Autore |
Topic:
Gesù non ha ABOLITO la legge (letto 5418 volte) |
|
Waterloo
Visitatore
|
A volte, leggendo i vari articoli nei forum, vedo emergere un pensiero diffuso: la legge non ha quasi alcun valore, anzi chi la segue è un LEGALISTA. Vedo però un contrasto tra questo insegnamento e ciò che è scritto in Matteo 5:17-18: "Non pensate che io sia venuto ad abolire la legge o i profeti; io son venuto non per abolire ma per portare a compimento. Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tuto sia adempiuto." Qui Gesù distingue tra "abolire" e "compiere", ma poi mi sembra che a volte per noi significhino la stessa cosa. Qual'é il vostro rapporto con la legge? Saluti Wat
|
|
Loggato |
|
|
|
pauline
Membro familiare
Posts: 961
|
Giro la domanda... Cosa significa "compiere"?
|
|
Loggato |
|
|
|
Il_Cigno
Membro familiare
Io sono la via, la verità e la vita.
Posts: 694
|
Gesù è venuto per dare compimento alla legge e infatti tutta la legge è riassunta nell'unico fondamentale comandamento: ama il tuo prossimo come te stesso e ama Dio. Se amo me stesso non fumo per farmi del male....amando il mio prossimo non gli frego la moglie....amando DIo non bestemmio il suo nome.... Chiari come esempi eh?
|
|
Loggato |
Egli renderà ancora il sorriso alla tua bocca, sulle tue labbra metterà canti d'esultanza. (Giobbe 8:21)
|
|
|
pauline
Membro familiare
Posts: 961
|
OK, "compiere" significa che lui ha fatto tutto, noi non possiamo aggiungere nulla. La legge è stata soddisfatta con Gesù, essa non è stata abolita. Il pericolo che corriamo è di metterci nuovamente sotto questa legge e di cercare di fare ancora qualche cosa. Il legalismo è un bisogno molto naturale per l'uomo (anche se c'è chi asserisce il contrario). La legge ti dà sicurezza, ti mette dei paletti, togliendoti la responsabilità della scelta. Paradossalmente per il legalista è molto più facile mettersi addosso un peso gigantesco piuttosto che sentirsi libero. Allora, per non essere catalogata come un'anarchica, concludo dicendo che siamo chiamati ad essere cristiani responsabili e, con un cuore ed una mente rinnovati, vivere la nostra vita con Dio cercando la sua volontà anche nelle più piccole cose.
|
|
Loggato |
|
|
|
Waterloo
Visitatore
|
on 23.07.2003 alle ore 21:38:01, Il_Cigno wrote:Gesù è venuto per dare compimento alla legge e infatti tutta la legge è riassunta nell'unico fondamentale comandamento: ama il tuo prossimo come te stesso e ama Dio. Se amo me stesso non fumo per farmi del male....amando il mio prossimo non gli frego la moglie....amando DIo non bestemmio il suo nome.... Chiari come esempi eh? |
| Beh, ma, se vogliamo, questo era già valido prima della venuta di Gesù. Infatti si tratta di un comandamento ben noto e presente proprio nella legge. Sono quindi d'accordo ma ciò non mi aiuta a capire in che modo Gesù avrebbe abolito la legge... Saluti Wat
|
|
Loggato |
|
|
|
Waterloo
Visitatore
|
on 23.07.2003 alle ore 21:47:57, pauline wrote:OK, "compiere" significa che lui ha fatto tutto, noi non possiamo aggiungere nulla. La legge è stata soddisfatta con Gesù, essa non è stata abolita. Il pericolo che corriamo è di metterci nuovamente sotto questa legge e di cercare di fare ancora qualche cosa. Il legalismo è un bisogno molto naturale per l'uomo (anche se c'è chi asserisce il contrario). La legge ti dà sicurezza, ti mette dei paletti, togliendoti la responsabilità della scelta. Paradossalmente per il legalista è molto più facile mettersi addosso un peso gigantesco piuttosto che sentirsi libero. Allora, per non essere catalogata come un'anarchica, concludo dicendo che siamo chiamati ad essere cristiani responsabili e, con un cuore ed una mente rinnovati, vivere la nostra vita con Dio cercando la sua volontà anche nelle più piccole cose. |
| D'accordo. Infatti "compiere" significa completare. Quindi possiamo concludere che dobbiamo seguire la legge o no? Saluti Wat
|
|
Loggato |
|
|
|
Marmar
Admin
Dio è buono
Posts: 8002
|
on 23.07.2003 alle ore 21:00:17, Waterloo wrote:Qui Gesù distingue tra "abolire" e "compiere", ma poi mi sembra che a volte per noi significhino la stessa cosa. |
