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   1 Samuele 28
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   Autore  Topic: 1 Samuele 28  (letto 8239 volte)
Domenico
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Re: 1 Samuele 28
« Rispondi #45 Data del Post: 05.05.2012 alle ore 19:57:36 »


Quote:

Certo, l´ autore lo chiama Samuele. Ma nella Bibbia non è la prima volta che viene definita una persona o un fatto per un altro (vedi la storia di Giobbe dove si dice che all´ inizio che è stato Satana a mandare i malanni a Giobbe e alla fine del libro viene detto che è stato Dio).
 

Il presente intervento, non ha lo scopo di polemizzare, ma solamente di chiarire la faccenda. L’affermazione prodotta, che abbia lo scopo di provare che Samuele del cap. 28 non era lui, ma Satana, personalmente la considero un errore grossolano di valutazione. Per giustificare la mia affermazione, lo devo dimostrare: ecco la prova.
 
LE TRE AFFERMAZIONI SULLA TRAGEDIA DI GIOBBE
 
Due delle tre affermazioni riguardanti la tragedia di Giobbe, escono dalla bocca del patriarca.
 
1) Prima affermazione: Il SIGNORE ha dato, il SIGNORE ha tolto (1:21).
 
Non si mette in dubbio che Giobbe con queste parole, voleva esaltare la sovranità di Dio. Però, nello stesso tempo, affermava qualcosa che, in effetti, non rispondeva a verità.
 
Che tutti i beni che Giobbe aveva posseduto glieli aveva dato il Signore, era indiscutibile; lo stesso Satana lo sapeva molto bene. Anche i dieci figli che il patriarca aveva avuto, gli erano stati dati da Dio. Quindi, la prima parte dell’affermazione di Giobbe, rispondeva a verità.
 
Ma la seconda parte, non rispondeva a verità, in quanto tutto il patrimonio che egli aveva, compreso i dieci figli, non glieli aveva tolti Dio, ma era stato Satana a portarli via. Anche se Dio aveva accordato il permesso a Satana di toccare i beni materiali di Giobbe, questo però non significa che “l’atto” in se stesso, sia da addebitare a Dio.
 
Se questo fosse stato il significato che si volesse dare, il Signore l’avrebbe fatto lui stesso, senza intromettervi Satana. Siccome l’azione di portare via tutto quello che Giobbe aveva, la compie Satana, con il preciso scopo di indurre il patriarca a rinnegare Dio, per ragione di logica, non si può ritenere Dio responsabile del comportamento di Satana.
 
A questo punto potremmo chiederci: perché il Signore permise a Satana, di spogliare Giobbe di tutto quello che possedeva?  
Non certamente per accontentare la richiesta di Satana, come se Egli avesse da rendere conto all’avversario, o che Egli non fosse sovrano su tutti e su tutto! Il Signore aveva i suoi giusti motivi da raggiungere, e, in fin dei conti, quello che prevalse, non fu il lavoro di Satana, ma quello che Dio compì nella vita interiore del suo servitore, purificandolo da tutto ciò che si nascondeva nell’interno di quest’uomo.
 
Infine, non sempre la logica umana riesce a comprendere e a inquadrare, le varie mosse che Dio compie, secondo i piani della Sua volontà. Però, una cosa è certa (anche se non sempre riusciamo a capire e a spiegare) Dio non è capriccioso nelle sue decisioni. In fin dei conti, quello che vale ed ha importanza, è quello che afferma la Parola di Dio:
Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno (Romani 8:28).
 
2) Seconda affermazione di Giobbe: Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio e rifiuteremmo di accettare il male? (2:21).
 
Anche per questa seconda affermazione, la prima parte risponde a verità, cioè quando parla del bene.
Senza dubbio il riferimento è ai beni materiali che ha ricevuto da Dio. La sua ricchezza, infatti, era il risultato della specifica benedizione divina.
 
Ma nella seconda parte, in cui si parla del male, il riferimento è senza dubbio alla perdita del suo patrimonio, dei suoi figli e della sua salute, a causa dell’ulcera maligna che l’ha colpito, dalla pianta dei piedi alla sommità del capo.  
 
