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Chi sono i cristiani evangelici? Cosa dice la Bibbia? - Rispondono i moderatori >> Dialogando sulla Bibbia >> Osservazioni sulla Genesi
(Messaggio iniziato da: Emeth il 08.06.2013 alle ore 14:28:45)

Titolo: Osservazioni sulla Genesi
Post di Emeth il 08.06.2013 alle ore 14:28:45
Salve a tutti, mi piacerebbe conoscere un vostro parere su alcuni punti che hanno suscitato in me delle perplessità nel libro della Genesi...

Il primo punto che vorrei analizzare è Genesi 2:9

Nell'edizione "Nuova Diodati" della Bibbia si legge quanto segue:

"E l'Eterno DIO fece spuntare dal suolo ogni sorta di alberi piacevoli a vedersi e i cui frutti erano buoni da mangiare; in mezzo al giardino vi erano anche l'albero della vita e l'albero della conoscenza del bene e del male."

Da questa edizione si evince che Dio piantò entrambi gli alberi in mezzo al giardino.

Ma cosa ci dice l'edizione "Nuova riveduta"?

"Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male.

Da questa fonte invece comprendiamo che l'albero piantato in mezzo al giardino fu L'Albero della Vita e che nello stesso tempo esisteva anche l'Albero della Conoscenza del Bene e del Male.

Quale dei due testi dice la Verità?

Grazie a diverse Bibbie da studio e a testi interlineari ho potuto confermare che la Nuova Riveduta dice il giusto. Nel link seguente potete trovarne la conferma:

http://interlinearbible.org/genesis/2-9.htm

Perchè i redattori dell'edizione "Nuova Diodati" hanno sentito il bisogno di alterare il testo originale delle Scritture?

Ora vengo al punto: tutti noi, studiosi o meno della Bibbia conosciamo bene il seguente divieto di Dio:

E l'Eterno DIO comandò l'uomo dicendo: «Mangia pure liberamente di ogni albero del giardino; ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai. (Genesi 2:16:17)

l'Eterno quindi vieta espressamente di mangiare dell'albero della Conoscenza del Bene e del Male. Quest'ultimo è diventato fonte di studi, sermoni, predicazioni e sofisticate esegesi. Ma se leggiamo un po' più avanti nel testo, precisamente in Genesi 3:2-3

E la donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino DIO ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"»

ci viene detto che l'uomo non poteva nutrirsi dell'albero che sta in mezzo al giardino. Qual è l'albero piantato in mezzo al giardino nei testi originali delle Scritture? L'Albero della Vita. A questo punto la domanda sorge spontanea: il frutto di quale albero venne mangiato dall'uomo?

Genesi 3:22 invece complica ulteriormente la situazione:

E l'Eterno DIO disse: «Ecco, l'uomo è divenuto come uno di noi, perché conosce il bene e il male. Ed ora non bisogna permettergli di stendere la sua mano per prendere anche dell'albero della vita perché, mangiandone, viva per sempre»

Qui invece si comprende che l'uomo abbia mangiato il frutto dell'albero della Conoscenza del Bene e del Male...

Ecco spiegato il motivo per il quale i redattori dell'edizione "Nuova Diodati" hanno sentito la necessità di alterare una parte del testo.
Una contraddizione all'interno dei testi originali delle Sacre Scritture avrebbe potuto suscitare curiosità e dubbio nella mente dei credenti. Dal mio canto ritengo che ogni credente abbia il diritto di conoscere tutti gli aspetti del testo originale delle Scritture, senza manomissioni o alterazioni di sorta.

Lascio ora la parola a voi. Se avete qualche osservazione o qualcosa da aggiungere, o anche solo qualche pensiero personale, sarei lieto di leggerlo.  :-)

Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di Marmar il 08.06.2013 alle ore 15:00:37
Se leggi Ge 3 vedrai che ogni dubbio scompare.

1 Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio il SIGNORE aveva fatti. Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?» 2 La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; 3 ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"». 4 Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; 5 ma Dio sa che nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male».

Come vedi al V 5 è il serpente stesso a precisare qual è l'albero di cui voleva che fosse mangiato il frutto.

L'equivoco, forse, sta nel fatto che entrambi gli alberi sono nel mezzo al giardino, cosa che forse in ebraico, la lingua originale, è più chiara; per questo bisognerebbe sentire un esperto della lingua: non mi pare che si tratti comunque di una alterazione.

Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di Emeth il 08.06.2013 alle ore 22:58:04
L'alterazione direi che innegabile...

Credo ci sia una sostanziale differenza tra la frase:

Vi era un bicchiere rosso in mezzo al tavolo e il bicchiere verde

e la frase:

In mezzo al tavolo vi erano un bicchiere rosso e un bicchiere verde

Il testo citato, inoltre, in cui il serpente specifica la tipologia di albero, non fa altro che confermare la contraddizione presente nel testo originale, in quanto a una distanza di soli 2 versetti, Eva ed il Serpente parlano di due alberi differenti.

La conferma che Eva stesse parlando dell'Albero della Vita?
Nel versetto 3 Eva parla de "l'albero che è in mezzo al giardino". Non sente il bisogno di specificare di quale albero si tratti. Se nel mezzo del giardino vi fossero stati 2 alberi probabilmente avremmo letto nel testo "uno degli alberi che sono in mezzo al giardino" o, più semplicemente, "l'Albero della Conoscenza del Bene e del Male."

Con molta probabilità l'autore del testo originale della Genesi fece confusione con i due alberi e su quale dovesse trovarsi o meno in mezzo al giardino...

Il complemento "in mezzo al giardino" viene attribuito solo e unicamente all'Albero della Vita nel testo originale, lo confermano i testi interlineari di cui vi lascio una scansione.

http://i40.tinypic.com/2zrox80.jpg

http://i42.tinypic.com/2vds2ys.jpg

Negare o nascondere ciò che i testi originali vogliono dire equivale a schierarsi contro i testi stessi.

Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di ilcuorebatte il 09.06.2013 alle ore 19:52:29
Buonasera Emeth, parto dal presupposto che quanto poni è materia da specialisti, quindi il mio è un piccolo contributo senza particolari pretese.

Nel valutare l'integrità di una Traduzione, in genere dobbiamo prima considerarne il progetto editoriale, perchè gli scopi che si prefigge la commissione che dirige il lavoro potrebbero essere anche multipli. A difesa della bontà dei traduttori della Nuova Diodati, va innanzi tutto detto che la parola "erano" è in corsivo, ed è chiaramente specificato nella prefazione, che l'uso del corsivo, interessa termini non presenti nei testi originali (per questo l'interlineare non lo porta) ma vengono inseriti per una migliore leggibilità del Testo. Si può ovviamente obiettare giustamente che la leggibilità non deve di contro pregiudicare la correttezza del testo originale arrivando a tradurre ciò che il testo non afferma. Di fatto però anche i traduttori dell Nuova Riveduta, si sono trovati a fare una scelta, in quanto hanno preferito tradurre in modo letterale, ma senza intervenire sulla costruzione della frase, per darle un senso più armonioso e quindi una maggiore leggibilità, e questo a me da non specialista, mi ha fatto pensare che anche loro un dubbio sulla corretta traduzione del testo se lo pongono.
Mettendo le mani avanti, non deve diventare una disputa, è solo il mio parere, ma non trovo in Gn 3,3 particolarmente vincolante.


Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di andreiu il 09.06.2013 alle ore 23:03:50

on 06/08/13 alle ore 14:28:45, Emeth wrote:
Salve a tutti, mi piacerebbe conoscere un vostro parere su alcuni punti che hanno suscitato in me delle perplessità nel libro della Genesi...

Il primo punto che vorrei analizzare è Genesi 2:9

Nell'edizione "Nuova Diodati" della Bibbia si legge quanto segue:

"E l'Eterno DIO fece spuntare dal suolo ogni sorta di alberi piacevoli a vedersi e i cui frutti erano buoni da mangiare; in mezzo al giardino vi erano anche l'albero della vita e l'albero della conoscenza del bene e del male."

Da questa edizione si evince che Dio piantò entrambi gli alberi in mezzo al giardino.

Ma cosa ci dice l'edizione "Nuova riveduta"?

"Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male.

Da questa fonte invece comprendiamo che l'albero piantato in mezzo al giardino fu L'Albero della Vita e che nello stesso tempo esisteva anche l'Albero della Conoscenza del Bene e del Male.

Quale dei due testi dice la Verità?

Grazie a diverse Bibbie da studio e a testi interlineari ho potuto confermare che la Nuova Riveduta dice il giusto. Nel link seguente potete trovarne la conferma:

http://interlinearbible.org/genesis/2-9.htm

Perchè i redattori dell'edizione "Nuova Diodati" hanno sentito il bisogno di alterare il testo originale delle Scritture?

Ora vengo al punto: tutti noi, studiosi o meno della Bibbia conosciamo bene il seguente divieto di Dio:

E l'Eterno DIO comandò l'uomo dicendo: «Mangia pure liberamente di ogni albero del giardino; ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai. (Genesi 2:16:17)

l'Eterno quindi vieta espressamente di mangiare dell'albero della Conoscenza del Bene e del Male. Quest'ultimo è diventato fonte di studi, sermoni, predicazioni e sofisticate esegesi. Ma se leggiamo un po' più avanti nel testo, precisamente in Genesi 3:2-3

E la donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino DIO ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"»

ci viene detto che l'uomo non poteva nutrirsi dell'albero che sta in mezzo al giardino. Qual è l'albero piantato in mezzo al giardino nei testi originali delle Scritture? L'Albero della Vita. A questo punto la domanda sorge spontanea: il frutto di quale albero venne mangiato dall'uomo?

Genesi 3:22 invece complica ulteriormente la situazione:

E l'Eterno DIO disse: «Ecco, l'uomo è divenuto come uno di noi, perché conosce il bene e il male. Ed ora non bisogna permettergli di stendere la sua mano per prendere anche dell'albero della vita perché, mangiandone, viva per sempre»

Qui invece si comprende che l'uomo abbia mangiato il frutto dell'albero della Conoscenza del Bene e del Male...

Ecco spiegato il motivo per il quale i redattori dell'edizione "Nuova Diodati" hanno sentito la necessità di alterare una parte del testo.
Una contraddizione all'interno dei testi originali delle Sacre Scritture avrebbe potuto suscitare curiosità e dubbio nella mente dei credenti. Dal mio canto ritengo che ogni credente abbia il diritto di conoscere tutti gli aspetti del testo originale delle Scritture, senza manomissioni o alterazioni di sorta.

Lascio ora la parola a voi. Se avete qualche osservazione o qualcosa da aggiungere, o anche solo qualche pensiero personale, sarei lieto di leggerlo.  :-)


Io non posso parlare di ebraico ma solo di greco e nella LXX non c'è scappatoia. La traduzione letterale indica che in mezzo al giardino ci stava solo l'albero della vita.


:-)

Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di andreiu il 09.06.2013 alle ore 23:08:57

on 06/09/13 alle ore 23:03:50, andreiu wrote:
Io non posso parlare di ebraico ma solo di greco e nella LXX non c'è scappatoia. La traduzione letterale indica che in mezzo al giardino ci stava solo l'albero della vita.


:-)


Mi correggo la costruzione in greco può anche far intendere che in mezzo al giardino c'era anche l'albero della conoscenza del bene e del male. Ecco la traduzione "e l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male"


Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di serg68 il 10.06.2013 alle ore 11:29:15


Perdonate la mia ignoranza. Ma nei testi antichi esisteva la punteggiatura?

io non vedo questa grande differenza tra le due frasi citate, ma forse il mio italiano è rimasto a 40 anni fa  :-[

PS scusate per l'OT :-[

Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di Marmar il 10.06.2013 alle ore 14:38:41
Il problema non sussiste se non ci fermiamo alla seconda pagina della Bibbia, ma continuiamo nella lettura, o meglio, studio di tutto il resto. Nel testo completo biblico è chiaro che non può esserci dubbio sul fatto che fu il frutto della conoscenza del bene e del male ad essere stato mangiato.

Se non fosse per il testo stesso di Genesi, che non può lasciar dubbi considerando il V. 5, basta tener presente che nella storia ultramillenaria biblica non c'è mai stato un problema simile. venire fuori nel 2013 con una trovata del genere mi pare un po' fuori luogo. Senza contare il fatto dell'incongruenza della morte mangiando il frutto dell'albero della vita.

Ti consiglio, comunque, di portare il tuo punto di vista a chi è più addentro a questioni di ebraico e Torah, persone di lingua ebraica che puoi trovare qui:

http://forumbiblico.forumfree.it/

Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di Emeth il 11.06.2013 alle ore 01:55:20
Buonasera, mi scuso per la mia breve assenza.
Innanzitutto vi ringrazio per i vostri interventi.

Al fine di non ridurre la discussione ad un punto fermo, gradirei chiarire la mia posizione

La mia osservazione su Genesi 2:9 voleva essere una sorta di "input" per aprire un discorso più ampio; un metodo alternativo per accostarsi alla lettura e lo studio della Bibbia. Spesso sento parlare i credenti riguardo al loro modo di vedere le Scritture: le definiscono come un'Opera Perfetta, Completa e ben Definita. Il problema è che avvicinarsi alla Bibbia con una mente satura di queste presunte certezze, impedisce all'occhio del credente medio di osservare la Bibbia  per ciò che realmente è.  Una magnifica raccolta di Testi imperfetta, allo stato attuale incompleta, e non ben definita.    

