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(Moderatore: andreiu)
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   Autore  Topic: PREGHIERA, FEDE e quant'altro...  (letto 3487 volte)
Figlio_della_Natura
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Re: PREGHIERA, FEDE e quant'altro...
« Rispondi #15 Data del Post: 13.06.2010 alle ore 16:22:58 »
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on 10.06.2010 alle ore 12:23:48, Lucio wrote:
Mt 7:7-11  
 
"Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.
Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa.
Vi è tra voi qualche uomo che, se suo figlio gli chiede del pane, gli darà una pietra?
O se gli chiede un pesce, gli darà una serpe?
Se dunque voi, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a coloro che gliele chiedono."


 
Secondo me queste parole vogliono rafforzare la certezza e la fiducia nella preghiera. Anzi bisogna insistere come nel caso del cieco Bartimeo che chiede a Gesù con insistenza di essere guarito oppure della cananea che chiede la guarigione della figlia.
 
Ma è sempre così ? Non è una domanda di provocazione ne di offesa. Nel mondo milioni di persone pregano tuttavia ricevano grazie solo una piccola percentuale. E' possibile che Dio rimanga indifferente alle preghiere, al dolore e al pianto di tante persone ? Leggiamo nella Bibbia che Dio non fa differenze di persone.
 
Mi rendo conto del delicato tasto che sto toccando ma è importante capire per non perdere la fiducia in Dio.
Sono del parere che Dio non fa nessun miracolo e che i problemi dobbiamo risolvere noi. Dio ci ha dato tutto quello che ci doveva dare e spetta a noi usare quello che abbiamo per aiutare gli altri, in particolare chi soffre.
 
Se in qualche modo le mie riflessioni possono urtare la sensibilità della fede vi prego di scusarmi e di cancellare il mio post.    
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Re: PREGHIERA, FEDE e quant'altro...
« Rispondi #16 Data del Post: 13.06.2010 alle ore 16:38:58 »
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Pace caro Lucio,
io invece ho la sensazione che tu prenda e strumentilizzi delle mie affermazioni in altro Topic, e adesso vieni qui ad "arrenderti davanti a tanta conoscenza e sapienza"....
 
Se non erro, qui si fanno delle discussioni, si risponde a delle domande e si cerca insieme di dare o trovare delle risposte, e il tutto, in base alle Scritture.
È dunque chiaro e normale, anzi direi che è il presupposto, che si abbia conoscenza delle Scritture, perchè il tutto sarà in base a ciò che "dice la Bibbia".
 
A questo punto, ogni utente che parteciperà a una qualsiasi discussione, porterà il suo contributo, con le proprie argomentazioni, basate chiaramente sulle Scritture.
 
Riportare il tutto dunque ad una questione di "sapienza eccelsa", di "saperne di più o saperne di meno", di "abbandonare le discussioni" per non si sa poi quale motivo, lo trovo del tutto fuori luogo.
 
Se uno ha delle argomentazioni, chiaramente basate sulle Scritture, le condividerà.  
Non mi risulta che io condivida le mie "argomentazioni" senza "umiltà e amore". Mi risulta magari, che io presenti le mie argomentazioni come fanno tutti, e cioè pensando di aver capito e per questo "argomento". Come fa chiunque presenti delle argomentazioni in un qualunque quesito.
 
Se poi mi rivolgo a Lucio per esempio, o a Noah, etc..., lo faccio perchè non posso certo rivolgermi a tizio e a caio, se non hanno partecipato alla discussione. Mi rivolgerò sicuramente, a qualcuno che ha argomentato, e mi confronterò con lui e con le sue argomentazioni.
 
Che vuol dire dunque "per amor di pace"?
Siamo forse in guerra per "chi ne sà di più"?
Non portiamo ognuno le nostre argomentazioni?
Allora dunque, piuttosto che nascondersi dietro a "tanta sapienza e conoscenza", argomentiamo, pacificamente e con le Scritture in mano.

Quote:
Noi siamo perfetti “in Cristo”, per la sua opera; non potremo mai diventare perfetti come è Cristo. Ne mettendo in atto i nostri sforzi ne tantomeno identificandoci con una chiesa.

Matteo 5:48
 
Voi dunque siate perfetti, com'è perfetto il Padre vostro celeste.

 
Gesù il Cristo, dice queste parole dopo aver elencato in un lungo discorso, dal v. 17, tutte le cose de dobbiamo fare, per essere "dunque", perfetti, come perfetto è il nostro Padre Celeste.
 
La Perfezione della Chiesa come Corpo mistico invece, è data esclusivamente dall'essere "generata" dal Cristo stesso, e in questo dunque, senza macchia e senza peccato.
Ma il singolo individuo, ha da adempiere al Comandamento, affinchè sia perfetto come è perfetto il Padre. E in questo, ci viene in aiuto il Cristo, la Sua Parola e lo Spirito Santo., ma le "opere della Fede", che ci renderanno "perfetti", dovremo essere noi a "compierle". Pian piano che ci vengono "messe innanzi".

