oggettiva, per ora approdare a qualcosa di diverso. Non si parla più di possibili letture allegoriche o meno, ma se quanto la testimonianza del Nuovo Testamento esprime attorno a determinati temi sia da considerare o meno attendibile, spero di aver capito bene, ma non ne sono certo, e quindi ho prima bisogno che ci chiariamo questo punto, perchè se così fosse trovo sterile la discussione, in quanto senza possibilità di soluzione. Il testo della lettera ai Romani credo che sia molto esaudiente sulla questione, possiamo anche obiettare e ragionare sulle attenuanti, ma il pensiero dell'apostolo è chiaro, "siamo tutti senza scuse", quindi o crediamo e riposiamo nel giusto giudizio di Dio, oppure facciamoci le nostre verità.
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« Ultima modifica: 10.04.2013 alle ore 21:38:51 by ilcuorebatte » |
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"Per coloro che credono nessuna prova è necessaria, per coloro che non credono nessuna prova è sufficiente." Stuart Chase
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Jason
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on 10.04.2013 alle ore 21:31:54, ilcuorebatte wrote:Jason qui ci troviamo difronte a un dilemma, e credo di aver perso l'iniziale questione da te posta. Siamo partiti dalla questione di come doverci porre nei riguardi di alcuni "episodi" descritti nella Scrittura, come doverli considerare, se è giusto o meno dargli una valenza storica, o una coerenza narrativa oggettiva, per ora approdare a qualcosa di diverso. Non si parla più di possibili letture allegoriche o meno, ma se quanto la testimonianza del Nuovo Testamento esprime attorno a determinati temi sia da considerare o meno attendibile, spero di aver capito bene, ma non ne sono certo, e quindi ho prima bisogno che ci chiariamo questo punto, perchè se così fosse trovo sterile la discussione, in quanto senza possibilità di soluzione. Il testo della lettera ai Romani credo che sia molto esaudiente sulla questione, possiamo anche obiettare e ragionare sulle attenuanti, ma il pensiero dell'apostolo è chiaro, "siamo tutti senza scuse", quindi o crediamo e riposiamo nel giusto giudizio di Dio, oppure facciamoci le nostre verità. |
| Carissimo, a volte succede che nella conversazione si scivoli verso altro argomento pur senza aver esaurito il primo. Non considero tale traslazione come sterilità. Probabilmente non è facile addivenire a risposte definitive. Riguardo al diluvio, l'evento è collocato a migliaia di anni or sono. L'arca non c'é per essere portata come prova. E anche se ci sono state spedizioni come quelle di Angelo Palego non è irreale pensare che dopo 5-6000 anni il legno dell'arca è marcito. Le prove geologiche possono avere varie interpretazioni e più volte nella storia ci sono state catastrofi (come quella relativa alla scomparsa dei dinosauri) ma non è facile identificare la catastrofe-diluvio. Quindi è probabile che resteremo senza risposta certa. Rimane solamente l'interpretazione del testo biblico. Il fondamentalista considera il testo "cronologia storica". Altri "possibilisti", come me, lo considerano poco realistico perché troppo esagerato come reazione al peccato di un manipolo e quindi si orientano a pensare che si tratta di un racconto con valenza profetica proiettata alla fine dei tempi. Non che la fine sia con l'inondazione ma che Dio "salva" coloro che Egli considera figli suoi... Che senso ha far morire milioni di animali, miliardi di insetti, distruggere migliaia di specie vegetali, ridisegnare l'orografia, nonché sconquassare l'equilibrio termico dell'intera terra, solo per togliere lo spirito vitale a poche persone? Bho! Il fatto di chiedere altro genere di informazioni tra un intervento e l'altro dipende solamente dal fatto che come ex TdG sono alla ricerca di una nuova chiesa cristiana cui associarmi e sto cercando solamente di... capire, prima di prendere una decisione. Confido nella buona volontà e nella pazienza dei foristi. Ciao, ciao, Jason.
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elovzu
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Sul diluvio ho già risposto in precedenza. Sul discorso "ignoranza di fronte a Dio" dobbiamo fare un po' di chiarezza. Hai ragione quando dici che Dio tiene conto della cultura, dell'ambiente dove cresciamo, del livello di rivelazione che riceviamo; non hai ragione quando implicitamente affermi che tutto questo ci tolga dalla responsabilità di riconoscere il solo vero Dio. Tu metti tutto sul piano del seguire le regole di una o dell'altra religione. Sinceramente credo che questa impostazione sia il frutto del tuo trascorso da TdG. Ti ripeto che Dio non salva in base alle regole, ma solo in base alla fede e questa travalica culture e circostanze. Non è nemmeno giusto dire che le regole bibliche sono valide solo per i cristiani. La legge è buona per tutti. Naturalmente più conoscenza ricevi più sei responsabile. Chi ha avuto la possibilità di conoscere Dio solo attraverso la creazione verrà giudicato in base a quello, chi ha avuto una piena testimonianza del Vangelo o ha visto Gesù di persona avrà un metro di giudizio diverso. Ma in ogni caso siamo salvati per grazia, non per i nostri meriti, attraverso la fede in Cristo. Per questo nessuno è scusabile, perché tutti hanno la possibilità di fidarsi/affidarsi a Dio, anche se solo la propria coscienza glielo suggerisce. Se comprendi questo tutto diventa più semplice.
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Francesco
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