Ne riassumerò brevemente i motivi:

Imperfetta: Citazioni errate, anacronismi e incoerenze sono solo alcuni degli elementi che rendono le Scritture un'Opera da studiare, e da comprendere per ciò che essa vuole raccontare: una magnifica Storia di un popolo che ebbe un contatto con qualcosa di Incredibile. Attenzione però: non stiamo parlando del popolo Ebraico... Ebbene si: la maggior parte dei racconti presenti nel libro della Genesi nascono da fonti ben più antiche. Quando gli ebrei parlarono per la prima volta di un giardino di nome Eden nel quale vi era un serpente tentatore, qualche migliaio di anni prima, nella Genesi Sumera si parlava di un giardino di nome Edin nel quale vi era un un personaggio soprannominato "il Serpente"... Ma questo è un argomento che gradirei sviluppare con voi successivamente.

Incompleta: Perchè definire la Bibbia incompleta? In primo luogo, si potrà notare che (quale che sia la tipologia di Bibbia vi possiate ritrovare tra mani) nei testi a nostra disposizione vengono citati dei libri mancanti alla nostra biblia, in quanto ritenuti inadatti dal cosiddetto "Canone" o, più semplicemente, andati perduti.

Per chi fosse interessato o curioso di conoscere i punti precisi nelle Scritture in cui vengono citati dei libri mancanti ve ne lascio una lista:

Il Libro delle guerre di YHWH (Numeri 21:14)
Il Libro di Jasher (Giosuè 10:13 - 2 Samuele 1:18)
Atti di Salomone (1 Re 11:41)
Libro di Samuele il Veggente (1 Cronache 29:29)
Libro di Gad il Veggente (1 Cronache 29:29)
Libro di Nathan il profeta (1 Cronache 29:29 - 2 Cronache 09:29)
La profezia di Ahijah (2 Cronache 09:29)
Le visioni di Iddo il Veggente (2 Cronache 09:29)
Il Libro di Scemaiah (2 Cronache 12:15)
Il Libro di Jehu (2 Cronache 20:34)
Il libro di Hozai (2 Cronache 33:19)  
Epistola alla Chiesa di Laodicea (Colossesi 4:16)
Libro di Enoch (Giuda 1:14)

In secondo luogo, vi sono testi rinvenuti, questa volta non citati e non presenti nelle Scritture, i quali sono scartati dal credente medio a priori, in quanto si sente impossiblilitato a stabilire da sè quale libro debba essere ritenuto Ispirato o meno.

Non ben definita: Su questo punto vi sarebbe molto da dire, ma al momento riassumerei così: maldestri lavori di copiatura, traduzioni errate e manipolazioni intenzionali delle Scritture fecero sì che, ai giorni nostri, ci arrivassero versioni diverse e contrastanti di uno stesso Testo. Ciò che gli studiosi, ai nostri giorni, cercano di comprendere e catalogare è la molteplicità di interpretazioni che i credenti, nel corso dei secoli, diedero di volta in volta alle Sacre Scritture. Cristianesimi alternativi e correnti giudaiche non convenzionali, vennero lentamente abbattuti con piccole ma ben studiate modifiche dei Testi originali, al fine di dare predominanza ad un'unica corrente di pensiero, quella di colui che effettuò l'alterazione. Alcuni esempi di cristianesimi perduti potrebbero essere il Cristianesimo Adozionista, il Cristianesimo Gnostico, o il Marcionismo.
Il problema si ripercuote sui credenti fino ad oggi, in quanto alcune delle sopracitate alterazioni permangono tutt'ora nelle traduzioni odierne delle Sacre Scritture. Ma non solo: alcuni piccoli, all'apparenza innocenti, "ritocchi" vengono eseguiti dai traduttori moderni, proprio come successe agli esordi del Cristianesimo.


A mio parere ritengo che ogni Credente abbia il diritto, nonchè il dovere morale, di conoscere e sperimentare la Bibbia in tutti i suoi aspetti: i suoi punti di forza ma anche i suoi lati oscuri, perchè è proprio in questi ultimi che il Credente Puro deve far luce. Si tratta solo e unicamente di cercare la Verità. Dopotutto, non è proprio la ricerca della Verità il punto più enfatizzato da Gesù Cristo, durante il suo breve passaggio sulla Terra? :)

Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di Marmar il 11.06.2013 alle ore 08:11:22
Intanto possiamo accantonare il discorso sull'albero? sei convinto che le tue precedenti affermazioni sono del tutto infondate alla luce del testo? Se si possiamo procedere.

Incomincerei da qui:


Quote:
A mio parere ritengo che ogni Credente abbia il diritto, nonchè il dovere morale, di conoscere e sperimentare la Bibbia in tutti i suoi aspetti: i suoi punti di forza ma anche i suoi lati oscuri, perchè è proprio in questi ultimi che il Credente Puro deve far luce. Si tratta solo e unicamente di cercare la Verità. Dopotutto, non è proprio la ricerca della Verità il punto più enfatizzato da Gesù Cristo, durante il suo breve passaggio sulla Terra?


Intanto, solo per precisare, Gesù Cristo, il Figlio di Dio, non ha enfatizzato la verità, ma si è presentato lui stesso come Verità, ad un fine osservatore come te certo non sarà sfuggito questo importantissimo particolare.

Per quanto riguarda l'imperfezione del racconto biblico in: citazioni errate, anacronismi ed incoerenze, è doveroso un intervento puntuale, che metta a fuoco esattamente quali e dove siano, per trattarle una per una.

I libri che tu citi come inadatti non fanno parte del canone poiché non sono stati ritenuti dello stesso valore degli altri. Ciò che ha fatto entrare i libri canonici (non "cosiddetti") nella Bibbia è il fatto che, in qualche modo, hanno a che fare direttamente con la volontà di Dio a scriverli; non tutti i libri che sono stati scritti sull'argomento hanno questa caratteristica ed, ovviamente, non possono far parte della raccolta del racconto biblico. Non è un concetto difficile, direi che si tratta di qualcosa di ovvio. Che poi, nel Nuovo testamento, siano citate lettere che sono andate perdute, non vedo come possa inficiare la validità di quelle che sono giunte fino a noi.


Quote:
In secondo luogo, vi sono testi rinvenuti, questa volta non citati e non presenti nelle Scritture, i quali sono scartati dal credente medio a priori, in quanto si sente impossiblilitato a stabilire da sè quale libro debba essere ritenuto Ispirato o meno.  


Se ti riferisci al Nuovo Testamento, devi tener presente che il lavoro di formazione del canone è stato fatto già dai primi credenti, quelli che ebbero contatto e con Cristo e con gli apostoli, quelli scelti per il lavoro di evangelizzazione da Cristo stesso. Non è vero che il credente si sente impossibilitato a farlo, poiché è ciò che ha fatto da subito. Esisteva già alla fine del II secolo un elenco di libri ispirati che è sostanzialmente quello che abbiamo noi, e si chiama "Codice Muratoriano".

Se poi tu intendi dire che ogni persona è libera di credere a ciò che vuole, io sono il primo a darti ragione, ognuno è libro di fare ciò che vuole; sappia però che un certo lavoro è già stato fatto, e non c'è bisogno di tornarci sopra. Ho, però, il sospetto che quando parli di credenti tu abbia un concetto abbastanza diverso da quello biblico, ma questo è un altro discorso.


