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Pastori femmine (letto 700 volte) |
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Marcionita
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Sulla via della Luce
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Premetto che non sono aderente a nessuna denominazione e che ritengo di essere ancora alla ricerca della Luce, o meglio la Luce è abbastanza chiara ma esito nello scegliere il sentiero che mi porterà ad essa. Ritengo che i sentieri siano tanti e che non ne esista solo uno ed il (o i sentieri) sia unicamente quello che indica Nostro Signore Gesù Cristo; e adesso veniamo alla mia domanda (perplessità), credo che le Sacre Scritture siano Uniche, Vere ed Non errabili e che tutto quanto sia lì scritto sia eterno ed esente da errore, detto questo, nutro una simpatia verso il Ministero Sabaoth di Milano che seguo su internet e ai cui incontri sono anche stato, mi sono sempre trovato bene, sereno, fiducioso, apprezzo le prediche della pastora Roselen e di altre pastore ma il dubbio che mi rode è: le parole di Paolo sulla funzione femminile come si conciliano con il fatto che ci siano pastore femmine? Possibile che in questo caso la Scrittura debba essere "interpretata"? Non ho chiesto nulla ai diretti interessati, mi piacerebbe conoscere però l'opinione di fratelli evangelici molto ma molto più saggi di me.
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Conoscerete la Verità e la Verità vi farà liberi. Giovanni (8, 31-32)
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elovzu
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Innanzitutto scusa il ritardo nella risposta. Sul pastorato femminile ci sono ampi dibattiti anche su questo forum. Per brevità ti indico quali sono le diverse posizioni all'interno del mondo evangelico: - C'è chi nega alla donna la possibilità di essere in autorità ed insegnare sulla base di passi come 1 Tim.2:12 e 1 Cor. 14:34 - C'è chi, pur ammettendo che normalmente l'autorità vada esercitata dagli uomini, accetta l'insegnamento femminile sotto un'autorità maschile - C'è chi considera queste norme legate al momento storico e alla cultura del tempo e quindi non più da prendere alla lettera, oppure ammette la sottomissione al marito ma non agli uomini in generale. In mezzo ci sono tutte le sfumature del caso Se non ricordo male anche fra noi moderatori ci sono accenti diversi al riguardo, ma questo non nega certo la possibilità di collaborare insieme. Personalmente credo che questa non si tratti di una dottrina "fondamentale", ossia che riguardi la salvezza, ma ho visto coi miei occhi sia i danni provocati da un eccessivo legalismo che quelli dell'eccessivo liberismo. L'importante credo, è che all'interno di una chiesa locale ci sia un consenso di massima sull'argomento senza la presunzione di possedere l'ultima parola sull'argomento che non è fra i più semplici. Per ultimo ho notato questa tua frase: "Ritengo che i sentieri siano tanti e che non ne esista solo uno ed il (o i sentieri) sia unicamente quello che indica Nostro Signore Gesù Cristo;". In realtà Gesù ha indicato una sola via, sé stesso ("Io sono la via, la verità, la vita". O lui è l'unica via oppure no. L'idea molto di moda secondo cui molti sentieri portino alla stessa meta si scontra con la logica (chi ti garantisce che partendo in direzioni opposte tu arrivi alla stessa destinazione?) e specialmente con la scrittura che afferma che "non c'è alcun altro nome per cui siamo salvati".
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Francesco
"E' meglio accendere una candela che lamentarsi delle tenebre"
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Marcionita
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Sulla via della Luce
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on 13.04.2018 alle ore 12:15:53, elovzu wrote:Innanzitutto scusa il ritardo nella risposta. Sul pastorato femminile ci sono ampi dibattiti anche su questo forum. Per brevità ti indico quali sono le diverse posizioni all'interno del mondo evangelico: - C'è chi nega alla donna la possibilità di essere in autorità ed insegnare sulla base di passi come 1 Tim.2:12 e 1 Cor. 14:34 - C'è chi, pur ammettendo che normalmente l'autorità vada esercitata dagli uomini, accetta l'insegnamento femminile sotto un'autorità maschile - C'è chi considera queste norme legate al momento storico e alla cultura del tempo e quindi non più da prendere alla lettera, oppure ammette la sottomissione al marito ma non agli uomini in generale. In mezzo ci sono tutte le sfumature del caso Se non ricordo male anche fra noi moderatori ci sono accenti diversi al riguardo, ma questo non nega certo la possibilità di collaborare insieme. Personalmente credo che questa non si tratti di una dottrina "fondamentale", ossia che riguardi la salvezza, ma ho visto coi miei occhi sia i danni provocati da un eccessivo legalismo che quelli dell'eccessivo liberismo. L'importante credo, è che all'interno di una chiesa locale ci sia un consenso di massima sull'argomento senza la presunzione di possedere l'ultima parola sull'argomento che non è fra i più semplici. Per ultimo ho notato questa tua frase: "Ritengo che i sentieri siano tanti e che non ne esista solo uno ed il (o i sentieri) sia unicamente quello che indica Nostro Signore Gesù Cristo;". In realtà Gesù ha indicato una sola via, sé stesso ("Io sono la via, la verità, la vita". O lui è l'unica via oppure no. L'idea molto di moda secondo cui molti sentieri portino alla stessa meta si scontra con la logica (chi ti garantisce che partendo in direzioni opposte tu arrivi alla stessa destinazione?) e specialmente con la scrittura che afferma che "non c'è alcun altro nome per cui siamo salvati". |
| Ti ringrazio, in realtà quando scrivevo "Il sentiero o i sentieri" non volevo certamente dire che molte sono le strade, la strada è unica ed è la Via di Nostro Signore, semmai, facendo il pignolino, facevo osservare che la percorrenza di questa Via, ripeto l'unica Via, potrebbe essere fatta camminando al centro della strada (un sentiero),, o sul lato destro (un altro sentiero), o sul lato sinistro (un altro sentiero ancora). Ti ringrazio per la risposta.
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elovzu
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Francesco
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