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LAVORO NELLE FESTE EBRAICHE (letto 687 volte) |
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Membro familiare
...e li hai amati come hai amato me.
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Ieri sera leggevo (Nuova Diodati) il cap. 23 del Levitico, ove si parla delle conosciutissime 7 feste, e notavo una cosa....in 2 di esse (Espiazione e Sabato) è vietato OGNI TIPO di lavoro, in altre 4 solo quello SERVILE e nell'ultima NESSUNO (Pentecoste mi pare, non ho la Bibbia sottomano...)...... Qualcuno sa spiegarmi se è solo per un fatto tecnico legato alle operazioni necessarie alla preparazione delle feste stesse o se questa differenza ha un qualche risvolto spirituale e/o profetico che mi sfugge?
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Asaf
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La verità sta nella Scrittura!
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"all'indomani del sabato, dal giorno che avrete portato l'offerta agitata del fascio di spighe, conterete sette settimane intere. Conterete cinquanta giorni fino all'indomani del settimo sabato e offrirete al SIGNORE una nuova oblazione. […] In quel medesimo giorno proclamerete la festa e avrete una santa convocazione. Non farete nessun lavoro ordinario” (Lev.23:15 ss.). “Il giorno delle primizie, quando presenterete al SIGNORE un'oblazione nuova alla vostra festa delle Settimane, avrete una santa convocazione; non farete nessun lavoro ordinario” (Nu.28:26). Con la festa delle primizie inizia il periodo della festa delle Settimane o Pentecoste (50°), che indica sia il periodo della raccolta che il giorno della festa finale: “Conterai sette settimane; da quando si metterà la falce nella messe comincerai a contare sette settimane; poi celebrerai la festa delle Settimane in onore del SIGNORE tuo Dio” (De.16:9 ss.).
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Per una corretta esegesi biblica più che questione di testi e contesti è questione di testi e ...teste!
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Membro familiare
...e li hai amati come hai amato me.
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Grazie Asaf, ma non ho ancora capito la differenza tra NESSUN lavoro e lavoro ORDINARIO/SERVILE......la risposta era nel tuo intervento e mi è sfuggita?
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Asaf
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Per "nessun lavoro" come per il Sabato (Le.23:3), s'intende la [fontHebrew Roman]{ºlá)|â[/font] (mela' ka), in senso generale abbraccia l’intero spettro semantico di “lavoro”, dalle attività intellettuali della progettazione fino all’esecuzione del vero e proprio “lavoro fisico”. Per "lavoro ordinario/servile" come per Pentecoste (Le.23:21), s'intende la [fontHebrew Roman]{ºlå)|åt (Ábôdâh[/font] (mele' ket 'abodah) cioè il “lavoro servile”, generalmente tutti i lavori in cui c'è fatica, quindi più specificamente di “lavoro fisico”, il divieto pertanto non riguarda ogni genere di [fontHebrew Roman]{ºlá)|â[/font] (mela' ka), ma lavoro fisico nel senso anche di attività professionale. *Per la formattazione dei testi, link: Font Greci ed Ebraici
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Membro familiare
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Ottima spiegazione, Asaf, grazie......ma perchè allora il Signore impone questa differenza tra una festa e l'altra? Perchè in una permette il lavoro, se intellettuale, ed in un'altra no?
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Asaf
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Il nesso non solo per la questione lavorativa di cui bisogna considerare anche gli aspetti pratici (per es. le 3 feste autunnali “Capodanno, Espiazione, Capanne” si svolgono nell’arco di tre settimane e cessare del tutto ogni attività sarebbe fermare per tutto il periodo delle feste autunnali un intero popolo/nazione), ma soprattutto per quanto riguarda lo svolgimento della celebrazione (memoriale, sacrifici, comandi …) va ricercato all'interno del significato che occupano le feste nella storia d'Israele. Per es. per la celebrazione del Giorno dell'espiazione (jom hakkippurim) viene sottolineato che si tratta di un giorno equiparato al Sabato, quindi il lavoro doveva cessare come "kol-mela' ka" (tutti o qualsiasi lavoro), Le.23:30-31 dice: "Ogni persona che farà in quel giorno un lavoro qualsiasi, io la distruggerò dal mezzo del suo popolo". Non farete nessun lavoro ... quindi viene previsto un rituale di sacrifici espiatori che Levitico 16 compone in tre atti.
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Membro familiare
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Capisco, quindi più una questione pratica che prettamente spirituale, come avevo dedotto...... grazie mille !!! per inciso, noto che Yom haKippurim è un plurale, quindi è il giorno delle espiazionI, giusto? Non lo sapevo, l'ho sempre chiamato Yom Kippur......
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Asaf
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Nell'odierna ritualità ebraica il Giorno dell'espiazione è Yom Kippur, ma nella Torah è chiamato yom hakkippurim. Infatti se leggi in ebraico il capitolo 23 di Levitico che hai proposto, al verso 27 nell’introduzione alla festa c'è yom hakkippurim (giorno delle espiazioni). E' un sostantivo maschile plurale della radice del verbo kpr (coprire, espiare).
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