Quote:
maldestri lavori di copiatura, traduzioni errate e manipolazioni intenzionali delle Scritture fecero sì che, ai giorni nostri, ci arrivassero versioni diverse e contrastanti di uno stesso Testo


Ancora una volta devo invitarti ad essere più preciso: quali sono queste manipolazioni e/o errori? Parliamone prendendoli singolarmente uno alla volta.


Quote:
Ebbene si: la maggior parte dei racconti presenti nel libro della Genesi nascono da fonti ben più antiche.


Si potrebbe affermare che ciò che la Bibbia dice è riferito anche da altre fonti. Questo di solito dovrebbe dar valore ad un testo, e non screditarlo. Il fatto è che la Bibbia è più affidabile degli altri perché i suoi scritti seguono un particolare "canale" che gli altri non possono avere.

A questo proposito è sempre utile ricordare che se ciò che la Bibbia riporta è vero, gli uomini scampati al diluvio, e che si sono poi sparsi su tutta la terra, hanno portato con sé una tradizione religiosa che non sappiamo quanto fosse ricca, ma sicuramente aveva basi valide. Con l'andare del tempo ha subito influenze o alterazioni, ma qualcosa dell'originale possiamo ritrovarlo, ed in genere può essere benissimo rappresentato da quelle somiglianze o analogie presenti nel racconto biblico.

Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di ilcuorebatte il 12.06.2013 alle ore 10:13:49
Sinceramente Emeth sono molto perplesso, ho la sensazione che tu non sia qui per chiedere o per confrontarti, ma invece solo per proporre un percorso, ...proselitismo? Sfruttando, come punto di partenza, quello che tu ritieni possa essere un'approccio familiare per noi, per portarci poi un livello di illuminazione superiore (sinceramente non sei il primo).
Secondo me risparmiamo tutti tempo, se ci dici da subito a quali conclusioni tu sia arrivato, perché già dall'introduzione come ti ha fatto anche notare Marmar si evince che non abbiamo alcun un "terreno comune" da cui partire, neanche parlando della stessa Bibbia.

Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di Emeth il 14.06.2013 alle ore 03:21:09

Quote:
Sinceramente Emeth sono molto perplesso, ho la sensazione che tu non sia qui per chiedere o per confrontarti, ma invece solo per proporre un percorso, ...proselitismo? Sfruttando, come punto di partenza, quello che tu ritieni possa essere un'approccio familiare per noi, per portarci poi un livello di illuminazione superiore (sinceramente non sei il primo).
Secondo me risparmiamo tutti tempo, se ci dici da subito a quali conclusioni tu sia arrivato, perché già dall'introduzione come ti ha fatto anche notare Marmar si evince che non abbiamo alcun un "terreno comune" da cui partire, neanche parlando della stessa Bibbia.


La mia premessa, dal momento in cui mi sono iscritto al forum, era quella di potermi confrontare con gli utenti più esperti nello studio delle Scritture, in quanto ritengo necessario dover dialogare con le diverse realtà del Cristianesimo moderno. Il motivo per cui ritengo sia essenziale nasce dalla mia necessità di scoprire con quali criteri il mio metodo di intendere le Scritture possa essere confutato o meno. Gradirei porre in evidenza l'aggettivo mio. Non ho l'intenzione di "trascinare folle" nella mia direzione. Porto con me il mio punto di vista, basato sullo studio approfondito delle Scritture in maniera imparziale, alla luce di studi aggiornati e ritrovamenti, senza condizionamenti di sorta. Una delle correnti Cristiane in Italia più dedite allo studio della Bibbia è l'Evangelicalismo: ecco perché mi trovo qui ad argomentare con gli utenti di questo forum.
Vorrei inoltre precisare che il mio punto di partenza (gli Alberi della Genesi) è il principio di un discorso che vorrei approfondire con voi, del quale già avevo accennato nel mio precedente post. Non era mia intenzione quella di "attirare l'attenzione con l'inganno".

Concludo infine la mia premessa proponendo che un "terreno comune" potrebbe essere proprio lo studio della Bibbia. Dopotutto, non scelsi a caso la sezione del Forum "Dialogando sulla Bibbia", sezione nella quale già si presuppone in partenza l'instaurazione di un dialogo tra moderatori e un utente non aderente all'Evangelicalismo.

Nella speranza che la mia posizione vi possa risultare più chiara, procederei con il rispondere all'utente Marmar:


Quote:
Intanto possiamo accantonare il discorso sull'albero? sei convinto che le tue precedenti affermazioni sono del tutto infondate alla luce del testo? Se si possiamo procedere.


Quando il versetto 9 del secondo capitolo della Genesi non sarà più materia di studio e dibattito da parte di studiosi presenti in tutto il globo...

Quando verrà rinvenuto un Manoscritto più antico del Libro della Genesi, munito di una corrispondenza letterale alla traduzione dell'edizione Nuova Diodati nel versetto 9 del secondo capitolo...

Allora sarò lieto di considerare le mie precedenti affermazioni "del tutto infondate alla luce del testo".


Quote:
Intanto, solo per precisare, Gesù Cristo, il Figlio di Dio, non ha enfatizzato la verità, ma si è presentato lui stesso come Verità, ad un fine osservatore come te certo non sarà sfuggito questo importantissimo particolare.


La Verità in un Insegnante o in un Maestro è riposta, a rigor di logica, nei suoi Insegnamenti. Ecco perché reputo necessario, per il Credente che cerca la Verità, lo Studio approfondito dei Testi Originali: per mezzo di esso egli sarà in grado di discernere il Vero Insegnamento di Cristo, da ciò che in realtà non lo è (benché quest'ultimo venga tutt'ora "spacciato per autentico").


Quote:
I libri che tu citi come inadatti non fanno parte del canone poiché non sono stati ritenuti dello stesso valore degli altri. Ciò che ha fatto entrare i libri canonici (non "cosiddetti") nella Bibbia è il fatto che, in qualche modo, hanno a che fare direttamente con la volontà di Dio a scriverli; non tutti i libri che sono stati scritti sull'argomento hanno questa caratteristica ed, ovviamente, non possono far parte della raccolta del racconto biblico. Non è un concetto difficile, direi che si tratta di qualcosa di ovvio



Quote:
Se ti riferisci al Nuovo Testamento, devi tener presente che il lavoro di formazione del canone è stato fatto già dai primi credenti, quelli che ebbero contatto e con Cristo e con gli apostoli, quelli scelti per il lavoro di evangelizzazione da Cristo stesso. Non è vero che il credente si sente impossibilitato a farlo, poiché è ciò che ha fatto da subito. Esisteva già alla fine del II secolo un elenco di libri ispirati che è sostanzialmente quello che abbiamo noi, e si chiama "Codice Muratoriano".


Partirei dalle dalle seguenti affermazioni:

...non sono stati ritenuti...