Tutte queste specie di malanni, di disgrazie, di sventure, di sciagure, di danni, di rovine, di dolori, di sofferenze, di disagi, di tormenti, non erano stati mandati da Dio.
 
Lo stato patologico dell’organismo umano di Giobbe, a causa della malattia, dell’infermità che lo aveva colpito, era stato causato da Satana.
 
Tutto il male che lo aveva colpito, nei suoi beni materiali, nella sua famiglia e nella sua salute fisica, non veniva da Dio, ma chiaramente da Satana (con la chiara intenzione di recargli danno), soprattutto per indurlo a rinnegare Dio.
 
3) Terza affermazione: Tutti i suoi fratelli, tutte le sue sorelle e tutte le sue conoscenze di prima vennero a trovarlo, mangiarono con lui in casa sua, lo confortarono e lo consolarono di tutti i mali che il SIGNORE gli aveva fatto cadere addosso (42:11).
 
L’affermazione che fecero i fratelli, le sorelle e i conoscenti di Giobbe, non rispondeva a verità, per il semplice fatto che tutti i mali che erano caduti addosso a Giobbe, non glieli aveva fatti cadere il Signore, ma chiaramente Satana.
 
« Ultima modifica: 07.05.2012 alle ore 21:57:22 by Domenico » Loggato
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Re: 1 Samuele 28
« Rispondi #46 Data del Post: 12.05.2012 alle ore 00:09:34 »


on 05.05.2012 alle ore 19:57:36, Domenico wrote:

1) Prima affermazione: Il SIGNORE ha dato, il SIGNORE ha tolto (1:21).
 

 
io non sto parlando di quel verso ma di Giobbe 2 e di Giobbe 42:11 (come dici giustamente nella terza affermazione) = nel primo viene chiarito che è Satana a mandare i mali e nel secondo si dice che è Dio.
Quel che voglio dire io è che quando uno sa il contesto si può rendere conto di cosa la Bibbia vuol dire quando dice che il soggetto in azione non è in verità il soggetto descritto.
In Giobbe è Satana invece di Dio (e nel contesto credo che sia chiaro) anche se sappiamo che Dio ammette che Satana agisce ma non è stato Dio a punire Giobbe.
Così come nella storia di Samuele: è stato Satana o un suo demone a prendere le sembianze di Samuele perchè se Dio fa dormire i morti
1 - non li disturba
2 - se li disturbasse non userebbe una chiromante
3 - il che vuol dire che: quì c´ è una chiara rottura di una verità biblica (i morti dormono e non parlano) e di un´ altra rottura (i chiromanti, servi del diavolo, fanno la volontà di Satana ma non quella di Dio).
4 - non dimentichiamo che mai nessuna creatura di Dio in virtù soprannaturale permette che un soggetto si inchina davanti a lei. Perchè solo a Dio è riservato il mettersi in ginocchio e questo lo sanno tutti gli angeli (figuriamoci i profeti...)
 
La terza tua affermazione la dovresti rivedere perchè non sono i familiari a dire che Dio ha mandato i mali ma l´ autore del libro.
L´ autore dice che i familiari lo consolarono ma non dice che i familiari "dissero" che Dio aveva mandato i mali a Giobbe.
Il che è diverso. Impariamo a lasciare i versi biblici così come sono e a non aggiungere interpretazioni. Grazie.
 
