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Topic:
LEGGE ED UBBIDIENZA (letto 546 volte) |
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Pixel
Membro familiare
...e li hai amati come hai amato me.
Posts: 334
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Ciao, ultimamente mi sto facendo una domanda...leggo in DT 10:12 e segg.: “Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo Dio, se non che tu tema il Signore tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu l'ami e serva il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima, 13 che tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti do per il tuo bene?”…e questo farebbe pensare, soprattutto in base a quel “se non che” che la richiesta del Signore fosse REALIZZABILE da chiunque avesse scelto di amarLo davvero, invece noi sappiamo che, tranne Gesù, nessuno mai potè rispettare tutta la Legge per intero, tanto che la stessa dovette contenere fin da subito anche le prescrizioni per i sacrifici di espiazione…ma allora perché lasciar intendere che l’ubbidienza fosse cosa possibile se così poi non sarebbe stato? Grazie.
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ilcuorebatte
Admin
"Noi ci battiamo per il nostro tutto" Atanasio
Posts: 2866
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Ciao Pixel, ovviamente l'argomento è più di pertinenza della teologia che dell'esegesi. Io credo che l'apostolo Paolo nella sua esposizione ai Galati 3.24 lo spieghi: "Così la legge è stata come un precettore per condurci a Cristo, affinché noi fossimo giustificati per fede." Era qualcosa di necessario per introdurci alla rivelazione della grazia salvifica, condizione necessario perchè Dio potesse abitare nel cuore dei credenti, tramite lo Spirito Santo, e rendere possibile ciò che la Legge non poteva, cioè l'adempimento stesso della Legge ora scritta "su tavole che son cuori di carne".
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"Per coloro che credono nessuna prova è necessaria, per coloro che non credono nessuna prova è sufficiente." Stuart Chase
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