...hanno a che fare direttamente con la volontà di Dio a scriverli...

A mio avviso, il metodo migliore per affrontare la questione è l'utilizzo di un esempio pratico:

Prendiamo in considerazione la Lettera di Giuda:

Ai versetti 14 e 15 del Testo leggiamo quanto segue:

[14]Profetò anche per loro Enoch, settimo dopo Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con le sue miriadi di angeli per far il giudizio contro tutti, [15]e per convincere tutti gli empi di tutte le opere di empietà che hanno commesso e di tutti gli insulti che peccatori empi hanno pronunziato contro di lui».

Nei versetti sopracitati, l'autore della Lettera propone una citazione tratta dal Libro di Enoch, Testo ritenuto apocrifo dalla maggioranza dalle correnti Cristiane Moderne. L'autore della Lettera non si limita alla sola citazione: egli attribuisce al Testo citato una capacità profetica. Non vi sono dubbi nell'affermare che colui che scrisse la Lettera di Giuda era certo dell'Autenticità del Libro di Enoch, nonchè delle capacità profetiche di quest'ultimo, in quanto Testo Ispirato da Dio. Giunti a questo punto potremmo trarre due differenti conclusioni:

Prima conclusione: Preso atto che nel Testo ci viene proposta una citazione tratta dal Libro di Enoch, la Lettera di Giuda va scartata, in quanto l'autore di quest'ultima presenta al lettore un libro apocrifo come Testo Ispirato, esaltandone inoltre le sue capacità profetiche. Ciò è in contrasto con la Volontà di Dio.

Un Libro in meno nella Bibbia: ciò comporta il crollo di un canone prestabilito.

Seconda conclusione: Preso atto che nel Testo ci viene proposta una citazione tratta dal Libro di Enoch, quest'ultimo va senz'altro aggiunto alla nostra lista di Libri, in quanto è l'autore di una Lettera Ispirata, quale la Lettera di Giuda, a garantirne l'Autenticità, nonché la Divina Ispirazione del Libro in quanto Testo profetico.

Un Libro in più nella Bibbia: ciò comporta il crollo di un canone prestabilito.

Quale che sia la conclusione tratta, il risultato si rivelerà inevitabilmente lo stesso: la "rottura" del canone, a favore di una Ricerca approfondita da parte del Credente Moderno. A quest'ultimo viene offerta la possibilità di verificare personalmente ciò che possa essere considerato Ispirato o meno, con l'ausilio della comparazione di diverse Fonti e scuole di pensiero (Elementi essenziali, i cui fondatori dei canoni ritenuti validi ai nostri giorni non ebbero la possibilità di approfondire).

Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di Emeth il 14.06.2013 alle ore 03:23:50
Gradirei infine aggiungere, per onestà intellettuale, qualche informazione di base circa il canone muratoriano, allo scopo di offrire la possibilità, a chi voglia saperne di più, di stabilirne da sé l'attendibilità o meno. Il documento di cui stiamo parlando è un testo frammentario rinvenuto in un manoscritto risalente all'VIII secolo. Il suo scopritore, Ludovico Antonio Muratori (dal cui cognome nasce il termine "muratoriano") pubblicò il manoscritto non per mettere a disposizione il canone più antico mai rinvenuto... Il suo scopo fu quello di dimostrare la negligenza dei copisti riperpetuatasi nel corso degli anni. Il manoscritto infatti è di pessima lavorazione: molti errori di vario genere (in diversi punti vi è almeno 1 errore per riga) ed un pessimo utilizzo della lingua latina. Non solo: il canone muratoriano altri non è che una copia di un testo risalente circa al 170 d.C del quale non disponiamo. Senza il documento originale non abbiamo nemmeno la possibilità di confermare l'autenticità di questa copia effettuata circa 600 anni dopo. Concludo infine col precisare che nel documento sono accettati Libri che, al giorno d'oggi, non sono ritenuti validi come, ad esempio, l'Apocalisse di Pietro. Ciò ci aiuta a comprendere l'assoluta malleabilità del canone, mutevole e adattabile nel corso degli anni.


Quote:
Che poi, nel Nuovo testamento, siano citate lettere che sono andate perdute, non vedo come possa inficiare la validità di quelle che sono giunte fino a noi.


L'Epistola alla Chiesa di Laodicea viene citata nel mio post allo scopo di mostrare l'incompletezza del Testo Biblico, non la "non validità" del restante delle Lettere. Una volta sentii dire da un pastore: "Un testo, fuori dal contesto, crea un pretesto". :)


Quote:
Per quanto riguarda l'imperfezione del racconto biblico in: citazioni errate, anacronismi ed incoerenze, è doveroso un intervento puntuale, che metta a fuoco esattamente quali e dove siano, per trattarle una per una.



Quote:
Ancora una volta devo invitarti ad essere più preciso: quali sono queste manipolazioni e/o errori? Parliamone prendendoli singolarmente uno alla volta.


Giunti a questo punto, come richiesto porterò alcuni esempi di citazioni errate, anacronismi, incoerenze, manipolazioni, nonché interpolazioni (argomento che dimenticai di citare nel post precedente) presenti all'interno delle Scritture.

Esodo 6:3 - Dio afferma che non si fece mai conoscere da Abraamo, Isacco e Giacobbe con il nome di YHWH
Io apparvi ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe, come il Dio onnipotente; ma non fui conosciuto da loro con il mio nome di YHWH.
Genesi 15:7 non è d'accordo... Dio si rivolge ad Abramo dicendo:
E gli disse: «Io sono YHWH che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questo paese».


Giovanni 2:11 - A Cana avviene il primo miracolo di Gesù:
Gesù fece questo primo dei suoi segni miracolosi in Cana di Galilea, e manifestò la sua gloria, e i suoi discepoli credettero in lui.
In Giovanni  2:23 Gesù compie diversi segni miracolosi:
Mentre egli era in Gerusalemme, alla festa di Pasqua, molti credettero nel suo nome, vedendo i segni miracolosi che egli faceva.
Cosa leggiamo infine in Giovanni 4:54?
Gesù fece questo secondo segno miracoloso, tornando dalla Giudea in Galilea.
Un primo segno, diversi segni... e poi un secondo segno?
Qualcosa nella scelta delle Fonti andò storto...

In Marco 11 leggiamo della Purificazione del Tempio. Marco ci insegna che questo avvenimento accadde nell'ultima settimana di vita di Gesù. In Giovanni 2 invece, l'autore asserisce che la Purificazione sia avvenuta agli inizi del ministero di Gesù. L'ipotesi più accreditata è che  gli autori di questi Testi raccolsero alcuni detti e tradizioni orali e li riunirono in un unico manoscritto, il Vangelo appunto, il quale però risulta essere privo di una cronologia certa.