Shalom
« Ultima modifica: 12.05.2012 alle ore 00:17:50 by keith » Loggato

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Re: 1 Samuele 28
« Rispondi #47 Data del Post: 13.05.2012 alle ore 01:04:22 »


Quote:
Certo, l´ autore lo chiama Samuele. Ma nella Bibbia non è la prima volta che viene definita una persona o un fatto per un altro (vedi la storia di Giobbe dove si dice che all´ inizio che è stato Satana a mandare i malanni a Giobbe e alla fine del libro viene detto che è stato Dio).
 
io non sto parlando di quel verso ma di Giobbe 2 e di Giobbe 42:11 (come dici giustamente nella terza affermazione) = nel primo viene chiarito che è Satana a mandare i mali e nel secondo si dice che è Dio.  
 Quel che voglio dire io è che quando uno sa il contesto si può rendere conto di cosa la Bibbia vuol dire quando dice che il soggetto in azione non è in verità il soggetto descritto.  
 In Giobbe è Satana invece di Dio (e nel contesto credo che sia chiaro) anche se sappiamo che Dio ammette che Satana agisce ma non è stato Dio a punire Giobbe.  
 Così come nella storia di Samuele: è stato Satana o un suo demone a prendere le sembianze di Samuele perchè se Dio fa dormire i morti  
 
 1 - non li disturba  
 2 - se li disturbasse non userebbe una chiromante  
 3 - il che vuol dire che: quì c´ è una chiara rottura di una verità biblica (i morti dormono e non parlano) e di un´ altra rottura (i chiromanti, servi del diavolo, fanno la volontà di Satana ma non quella di Dio).  
 4 - non dimentichiamo che mai nessuna creatura di Dio in virtù soprannaturale permette che un soggetto si inchina davanti a lei. Perchè solo a Dio è riservato il mettersi in ginocchio e questo lo sanno tutti gli angeli (figuriamoci i profeti...)  
  
La terza tua affermazione la dovresti rivedere perchè non sono i familiari a dire che Dio ha mandato i mali ma l´ autore del libro.  
 L´ autore dice che i familiari lo consolarono ma non dice che i familiari "dissero" che Dio aveva mandato i mali a Giobbe.  
 Il che è diverso. Impariamo a lasciare i versi biblici così come sono e a non aggiungere interpretazioni. Grazie.

 
La citazione di Giobbe
 
Se ho fatto l’analisi del testo di Giobbe, è stato semplicemente come riferimento all’affermazione:
Quote:
Certo, l´ autore lo chiama Samuele. Ma nella Bibbia non è la prima volta che viene definita una persona o un fatto per un altro (vedi la storia di Giobbe dove si dice che all´ inizio che è stato Satana a mandare i malanni a Giobbe e alla fine del libro viene detto che è stato Dio).

 
Ho detto chiaramente che il patriarca Giobbe, in Giobbe in 1:21 e 2:10, si sbagliava nell’attribuire a Dio la perdita di tutto il suo patrimonio, compresi i suoi figli e la sua salute, per il semplice fatto che fu Satana a portar via tutto quello che egli possedeva.
 
Per ciò che riguarda 42:11, quello che viene affermato che: Tutti i suoi fratelli, tutte le sue sorelle e tutte le sue conoscenze di prima vennero a trovarlo, mangiarono con lui in casa sua, lo confortarono e lo consolarono di tutti i mali che il SIGNORE gli aveva fatto cadere addosso; e ognuno di loro gli diede un pezzo d’argento e un anello d’oro, fu una valutazione errata, perché, in effetti, non fu il Signore a far cadere addosso a Giobbe tutti i mali che gli piombarono, ma Satana.  
 
Quindi, sulla base di questa analisi, non vedo con quale coerenza logica si possa citare la storia di Giobbe, per giustificare la negazione del personaggio, di nome Samuele, del capitolo 28.
 
1Samuele 28
 
Per fissare un punto fermo nell’esame e nella valutazione di 1Samuele 28, è necessario subito precisare e tenerlo ben presente che, questo capitolo non espone “concetti interpretativi”, ma fornisce solamente la narrazione di un “evento”, di un “fatto storico”. Nella mente del narratore biblico, non c’è Satana e i suoi alleati, che si camuffa sotto le vesti del profeta di Dio, ma solamente Samuele. Satana e i suoi alleati, è stato introdotto dagli interpreti, ma è estraneo al racconto biblico.
 