| Una delle accuse che più spesso veniva mossa a Gesù dai religiosi era quella di non rispettare la legge, eppure lui stesso ha detto di essere venuto a compierla. Sembra una contraddizione, ma non credo che sia così, alcuni traduttori rendono il passo in questione: Matteo 5:17 «Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. Quel portare a compimento secondo alcuni può significare anche "renderla perfetta". Non è fuori luogo questo punto di vista, perché più volte nel sermone del monte Gesù stesso dice "avete inteso che fu detto"..."ma io invece vi dico", rendendo la legge di Mosè, già difficile da mettere in pratica, molto più pesante di quanto lo era. Se Gesù aveva come prima missione quella di "liberare", il controsenso sarebbe quello di mettere l'umanità sotto un giogo ancora più pesante di quello che aveva, quindi il senso del sermone deve essere ricercato altrove. In effetti, leggendo il resto del N.T. le cose diventano molto più chiare, Gesù era venuto a portare un'alternativa. La legge era quella che era, impossibile da mettere in pratica perché esterna ed in contrasto con il cuore dell'uomo. Il discorso di Gesù riguardava in primo luogo quelli che non lo riconoscevano come l'inviato di Dio, tali persone se volevano continuare sulla propria strada, cercando di salvarsi mettendo in pratica i precetti della legge, si accomodassero pure, lui non vrebbe rimosso nemmeno un apice della legge, avrebbero dovuto metterla in pratica per quello che è, nessun favoritismo. L'alternativa era quella di riconoscerlo come l'inviato di Dio, riporre fede in lui, essere rinnovati dallo S.S. ed avere la legge scritta nel cuore, solo così si può mettere in pratica ogni suo precetto, perché fa parte di noi. Naturalmente la perfezione non è ancora arrivata, e quindi continuiamo a peccare, ma questa volta è il peccato ad essere un nostro estraneo, non la legge come nel vecchio uomo. CIAO.
|
|
Loggato |
Aiutiamoci gli uni gli altri a liberarsi da quello che ritarda il nostro cammino.
|
|
|
Waterloo
Visitatore
|
Grazie Marmar per il tuo contributo. Faccio alcune osservazioni. 1) Anche se Gesù era accusato di non rispettare la legge, ciò non era vero. Egli controbatteva i suoi avversari sulle loro tradizioni, non sulla legge di Mosè che lui ha sempre seguito 2) Se il punto 1 non fosse vero, allore Gesù non potrebbe essere il Messia e noi saremmo ancora nei nostri peccati. Infatti, se Gesù avesse trasgredito la legge, non sarebbe senza peccato. Gli Ebrei avrebbero fatto bene a rifiutarlo. 3) Quando Gesù dice "ma io vi dico" non mi sembra mai che dia una laternativa più semplice della legge che loro conoscevano, ma, anzi, sembra rincarare la dose... Basti pensare alla cosidetta "legge del taglione" che serviva a tutelare (SI, TUTELARE) i colpevoli impedendo che venisse inflitta loro una pena spropositata (se uno ti to0glie un occhio, ti verrebbe voglia di ucciderlo non solo di ripagarlo con la stessa dose. E così facevano tuti gli altri popoli. Ma non il popolo di Dio). Gesù afferma ora che se subisci un torto non dovresti neanche reagire e tutela ancora di più i colpevoli rendendo la legge molto più difficile da applicare... 4) Molta gente ha rispettato la legge perchè Dio stesso aveva detto che la legge non sarebbe stata difficile da seguire ma che sarebbe stata sulla loro bocca e sul loro cuore . Deut 30:11-14 è chiaro a proposito. D'altra parte la legge stessa prevedeva dei sacrifici per il peccato. 6) Se io porto a compimento il mio ciclo di studi con una tesi di laurea, non rinnego di certo gli esami precedenti, anzi mi saranno molto utili anche in seguito. Gesù era certamente l'obiettivo a cui tutta le legge punta, il compimento della legge, la "tesi di laurea" della legge... 5) Il problema del legalismo sono le motivazioni per cui si osserva la legge, pensando di avere dei meriti davanti a Dio. Il problema non era la legge, ma l'uomo. Spero che possiamo proseguire nel dialogo saluti Wat
|
« Ultima modifica: 23.07.2003 alle ore 22:22:38 by Waterloo » |
Loggato |
|
|
|
Il_Cigno
Membro familiare
Io sono la via, la verità e la vita.