In Matteo 3:17, Marco 1:11 e Luca 3:22 leggiamo:
Una voce venne dai cieli: «Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto».
In pochi sanno che nei Testi Originali questo versetto risulta essere ben diverso... Quale risulta quindi essere la versione Originale di questo passo? Ve la mostro:
Una voce venne dai cieli: «Tu sei il mio diletto Figlio; Io oggi ti ho generato».
Questo versetto in origine voleva essere una citazione del salmo 2:7
Io annuncerò il decreto: Il SIGNORE mi ha detto: «Tu sei mio figlio, oggi io t'ho generato.
Questa manipolazione avvenne per mano dei copisti Cristiani del II secolo, allo scopo di bloccare il "pericoloso" fenomeno del Cristianesimo Adozionista. Gli Adozionisti affermavano che Gesù naque come uomo e, in base a quanto scritto in Marco 1:11, Egli raccolse la sua Divinità al momento del Battesimo. Ciò risultò inaccettabile per le altre correnti Cristiane: da qui la scelta di modificare il versetto.

Come ultimo esempio citerei gli ultimi dodici versetti del vangelo di Marco (Marco 16:9-20), i quali sono assolutamente assenti nei Testi Originali. Questo è un esempio di ciò che i critici testuali definiscono come interpolazione. Una definizione efficace di interpolazione potrebbe essere la seguente:
Aggiunta di elementi estranei alla fonte originale, introdotti da successivi amanuensi nel corpo del Testo.
Molto probabilmente alcuni copisti del III secolo ritennero il vero finale del Vangelo (Marco 16:8) un po' troppo "duro" per essere accettato uniformemente: ecco perchè si scelse di costruire un finale più adeguato alle esigenze del tempo. Diverse Bibbie di studio, inoltre, confermano quanto detto con la seguente frase: "i versetti 9-20 non sono presenti nei più antichi manoscritti".

Gli esempi che potrei portare sono innumerevoli, ma al momento mi fermerei qui.

Per quanto concerne il discorso delle "fonti più antiche della Bibbia", non appena mi sarà possibile, ne parlerò in maniera dettagliata. Nel frattempo propongo la seguente riflessione:

Se esistono Testi più antichi della Bibbia (nonchè più antichi della lingua ebraica stessa), come i testi Sumeri, i quali raccontano dei medesimi avvenimenti presenti in Genesi... Sono i testi più antichi a dare valore al contenuto della Bibbia, o è la Bibbia stessa a dare valore ai Testi più antichi, in quanto Fonte più recente?

Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di Marmar il 14.06.2013 alle ore 07:55:33
Avevo detto una cosa alla volta, se arrivi con un vagone di cose su cui discutere è difficile essere precisi.


Quote:
Quando il versetto 9 del secondo capitolo della Genesi non sarà più materia di studio e dibattito da parte di studiosi presenti in tutto il globo...


Questo è già un punto che rende chiaro il tuo approccio alle scritture.

Il punto di vista cristiano è del tutto diverso. Si parte da un incontro, qualcosa che avviene (non chiederci come) tra chi cerca e chi si fa trovare. L'incontro tra il credente ed il Cristo è un fatto spirituale, qualcosa che avviene da spirito a Spirito e che stabilisce tra i due una relazione profonda e di intensità tale che le altre relazioni, tra uomo ed uomo, diventano subito secondarie.

E' in questo modo che il Cristo diventa Verità, il fatto di accettare tutto quello che dice come pienamente valido è solo la conseguenza di questa relazione che sostiene la piena fiducia in lui.

Il fatto che il Cristo abbia validato l'insieme delle scritture dell'Antico Testamento mette la parola fine ad ogni altra disputa; dovresti saperlo che si tratta unicamente di un fatto di fiducia (fede), e che non c'è altro mezzo per crescere nelle sue vie. Ora questo è un punto fisso cui ruota attorno tutto il resto.

Poi, che vi siano studiosi che disquisiscono su quale sia il frutto mangiato dai progenitori, quando si legge che:

Genesi 2,9
Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male.

Genesi 2,17
ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti».

Genesi 3,5
Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male».

Genesi 3,22
Il Signore Dio disse allora: «Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!».

Diventa ovvio che abbiano mangiato del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male e non quello della vita, altrimenti non sarebbero morti, come chiaramente dimostra anche il v. 3:22. Che poi i due alberi fossero insieme, nel mezzo al giardino lo si evince da:

Genesi 3,3
ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete».

Il fatto che il v. 9 riporti:
...l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male.

Non può certamente significare che nel mezzo vi fosse solo l'albero della vita. Dobbiamo sempre tenere presente il fatto che si tratta di una traduzione, e che la lingua ebraica ha delle regole tutte proprie, così come anche per le altre.

Che poi esistano persone cui non torna, poco importa, almeno ai veri credenti rigenerati dallo Spirito dell'Eterno, poiché come molto spesso afferma il racconto biblico, non mancheranno mai i detrattori.

Ora devo andare, ma tornerò.  :-D
Sappi che quello che affermi non è una novità, se cerchi nel forum ne troverai altri che si sono presentati con le tue stesse domande.

Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di andreiu il 14.06.2013 alle ore 08:26:38

on 06/14/13 alle ore 03:23:50, Emeth wrote:


Esodo 6:3 - Dio afferma che non si fece mai conoscere da Abraamo, Isacco e Giacobbe con il nome di YHWH
Io apparvi ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe, come il Dio onnipotente; ma non fui conosciuto da loro con il mio nome di YHWH.
Genesi 15:7 non è d'accordo... Dio si rivolge ad Abramo dicendo:
E gli disse: «Io sono YHWH che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questo paese».


Caro Emeth ti rispondo per ora su questa tua prima obiezione. In Es. 6 il Signore non vuole dire che non ha mai pronucniato il nome YHWH ai patriarchi, ma che non si è mai manifestato come tale a loro, cosa che invece stava facendo verso Israele nel liberararlo dall'oppressione egiziana. Infatti nella LXX non troviamo il verbo classico di conoscere ovvero gignosko, ma deloo che indica l'atto di rivelare e di mostrare qualcosa a qualcuno. Dio stava dimostrando di essere YHWH ad Israele, cosa che non fece verso i patriarchi.





Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di andreiu il 14.06.2013 alle ore 09:08:04

on 06/14/13 alle ore 03:23:50, Emeth wrote:
Giovanni 2:11 - A Cana avviene il primo miracolo di Gesù:
Gesù fece questo primo dei suoi segni miracolosi in Cana di Galilea, e manifestò la sua gloria, e i suoi discepoli credettero in lui.
In Giovanni  2:23 Gesù compie diversi segni miracolosi:
Mentre egli era in Gerusalemme, alla festa di Pasqua, molti credettero nel suo nome, vedendo i segni miracolosi che egli faceva.
Cosa leggiamo infine in Giovanni 4:54?
Gesù fece questo secondo segno miracoloso, tornando dalla Giudea in Galilea.
Un primo segno, diversi segni... e poi un secondo segno?
Qualcosa nella scelta delle Fonti andò storto...