Quando si afferma che:
“Il dialogo che avvenne tra Saul e Samuele, secondo i (vv. 15-19), fu «il dialogo tra Saul e Satana. Anche Satana si presentò travestito, indossando il mantello di Samuele. Lo spettro, o apparizione, che rappresentava Samuele, gli chiese perché fosse stato evocato (v. 15). Questa domanda ci dice che si trattava di uno spirito cattivo che impersonava Samuele. Nel caso di Saul, si trattò di un vero e proprio stratagemma di Satana. Saul si lamentò dinanzi a questo falso Samuele».
  
 «Da tutto questo si può pensare che Saul in realtà voglia incontrarsi col diavolo e non si aspetti quindi nessun altro (sebbene sotto la copertura del nome di Samuele), perché in realtà non voleva che Dio lo consigliasse, ma che lo consigliasse il diavolo, che è il rivale di Dio: «Dio non mi vuole e allora mi rivolgo a te». «È un bel magro conforto quello che questo spirito cattivo, avvolto nel mantello di Samuele, dà a Saul»”.
 
È estremamente deviante e fuori contesto di un ragionamento logico e coerente con il testo biblico, affermare che, Saul, in quella notte fatidica, “«volesse incontrarsi col diavolo e non si aspettasse quindi nessun altro»”, è un voler forzare il testo biblico e fargli dire quello che effettivamente non vuole pronunciare. Se Saul si recò ad En-Dor, dove abitava quella donna che evocava gli spiriti, non vi andò certo perché “«volesse incontrarsi col diavolo»”: questo non era nei suoi piani e nei suoi desideri e non rientra neanche nella logica del narratore biblico. Nella condizione di sviato che Saul era, com'è possibile pensare ad una simile cosa? Si aspettava forse l’aiuto di cui aveva bisogno, che glielo desse il diavolo? È da illogici pensare ad una cosa del genere.
 
Le osservazioni sollevate
 
Prima di rispondere alle osservazioni sollevate, è necessario partire dall’inizio della scena.
 
1. Il grido ad alta voce della donna
 
Si tenga presente che la donna di En-Dor, non era alle prime armi nell’evocare gli spiriti, nel senso che non sapesse con chi avrebbe avuto a che fare a seguito delle pratiche divinatorie che lei svolgeva. In quel suo lavoro, dato che era sopravvissuta al divieto che Saul aveva emanato in tutto il territorio d’Israele, aveva abbastanza conoscenza con gli spiriti cattivi, e davanti alla loro presenza, non aveva nessun motivo di aver paura.
 
Perché la donna “gridò ad alta voce”, al vedere quella forma umana che veniva su? Quale spiegazione dare? Questo non è un elemento secondario da sottovalutare e non dargli nessun'importanza; rappresenta il segreto per capire l’evento in questione. Se quello che la donna vedeva era Satana travestito della forma del profeta di Dio, e non realmente Samuele stesso, il suo “gridare ad alta voce”, non solo non avrebbe senso, ma neanche coerenza con lo stesso mestiere che lei svolgeva.
 
Quando gli venne chiesto cosa vedeva, lei rispose che osservava « un essere sovrumano che esce di sotto terra » (v. 13). Il testo ebraico, per “essere sovrumano, ha Eloim. Quest'elemento del racconto, è stato egregiamente spiegato e ripetuto più volte, che mai, nelle Sacre Scritture, Eloim viene adoperato per Satana. Il “grido ad alta voce” della donna, non è sicuramente un grido di giubilo o di approvazione, ma senza dubbio, un grido di terrore, di spavento.
 