Posts: 694
|
Il discorso è molto più complesso di quello che sembra....proprio oggi ho terminato di leggere il levitico....ci sono parti della legge secondo le quali chi avesse nominato il nome di Dio invano avrebbe dovuto esser lapidato...Vi pare una cosa conforme all'insegnametno di Gesù? quando mai Gesù ha detto di lapidare qualcuno? Io rifletterei casomai sulla lettera ai romani nella quale Paolo spiega esattamente il ruolo della legge: grazie ad essa si riconosce il peccato ma non siamo giustificati per le opere della legge ma per la fede in Cristo....allora dar compimento non significa forse questo? noi non siamo sotto la legge anche perchè non siamo ebrei e veniamo da un popolo pagano quindi è per grazia tramite la fede che siamo salvati....la nostra legge è Cristo altrimenti dovremmo rispettare i sabati, dovremmo festeggiae le feste ebraiche, dovremmo mangiare solo certe cose, fare sacrifici, ecc. ecc.
|
« Ultima modifica: 24.07.2003 alle ore 01:28:30 by Il_Cigno » |
Loggato |
Egli renderà ancora il sorriso alla tua bocca, sulle tue labbra metterà canti d'esultanza. (Giobbe 8:21)
|
|
|
Waterloo
Visitatore
|
Attenzionbe. Non ho mai detto che noi siamo Ebrei e siamo sotto la legge. Ci mancherebbe. Però quello che tu dici (Il cigno) potrebbe essere fuorviante. Gesù non ha mai detto di lapidare nessuno? Ma che bisogno c'era? C'era già la legge a dirlo. Il suo compito era quello di farla rispettare bene e lui stesso era sottomesso (ad esempio nel caso dell'adultera Gesù non dice di essere contro la lapidazione, ma piuttosto dimostra ai suoi interlocutori di essere ingiusti condannando quella donna - tra l'altro secondo la legge avrebbero dovuto lapidare anche l'uomo. Dov'era?...) Occhio, perché se non è così, Gesù non può essere il Cristo. Le mie osservazioni rimangono lì in piedi e attendo che qualcuno prosegua il dialogo. Teniamo lìocchio sulla palla. E' un argomento tutt'altro che banale. Saluti Wat
|
« Ultima modifica: 24.07.2003 alle ore 09:03:32 by Waterloo » |
Loggato |
|
|
|
Giamba
Admin
Posts: 3927
|
Voglio dire che sono d'accordo con Waterloo nel dire che la legge non è stata abolita, ma parlando di legge è bene fare delle precisazioni, perché la legge era complessa e formata da elementi diversi. Non comprendere questo significa correre il rischio di cadere nel legalismo e imporre ai cristiani precetti levitici (vedere lettere ai Galati ed agli Ebrei per esempio), oppure, all'opposto, considerare del tutto e superata la legge perché tanto la grazia copre tutto... Nella legge c'erano 1-precetti MORALI: i dieci comandamenti sopra tutti, ma moltre altre norme. 