Caro Emeth non andò storto nulla. Precisando che a parte forse il Vangelo di Luca, gli evangelisti non seguono un ordine cronologico preciso, in Giovanni vedi che a Cana di Galilea Gesù compie il primo miracolo, poi si parla di più miracoli ed in Gv 4:54 si parla di un secondo segno miracoloso ma precisando che questo avvenne quando Gesù tornò dalla Giudea alla Galilea, ovvero non il secondo miracolo in senso assoluto, ma circostanziato a quel viaggio che Gesù stava facendo, pertanto non vedo contraddizioni.

Se poi vuoi parlare di critica testuale parlando dell' "aggiunta al Vangelo di Marco" apri un 3d a parte. Comunque il messaggio della Bibbia non viene inficiato da niente.


Quote:
In Matteo 3:17, Marco 1:11 e Luca 3:22 leggiamo:
Una voce venne dai cieli: «Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto».
In pochi sanno che nei Testi Originali questo versetto risulta essere ben diverso... Quale risulta quindi essere la versione Originale di questo passo? Ve la mostro:
Una voce venne dai cieli: «Tu sei il mio diletto Figlio; Io oggi ti ho generato».
Questo versetto in origine voleva essere una citazione del salmo 2:7
Io annuncerò il decreto: Il SIGNORE mi ha detto: «Tu sei mio figlio, oggi io t'ho generato.
Questa manipolazione avvenne per mano dei copisti Cristiani del II secolo, allo scopo di bloccare il "pericoloso" fenomeno del Cristianesimo Adozionista. Gli Adozionisti affermavano che Gesù naque come uomo e, in base a quanto scritto in Marco 1:11, Egli raccolse la sua Divinità al momento del Battesimo. Ciò risultò inaccettabile per le altre correnti Cristiane: da qui la scelta di modificare il versetto.


Quando parli di Originali a cosa fai riferimento? Abbiamo copie della Bibbia, manoscritti certamente antichi che non sono però gli "originali". Ora in greco in quei tre brani abbiamo l'espressione "ho agapetos en ho eudokesa" ovvero "l'amato, nel quale mi sono compiaciuto", lo stesso vale per Marco e Luca. Hai per caso gi originali a tua disposizione con la citazione del salmo 2:7?




Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di ilcuorebatte il 14.06.2013 alle ore 12:09:45

on 06/14/13 alle ore 03:21:09, Emeth wrote:
La Verità in un Insegnante o in un Maestro è riposta, a rigor di logica, nei suoi Insegnamenti. Ecco perché reputo necessario, per il Credente che cerca la Verità, lo Studio approfondito dei Testi Originali: per mezzo di esso egli sarà in grado di discernere il Vero Insegnamento di Cristo, da ciò che in realtà non lo è (benché quest'ultimo venga tutt'ora "spacciato per autentico").



Partirei dalle dalle seguenti affermazioni:

...non sono stati ritenuti...

...hanno a che fare direttamente con la volontà di Dio a scriverli...

A mio avviso, il metodo migliore per affrontare la questione è l'utilizzo di un esempio pratico:

Prendiamo in considerazione la Lettera di Giuda:

Ai versetti 14 e 15 del Testo leggiamo quanto segue:

[14]Profetò anche per loro Enoch, settimo dopo Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con le sue miriadi di angeli per far il giudizio contro tutti, [15]e per convincere tutti gli empi di tutte le opere di empietà che hanno commesso e di tutti gli insulti che peccatori empi hanno pronunziato contro di lui».

Nei versetti sopracitati, l'autore della Lettera propone una citazione tratta dal Libro di Enoch, Testo ritenuto apocrifo dalla maggioranza dalle correnti Cristiane Moderne. L'autore della Lettera non si limita alla sola citazione: egli attribuisce al Testo citato una capacità profetica. Non vi sono dubbi nell'affermare che colui che scrisse la Lettera di Giuda era certo dell'Autenticità del Libro di Enoch, nonchè delle capacità profetiche di quest'ultimo, in quanto Testo Ispirato da Dio. Giunti a questo punto potremmo trarre due differenti conclusioni:

Prima conclusione: Preso atto che nel Testo ci viene proposta una citazione tratta dal Libro di Enoch, la Lettera di Giuda va scartata, in quanto l'autore di quest'ultima presenta al lettore un libro apocrifo come Testo Ispirato, esaltandone inoltre le sue capacità profetiche. Ciò è in contrasto con la Volontà di Dio.

Un Libro in meno nella Bibbia: ciò comporta il crollo di un canone prestabilito.

Seconda conclusione: Preso atto che nel Testo ci viene proposta una citazione tratta dal Libro di Enoch, quest'ultimo va senz'altro aggiunto alla nostra lista di Libri, in quanto è l'autore di una Lettera Ispirata, quale la Lettera di Giuda, a garantirne l'Autenticità, nonché la Divina Ispirazione del Libro in quanto Testo profetico.

Un Libro in più nella Bibbia: ciò comporta il crollo di un canone prestabilito.

Quale che sia la conclusione tratta, il risultato si rivelerà inevitabilmente lo stesso: la "rottura" del canone, a favore di una Ricerca approfondita da parte del Credente Moderno. A quest'ultimo viene offerta la possibilità di verificare personalmente ciò che possa essere considerato Ispirato o meno, con l'ausilio della comparazione di diverse Fonti e scuole di pensiero (Elementi essenziali, i cui fondatori dei canoni ritenuti validi ai nostri giorni non ebbero la possibilità di approfondire).


L'Apostolo Paolo riferisce in Tito 1.12 che un "loro filosofo" disse una cosa "vera", parlando dei cretesi; dobbiamo quindi pensare che Epimenide fosse ispirato in tutto quello che egli disse?
Molte delle citazioni riportate nella Scrittura sono testimonianze raccolte da altri scritti, o dalla sapienza popolare e religiosa del tempo, di episodi avvenuti, ecc., ecc., alcune anche riferite da Gesù come per esempio quando parla del "seno d'Abramo”, in riferimento a Lazzaro". Dobbiamo quindi pensare che tutta la sapienza popolare sia Ispirata?  