Si obbietta che l’essere sovrumano, saliva dalla terra, cioè venga dal basso e non dall’alto. Anche quest'elemento è stato bene spiegato e precisato che, presso gli ebrei, il luogo del soggiorno dei morti, lo sheol si trovava in basso e non conosceva una separazione; stavano tutti nello stesso luogo, giusti ed empi. Sarà il Nuovo Testamento che ci farà conoscere la separazione, tra i giusti e gli empi; i giusti in alto e gli empi in basso.  
 
continua...
« Ultima modifica: 13.05.2012 alle ore 07:52:07 by Asaf » Loggato
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Re: 1 Samuele 28
« Rispondi #48 Data del Post: 13.05.2012 alle ore 01:06:55 »

2 - Il disturbare
 
Si può dimostrare, con la Bibbia alle mani, che esista un testo in cui si affermi, o anche lasci intravedere che, Satana quando viene chiamato, si disturba? In quella notte, chi venne disturbato, Satana o Samuele? È da ingenui pensare a Satana! Mentre tutta la coerenza della logica, che è in piena armonia con l’esegesi, propende per Samuele. Inoltre, il “disturbare”, non era rivolto alla donna, ma a Saul che aveva ordinato di chiamare Samuele.
 
3 - il che vuol dire che: quì c´ è una chiara rottura di una verità biblica (i morti dormono e non parlano) e di un´ altra rottura (i chiromanti, servi del diavolo, fanno la volontà di Satana ma non quella di Dio).
 
Se si accetta la sovranità di Dio, nel senso pieno del termine, cioè che controlla tutto e tutti, le cose che apparentemente sembrano fuori della logica umana, Lui, il Sovrano, può farle convogliare secondo i piani della Sua volontà e non per accontentare il desiderio del diavolo. Il classico esempio dell’apparizione di Mosè ed Elia, che parlarono con Gesù, intorno alla sua morte, sul monte della trasfigurazione, basterebbe per smontare questa cosiddetta “rottura di una verità biblica”. Ovviamente, questa non è una regola, ma “un’eccezione”, e l’apparizione di Samuele e il suo profetizzare, rientra in questo ambito.
 
4 - non dimentichiamo che mai nessuna creatura di Dio in virtù soprannaturale permette che un soggetto si inchina davanti a lei. Perchè solo a Dio è riservato il mettersi in ginocchio e questo lo sanno tutti gli angeli (figuriamoci i profeti...)
 
Si dimentica, (volutamente? Spero di no!) quello che il testo dice prima del gesto di Saul:
 
Samuele disse a Saul: « Perché mi hai disturbato, facendomi salire? » Saul rispose: « Sono in grande angoscia, poiché i Filistei mi fanno guerra e Dio si è ritirato da me e non mi risponde più mediante i profeti né tramite sogni; perciò ti ho chiamato perché tu mi faccia sapere quello che devo fare ».
Samuele disse: « Perché consulti me, mentre il SIGNORE si è ritirato da te e ti è diventato avversario?
Il SIGNORE ha agito come aveva annunziato per mezzo di me; il SIGNORE ti strappa di mano il regno e lo dà a un altro, a Davide,
perché non hai ubbidito alla voce del SIGNORE e non hai lasciato sfogare la sua ira ardente contro Amalec; perciò il SIGNORE ti tratta così oggi.
Assieme a te il SIGNORE darà anche Israele nelle mani dei Filistei, e domani tu e i tuoi figli sarete con me; il SIGNORE darà anche l’accampamento d’Israele nelle mani dei Filistei »
(vv. 15-19).
 
Fu dopo che Saul sentì il terribile messaggio, che cadde di colpo lungo disteso per terra. Allora Saul cadde di colpo lungo disteso per terra, spaventato dalle parole di Samuele; era inoltre senza forza perché non aveva preso cibo tutto quel giorno e tutta quella notte (v. 20).
 
Se il cadere a terra di Saul, avesse il senso che di solito gli viene attribuito, Saul avrebbe dovuto farlo prima che Samuele cominciasse a parlare. Questo però non avvenne; lo fece solamente al termine del messaggio, non nel senso di inginocchiarsi davanti ad un profeta di Dio, ma perché terribilmente spaventato del severo giudizio che gli venne rivolto.
 