2-Precetti RITUALI E CERIMONIALI (sacrifici, feste etc..) 3-Precetti CIVILI (norme sulla vita economica, civile, leggi penali etc.) Cominciando dal fondo: è interessante notare come queste norme siano simili, quando non del tutto identiche a quelle di popoli contemporanei agli Ebrei, basti vedere il codice di Hammurabi per rendersene conto, rifletteva le condizioni di vita dell'epoca. Oggi la vita civile dei cristiani è regolata dalle leggi dei paesi in cui viviamo, non esiste più la teocrazia israelitica. Alcuni "cristiani" invece legittimano la pena di morte perché prescritta dalla legge biblica... Le leggi cerimoniali e rituali sono state adempiute dal sacrificio di Cristo, e non richiedono più che le pratichiamo. Alcuni invece sono ancora convinti di dover rispettare certi precetti, come le feste. La legge morale invece, è una legge interiore, non esteriore, è una legge spirituale, e noi siamo chiamati ad attenerci ad essa, è la legge che Dio ha scritto nei nostri cuori anziché su tavole di pietra. Questa è la legge di cui parla l'apostolo Giovanni dicendo che chi ama Dio osserva i suoi comandamenti. Resta un fatto importante:la legge esprime la volontà di Dio per il suo popolo. Il fatto che non è possibile avere la salvezza osservando i precetti della legge non significa che non dobbiamo più osservare i suoi precetti, quelli, intendo, a valenza spirituale e morale, secondo la tripartizione precedente). La grazia di Cristo infatti è forza per obbedire alla verità, non giustificazione per l'immoralità. Pace e tutti! Spero di essere stato chiaro, anche se è difficile per la complessità ed importanza del tema. http://digilander.libero.it/camminocristiano/leggegrazia.html http://digilander.libero.it/camminocristiano/anticotest.html
|
« Ultima modifica: 24.07.2003 alle ore 10:38:32 by Giamba » |
Loggato |
Dai manichei che ti urlano "o con noi o traditore!", libera nos Domine!
|
|
|
Il_Cigno
Membro familiare
Io sono la via, la verità e la vita.
Posts: 694
|
on 24.07.2003 alle ore 09:01:07, Waterloo wrote: Però quello che tu dici (Il cigno) potrebbe essere fuorviante. Gesù non ha mai detto di lapidare nessuno? Ma che bisogno c'era? C'era già la legge a dirlo. Il suo compito era quello di farla rispettare bene e lui stesso era sottomesso (ad esempio nel caso dell'adultera Gesù non dice di essere contro la lapidazione, ma piuttosto dimostra ai suoi interlocutori di essere ingiusti condannando quella donna - tra l'altro secondo la legge avrebbero dovuto lapidare anche l'uomo. Dov'era?...) Occhio, perché se non è così, Gesù non può essere il Cristo. |
| Non sono proprio d'accordo sul fatto della lapidazione....io so che il Cristo è il nuovo patto venuto per portare a compimento il vecchio. Come poteva Gesù esser d'accordo con la legge della lapidazione? tale legge è in pieno contrasto con "ama il tuo nemico", "porgi l'altra guancia" e, come hai detto tu, dal "chi è senza peccato scagli la prima pietra". Cmq non sono abbastanza preparato su tale argomento per cui vorrei evitare di dire parole sbagliate....per ora ho solo detto come la penso alla luce di quanto scritto nei vangeli. Spero che qualcuno di più esperto possa rispondere a questo argomento molto complesso e delicato. Ciao
|
|
Loggato |
Egli renderà ancora il sorriso alla tua bocca, sulle tue labbra metterà canti d'esultanza. (Giobbe 8:21)
|
|
|
Il_Cigno
Membro familiare
Io sono la via, la verità e la vita.