La questione dato che vogliamo parlare di logica è molto semplice:

1) Possiamo ritenere che la formulazione del Canone sia solo la casualità di un processo storico, e partendo da questo presupposto, allora non esiste una "regola" trascendente, parliamo al massimo di un principio verso cui orientarci, e si può anche obiettivamente ragionare su quale siano gli strumenti migliori per perseguirlo. Ma nessuno tra noi la pensa così.
2) Possiamo invece credere che la formulazione del Canone sia il riconoscimento da parte della Chiesa di un’opera redazionale che raccoglie una moltitudine di esperienze ispirate, "guidate", e supervisionate dallo Spirito Santo in modo per noi incomprensibile, che ha preservato il loro messaggio fino alle trascrizioni dall'orale allo scritto, e infine alle loro redazioni in uno scritto "corale". Dove ispirato, non è ciò che è avvenuto nella sua interezza, cioè per forza quello che l’ha determinato, ma ciò che lo Spirito Santo ha voluto poi "cristallizzare" e fissare nella forma scritta. Viene quindi presentato a noi un prodotto finale, in cui riconosciamo tramite la formulazione della dottrina dell'Ispirazione Biblica, che lo Spirito Santo, come l’autore e compitore di tale opera.
Su quale base logica possiamo affermare quindi che l'opera redazionale che oggi abbiamo tra le mani cui diamo il nome di Bibbia sia sbagliata? Sul fatto che Giuda citi attingendo dalla sapienza religiosa del tempo una frase di un libro? Di citazioni, e di rimandi a episodi ed esperienze realmente accaduti nella Scrittura come ho scritto, ne troviamo un’infinità, ma a questo punto si dovrebbe dilatare anche il concetto d'Ispirazione all'inverosimile, fino alle intere convinzioni degli autori, e delle loro fonti. Ovviamente è il mio punto di vista, ma sulla base di quanto da te portato alla mia attenzione, trovo la tua critica alla dottrina dell'Ispirazione per mettere in crisi l'idea tradizionale di Canone cristiano molto forzata, perché parte da un’errata lettura del concetto d'Ispirazione, ed è maggiormente similare più al concetto ebraico di Scrittura rispetto a quello cristiano, cui Giuda appunto era ancorato.
La Scrittura nel suo insieme, nella sua interezza, e nella sua forma finale, nella sua "cristallizzazione" è il "prodotto" dell'opera d'Ispirazione, alla quale l'Autore si è dedicato, e non il materiale di partenza su cui ha comunque supervisionato e operato. Bisogna anche  ricordarsi che questa non è il frutto di una dettatura meccanica, anzi paradossalmente a noi è pervenuto il punto di vista soggettivo degli autori biblici che in quanto uomini avevano una visione parziale anche di ciò che descrivevano, e lo Spirito Santo ha usato questa visione parziale facendola divenire la sua Verità, quindi portandola su un piano del trascendente, pur essendo su quello oggettivo dell'esperienza un’evidenza soggettiva.

Per apportare a questo punto una critica dovremmo anche essere in grado di leggere nel pensiero dell'Autore e avere chiaro quale fosse il suo progetto finale.

Titolo: Re: Osservazioni sulla Genesi
Post di ilcuorebatte il 14.06.2013 alle ore 13:21:32

on 06/14/13 alle ore 03:23:50, Emeth wrote:
Gradirei infine aggiungere, per onestà intellettuale, qualche informazione di base circa il canone muratoriano, allo scopo di offrire la possibilità, a chi voglia saperne di più, di stabilirne da sé l'attendibilità o meno. Il documento di cui stiamo parlando è un testo frammentario rinvenuto in un manoscritto risalente all'VIII secolo. Il suo scopritore, Ludovico Antonio Muratori (dal cui cognome nasce il termine "muratoriano") pubblicò il manoscritto non per mettere a disposizione il canone più antico mai rinvenuto... Il suo scopo fu quello di dimostrare la negligenza dei copisti riperpetuatasi nel corso degli anni. Il manoscritto infatti è di pessima lavorazione: molti errori di vario genere (in diversi punti vi è almeno 1 errore per riga) ed un pessimo utilizzo della lingua latina. Non solo: il canone muratoriano altri non è che una copia di un testo risalente circa al 170 d.C del quale non disponiamo. Senza il documento originale non abbiamo nemmeno la possibilità di confermare l'autenticità di questa copia effettuata circa 600 anni dopo. Concludo infine col precisare che nel documento sono accettati Libri che, al giorno d'oggi, non sono ritenuti validi come, ad esempio, l'Apocalisse di Pietro. Ciò ci aiuta a comprendere l'assoluta malleabilità del canone, mutevole e adattabile nel corso degli anni.


Ho preferito rispondere a questa considerazione dopo aver chiarito nel post precedente che come cristiani il concetto di Canone e sottointeso all'accettazione del concetto d'Ispirazione, in cui esplicitamente dichiariamo di aderire a verità di fede in cui riconosciamo lo Spirito Santo essere l'autore e il compitore del processo redazionale della Scrittura.

Marmar potrà ovviamente essere più preciso, ma io credo che quello che volesse mettere in luce e che fin da subito i cristiani sentirono la necessità di preservare la testimonianza di Gesù. Il Canone Muratoriano va in questa direzione, la mancanza dell'originale non preclude proprio nulla, oppure dobbiamo pensare che i filologi che non hanno dubbi a proposito siano da considerarsi degli inetti? Non c'è alcun motivo di pensare che questo sia un testo inventato, dato che non siamo a conoscenza di contestazioni nella cristianità sulla canonicità di determinati scritti rispetto ad altri, all'epoca di datazione della copia, che giustificasse la necessità di una mistificazione, e si inserisce nel quadro di altre liste composte dalla prima cristianità.  
Tale presupposto trova il suo perché nello sviluppo storico e dottrinale che fa da sfondo ai primi secoli di storia della Chiesa.
L’esigenza da parte dei Padri di difendere la purezza della fede, in particolare dalle presunte tradizioni segrete delle scuole gnostiche, portò alla necessità di una definizione degli scritti apostolici. Ireneo e Tertulliano per esempio, di fronte alle presunte “tradizioni segrete” che le chiese gnostiche dicevano di avere ricevuto direttamente dalle mani degli apostoli,  si appellano alla testimonianza delle sedi apostoliche, in cui avevano vissuto e insegnato, e quindi esse erano da considerarsi dei testimoni autorevoli in merito alla paternità di tali Scritti.

All’interno di questo sviluppo era necessario avere una Chiesa che potesse essere considerata autorevole, in materia di trasmissione delle fede, che la potesse mettersi per quel periodo sul piano di continuità con l’opera e il ministerio degli apostoli, riconosciuti come gli unici depositari autorevoli della testimonianza di Cristo, che hanno avuto modo di preservare tramite i loro scritti, o tramite l'approvazione di scritti contemporanei da loro non contestati.
Il criterio di apostolicità è quindi stato inteso essere fondamento di autenticità in merito al messaggio originale, e di autorevolezza in merito alla dottrina. Importante mettere in luce quindi che la Chiesa fin dall’origine ha espresso chiaramente che la base della vera ortodossia si muoveva, sul binario della preservazione del massaggio originale. La Chiesa di fatto quindi ha solo "riconosciuto" sulla base del criterio di apostolicità di uno scritto la sua autorevolezza, mentre il concetto d'Ispirazione degli scritti apostolici era qualcosa che già esisteva ed era comunemente accettata dalla cristianità.  
Sopra comunque quello che è la dinamica storica, o teologica che ha portato alla formulazione del Canone, il criterio d'Ispirazione di uno Scritto è ascritto l'accettazione di una verità di fede che la trascende, che è stata solo un opportunità utilizzata dall'Autore di questo progetto per poter arrivare a consegnare alla cristianità un Testo autorevole nel merito della testimonianze riportate.