Se il racconto in questione, si valuta obbiettivamente nel suo insieme, è insostenibile pensare a Satana o ai suoi alleati che si traveste nei panni di del profeta di Dio, la logica invece porta al vero Samuele, che si trova in piena armonia con la narrazione biblica e con una corretta esegesi del testo.
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Re: 1 Samuele 28
« Rispondi #49 Data del Post: 18.05.2012 alle ore 23:50:22 »


on 13.05.2012 alle ore 01:04:22, Domenico wrote:

 
La citazione di Giobbe
 
Se ho fatto l’analisi del testo di Giobbe, è stato semplicemente come riferimento all’affermazione:  
 
Ho detto chiaramente che il patriarca Giobbe, in Giobbe in 1:21 e 2:10, si sbagliava nell’attribuire a Dio la perdita di tutto il suo patrimonio, compresi i suoi figli e la sua salute, per il semplice fatto che fu Satana a portar via tutto quello che egli possedeva.

 
le affermazioni si fanno in base al tema. Tu hai tirato una citazione che col tema non c´ entra niente. Non interessa il fatto se Giobbe dia o non dia la colpa a Dio.
Interessa invece il fatto che nel libro di Giobbe viene detto alla fine che è stato Dio a colpire Giobbe dei suoi mali mentre non è così. Nella stessa maniera la Bibbia dice che è Samuele ad essere chiamato dalla chiromante mentre non è così. Ma se a te non va...nun se ce po fa niente.
 

on 13.05.2012 alle ore 01:04:22, Domenico wrote:
Se Saul si recò ad En-Dor, dove abitava quella donna che evocava gli spiriti, non vi andò certo perché “«volesse incontrarsi col diavolo»”: questo non era nei suoi piani e nei suoi desideri e non rientra neanche nella logica del narratore biblico. Nella condizione di sviato che Saul era, com'è possibile pensare ad una simile cosa? Si aspettava forse l’aiuto di cui aveva bisogno, che glielo desse il diavolo? È da illogici pensare ad una cosa del genere.

 
Non si tratta quì di una volontà esplicita ad incontrare il diavolo. Si tratta di voler cercare di parlare con un morto. E quando il soggetto sa di voler parlare con un morto per lo più per mezzo di una persona bandita da Dio allora si può immaginare cosa si ci aspetta.
Dio non ha detto a re Saul di andare dalla chiromante il chè sta anche a spiegare il fatto che Dio non ha usato la chiromante. Perchè Saul ha rifiutato il consiglio di Dio.
È stato Saul a scegliere di andare lí a farsi prendere per il sedere dal diavolo.
Anche oggi le persone vogliono il consiglio dei loro parenti morti e non mi dirai che Dio usa quelle persone per "disturbare" i morti affinchè essi diano un consiglio ai vivi.
Se si allora ti autoautorizzi (e autorizzi anche i lettori a cercare consiglio dei chiromanti & Co. poichè Dio parla per mezzo loro).
Le osservazioni sollevate
 

on 13.05.2012 alle ore 01:04:22, Domenico wrote:

Se quello che la donna vedeva era Satana travestito della forma del profeta di Dio, e non realmente Samuele stesso, il suo “gridare ad alta voce”, non solo non avrebbe senso, ma neanche coerenza con lo stesso mestiere che lei svolgeva.

 
e tu pensi che le chiromanti e i maghi sono convinti di lavorare per il diavolo? Hai veramente questa opinione ingenua?
Il diavolo si prende gioco di queste persone che son convinte di avere questi poteri e di varcare i confini dell´ aldilà (un aldilà che non esiste in questa forma).
Credi ingenuamente che il diavolo avrebbe detto alla chiromante "non ti preoccupare sono io vestito da Samuele" ?
Boh...!
 