Posts: 694
|
I due link sugegriti da Giamba sono parecchio interessanti e personalmente mi hanno aiutato a capire meglio....si potrebbe proseguire la discussione anche alla luce di questi testi la cui sostanza è che il nuovo testamento, essendo il nuovo patto, è quello che dobbiamo seguire noi essendo sotto la grazia e non più sotto la legge..ma molti caratteri dell'antico sono evidenti nel nuovo.... Le parole di Gesù riguardo al fatto che Egli è venuto per dare compimento alla legge significano che molte delle promesse di tale legge e delle profezie dei profeti si sono (e alcune ancora devono essere) adempiute in Lui.....così per fare un esempio, ora non servono più i sacrifici perchè Gesù è l'unico agnello che toglie i peccati del mondo.
|
« Ultima modifica: 24.07.2003 alle ore 11:14:26 by Il_Cigno » |
Loggato |
Egli renderà ancora il sorriso alla tua bocca, sulle tue labbra metterà canti d'esultanza. (Giobbe 8:21)
|
|
|
Abramo
Membro
Il popolo di Israel vive
Posts: 134
|
on 24.07.2003 alle ore 09:01:07, Waterloo wrote:Occhio, perché se non è così, Gesù non può essere il Cristo. |
| Infatti non lo è. Non può esserlo per mille motivi. Però credeva di esserlo come in tanti hanno creduto di esserlo, non è stato ne il primo ne l'ultimo. Fino a qualche tempo fà avevo dei dubbi sul fatto che Gesù sia stato un personaggio storico, ma poi ho saputo di una prova storica presente in India: la tomba di Gesù. Infatti Gesù sarebbe andato in India per ricondurre "le pecore dell'altro ovile", ossia le 10 tribù disperse, perchè credeva di essere il Messia. Uno dei compiti del Messia è appunto quello di riunire le tribù di Israel. Gesù invece morì lì. Oggi la tribù di Menashè è tornata proprio dall'India e altri segni delle dieci tribù stanno nell'estremo oriente. Tornando al discorso della Legge (ebraico: Hoq, Huqqa), come già detto ripetute volte essa è la legge del popolo di Israel, è la Legge di una nazione santa, di una nazione creata da Dio per uno scopo particolare. Vedo che non vi è ancora chiaro questo concetto, specialmente constatando che fraintendete ancora la legge del taglione, che come già detto non è una legge di vendetta, non può esserlo perchè la Torà altrove proibisce la vendetta, dovreste leggere un pò di più. La legge del taglione non tutela il colpevole, come afferma Waterloo, ma anzi è una regola d'amore che prevede i risarcimenti per chi subisce un danno. Siete troppo legati alla tradizione cristiana e ciò vi impedisce di comprendere la purezza dell'insegnamento biblico. Le dottrine umane del NT sono tutte in contrasto fra loro e la più vicina all'insegnamento per eccellenza, (la Torà=insegnamento) è quello del vangelo di Matteo, dove appunto Gesù dice di non essere venuto per abolire e dove parla di guardie, giudici, tribunali e carcere(quest'ultimo non è biblico). Shalom
|
|
Loggato |
Per approfondire vai su Forum Biblico
|
|
|
Waterloo
Visitatore
|
Rispondo ad Abramo sul punto della "legge del taglione". Quando dico che quella legge tutela il colpevole, intendo solo dire che il risarcimento è comunuqe limitato al danno e quindi non vedo contraddizione con quello che hai detto tu. Forse mi sono espreso male ma intendevo dire proprio quello che hai detto tu. Non è che, a volte, anche tu hai qualche pregiudizio che ti impedisce di vedere anche quando qualcuno non sta difendendo alcuna tradizione cristiana ma solo cercando di capire? Che la legge poi non sia una legge di vendetta ma di amore mi trova pienamente d'accordo. Come potrebbe essere diverso visto che proviene da Dio? Saluti Wat
|
« Ultima modifica: 24.07.2003 alle ore 15:09:39 by Waterloo » |
Loggato |
|
|
|
|