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Re: 1 Samuele 28
« Rispondi #50 Data del Post: 19.05.2012 alle ore 00:02:13 »


on 13.05.2012 alle ore 01:06:55, Domenico wrote:
2 - Il disturbare
 
Si può dimostrare, con la Bibbia alle mani, che esista un testo in cui si affermi, o anche lasci intravedere che, Satana quando viene chiamato, si disturba?

 
con la Bibbia alla mano si intravede SEMPRE che Satana mente. E se dice: "chi mi ha disturbato" vuole evidentemente (ma a quanto pare certe cose le si devono spiegare) far credere di essere Samuele.
 

on 13.05.2012 alle ore 01:06:55, Domenico wrote:

Se si accetta la sovranità di Dio, nel senso pieno del termine, cioè che controlla tutto e tutti, le cose che apparentemente sembrano fuori della logica umana

 
non si tratta di logica umana o (come in questo caso) di un´ ingenuità umana. Si tratta di un Dio che non fa quel che gli pare e piace: una volta perseguita chi non gli va e un´ altra volta li usa....
Si tratta di un Dio che opera secondo la SUA volontà e la SUA giustizia. Non si tratta di un Dio che opera in base a come si sveglia la mattina. Dio non si chiama Domenico. E Dio non è mai uscito dai Suoi schemi.
Dovresti rivedere i termini "sovrano" e "dittatore". Vediamo se mi trovi la differenza tra i due.
 

on 13.05.2012 alle ore 01:06:55, Domenico wrote:
Il classico esempio dell’apparizione di Mosè ed Elia, che parlarono con Gesù,

 
ancora una volta un esempio fuori luogo.
Il corpo di Mosè non fu mai ritrovato, il che sta a dire che Mosè salì in cielo e non morì come gli altri.
Elia non gustò la morte ma fu portato in cielo.
Il che sta a chiarire il fatto che proprio loro (e non Abramo o Davide o Giuseppe o Daniele) furono a parlare con Gesù, perchè loro erano in cielo. Quindi Dio non ha svegliato o disturbato dei morti ma ha fatto scendere dei "vivi" risuscitati o rapiti in cielo.
 

on 13.05.2012 alle ore 01:06:55, Domenico wrote:

Se il racconto in questione, si valuta obbiettivamente nel suo insieme, è insostenibile pensare a Satana o ai suoi alleati che si traveste nei panni di del profeta di Dio, la logica invece porta al vero Samuele, che si trova in piena armonia con la narrazione biblica e con una corretta esegesi del testo.

 
nella tua spiegazione parlerei di forzatura e non di armonia
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Re: 1 Samuele 28
« Rispondi #51 Data del Post: 19.05.2012 alle ore 19:47:09 »

Keith, ascoltami.
 
Prima di me, in modo particolare, in vari interventi, c’è stato Asaf che ha risposto alle tue osservazioni, dandoli spiegazioni più che valide, ai fini di comprendere 1Samuele 28; per te, però, che non senti nessuna ragione e non ritiene valida nessuna spiegazione che non combacia con la tua, sei tornato alla carica con me, elencandomi quattro obiezioni che, secondo te, provano che Samuele del Capitolo 28, non era lui, bensì Satana, travestito del pio profeta.
 
Nel mio ultimo intervento, rispondendo alle quattro obbiezioni che hai sollevato, non solo ho dato risposta a tutte e quattro, ma ti ho anche fornito ampie spiegazioni che, per te non valgono, visto che non sente nessuna ragione per chi non condivide il tuo modo di intendere il racconto in questione.
 
Asaf, nell’ultimo suo intervento, riferendosi ad un certo Nick, così concludeva:
 

Quote:
Caro Nick capisco che non conosci le lingue bibliche ma avresti avuto almeno la compiacenza e la correttezza di andarti a leggere ciò che si era scritto nelle prime 3 pagine di questa discussione, nonostante te lo si è detto più volte, purtroppo non potrà esserci un vero dialogo laddove non si è disponibili ad ascoltare, apprendere e anche eventualmente confutare altre posizioni, cosa che non hai fatto.  
   
 Pertanto visto che si stanno ripetendo cose già dette, e non essendoci ulteriori argomentazioni, si può pure chiudere qui.  
   
 P.S.: Un ultimo inciso, giusto perche non hai capito il contesto del nostro passo, Samuele non fu risorto, ma temporaneamente chiamato o come dice il testo “ragaz - disturbato
.
 
Nonostante che abbia fatto un’ampia esposizione e fornito valide spiegazioni esegetiche (e i moderatori della sezione, Asaf ed Andrea che senza dubbio hanno letto tutto, mi possono dare atto se, le mie, sono state semplicemente un farneticare e non una corretta esposizione interpretativa del testo). Tu invece, visto che non condividi il mio modo di intendere la Scrittura, avreste dovuto confutarmi, cosa che non hai fatto.
 
Quelli che hanno letto la mia esposizione, sia quella che ho fatto all’inizio e sia la risposta che ho dato alle tue quattro obbiezioni, sapranno valutare se, il mio modo di esporre e di interpretare il testo biblico, sia corretto o è strampalato.
 
Infine, non avrei mai sospettato di sentirmi dire:  
 

Quote:

Il corpo di Mosè non fu mai ritrovato, il che sta a dire che Mosè salì in cielo e non morì come gli altri.  
 Elia non gustò la morte ma fu portato in cielo.  
 Il che sta a chiarire il fatto che proprio loro (e non Abramo o Davide o Giuseppe o Daniele) furono a parlare con Gesù, perchè loro erano in cielo. Quindi Dio non ha svegliato o disturbato dei morti ma ha fatto scendere dei "vivi" risuscitati o rapiti in cielo.  
 

Chi legge per la prima volta il testo biblico, (senza avere dimestichezza con le Bibbia) che qui riporto, come farà a negare la morte di Mosè?
 
In quello stesso giorno, il SIGNORE parlò a Mosè e disse:
« Sali su questo monte di Abarim, sul monte Nebo, che è nel paese di Moab, di fronte a Gerico, e guarda il paese di Canaan, che io do in possesso ai figli d’Israele.
Tu morirai sul monte sul quale stai per salire e sarai riunito al tuo popolo, come tuo fratello Aaronne è morto sul monte Or ed è stato riunito al suo popolo
(Deuteronomio 32:48-50).
 
Poi Mosè salì dalle pianure di Moab sul monte Nebo, in vetta al Pisga, che è di fronte a Gerico. E il SIGNORE gli fece vedere tutto il paese: Galaad fino a Dan,
tutto Neftali, il paese di Efraim e di Manasse, tutto il paese di Giuda fino al mare occidentale,
la regione meridionale, il bacino del Giordano e la valle di Gerico, città delle palme, fino a Soar.
Il SIGNORE gli disse: « Questo è il paese riguardo al quale io feci ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe, questo giuramento: "Io lo darò ai tuoi discendenti". Te l’ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai ».
Mosè, servo del SIGNORE, morì là nel paese di Moab, come il SIGNORE aveva comandato.
E il SIGNORE lo seppellì nella valle, nel paese di Moab, di fronte a Bet-Peor; e nessuno fino a oggi ha mai saputo dove è la sua tomba.
Mosè aveva centovent’anni quando morì; la vista non gli si era indebolita e il vigore non gli era venuto meno.
I figli d’Israele lo piansero nelle pianure di Moab per trenta giorni; si compirono così i giorni del pianto per il lutto per Mosè.
Giosuè, figlio di Nun, fu pieno dello spirito di sapienza, perché Mosè aveva imposto le mani sul suo capo; e i figli d’Israele gli ubbidirono e fecero quello che il SIGNORE aveva comandato a Mosè.
Non c’è mai più stato in Israele un profeta simile a Mosè, con il quale il SIGNORE abbia trattato faccia a faccia.
Nessuno è stato simile a lui in tutti quei segni e miracoli che Dio lo mandò a fare nel paese d’Egitto contro il faraone, contro tutti i suoi servi e contro tutto il suo paese;
né simile a lui in quegli atti potenti e in tutte quelle grandi cose tremende che Mosè fece davanti agli occhi di tutto Israele
(Deuteronomio 34-1-12).
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Re: 1 Samuele 28
« Rispondi #52 Data del Post: 19.05.2012 alle ore 20:31:00 »

Va bene così, chiudo per non ripeterci ancora.
 
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Per una corretta esegesi biblica più che questione di testi e contesti è questione di testi e ...teste!
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