Quote:
E comunque, cosa vuole dire “dimorare in Cristo?” anche se questo esula un pochino da Matteo sette?

Penso possa essere utile aprire un Topi apposito, per poter approfondire la questione, ognuno secondo il suo lume e la sua conoscenza.
 
Pace
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Re: PREGHIERA, FEDE e quant'altro...
« Rispondi #17 Data del Post: 13.06.2010 alle ore 16:43:07 »
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on 13.06.2010 alle ore 16:13:37, linchen wrote:

Capisco lo "sfogo" di Lucio.
 
Nonostante
questo vi esorterei ad appianare le differenze
di vedute con messaggi privati.
 
La moderazione sara' costretta ad eliminare
i posts che diventano troppo personali, se le
cose vanno avanti cosi'.

Scusa Linchen, ho letto solo ora.
Ma dal momento che anche tu "capisci lo sfogo di Lucio", e dunque lo consideri uno "sfogo", e pure lo comprendi, chiedo che mi sia riconosciuto il "diritto" di rispondere, e che dunque il mio intervento non venga cancellato.
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PREGHIERA, FEDE e quant'altro...
« Rispondi #18 Data del Post: 13.06.2010 alle ore 17:05:49 »
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on 13.06.2010 alle ore 16:22:58, Figlio_della_Natura wrote:
Dio ci ha dato tutto quello che ci doveva dare e spetta a noi usare quello che abbiamo per aiutare gli altri, in particolare chi soffre.
 
Se in qualche modo le mie riflessioni possono urtare la sensibilità della fede vi prego di scusarmi e di cancellare il mio post.    

La mia sensibilità non è urtata.. Occhiolino
 
vorrei però ricordare (è inevitabile!) le parole che Gesù disse a Nicodemo
 
Giovanni 3:11 " In verità, in verità io ti dico che noi parliamo di quel che sappiamo, e testimoniamo di quel che abbiamo veduto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza. "
 
e questo vale anche quando parliamo che " Dio ci ha dato tutto quello che ci doveva dare " che per un credente nato di nuovo vuol dire Cristo e lo Spirito Santo, per altri vuol dire "qualcos'altro"
 
perciò se il mondo che prega soffre o non ci sono risposte alle preghiere non significa che " Dio non ci ha dato abbastanza mezzi " ma forse che di questo Dio abbiamo accettato solo la salvezza per poi starcene sugli allori...( aggiunta: semprechè parliamo di "credenti nati di nuovo" perchè senza Cristo non si và a Dio, anche se Dio può fare grazia a chi vuole quando vuole)
 
...o che non preghiamo "come si conviene" (Romani 8:26)...a proposito..
 
che vuol dire che "...noi non sappiamo pregare come si conviene..." (Romani 8:26b)
 
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« Ultima modifica: 13.06.2010 alle ore 17:22:22 by ROBY66 » Loggato

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Re: PREGHIERA, FEDE e quant'altro...
« Rispondi #19 Data del Post: 13.06.2010 alle ore 17:21:22 »
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on 13.06.2010 alle ore 15:47:01, Lucio wrote:
Non so come dirlo Eliseo, ma ho la sensazione che in tutti i post dove sei presente si finisca con un "non" contributo da parte di altri utenti che, per amor di pace preferiscono astenersi o abbandonare la discussione.  
Probabilmente il tuo sarcasmo o forse il tuo troppo sapere che finisce per sfociare in legalismo? Fatto sta, che dopo alcune battute iniziali o giù di li, e davanti a cotanta sapienza, si finisce per abbandonare la discussione.
 

 Chiedo scusa alla moderazione , ma vorrei dare a Lucio la possibilità di leggere quanto scrivo:
Mi sento  di chiarire  che il mio abbandono non è stato causato dal comportamento di Eliseo, ma da un altro utente che, dopo la mia dichiarazione di abbandonare il topic perchè ero vistosamente e palesemente attaccata nella persona, ha ritenuto opportuno cancellare il suo post facendo sparire qualunque traccia.(meno che nella  cartella dove conservo i post molto interessanti)
 
Per chiarezza  e correttezza  
Sorriso
« Ultima modifica: 13.06.2010 alle ore 17:26:47 by Noah » Loggato


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Re: PREGHIERA, FEDE e quant'altro...
« Rispondi #20 Data del Post: 13.06.2010 alle ore 17:52:24 »
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Grazie per i chiarimenti cara Noah e chiedo scusa a Eliseo per quanto ho affermato.  
 
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Re: PREGHIERA, FEDE e quant'altro...
« Rispondi #21 Data del Post: 13.06.2010 alle ore 18:13:30 »
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on 13.06.2010 alle ore 17:52:24, Lucio wrote:
Grazie per i chiarimenti cara Noah e chiedo scusa a Eliseo per quanto ho affermato.  
 

No, caro Lucio, non c'è problema, figurati...
 
I miei "toni" erano dovuti solamente al carattere "assoluto" di affermazioni come "no, sicuramente no", e simili..., senza poi una "conferma" scritturale.
 
Se noi affermiamo un "Si" o un "No" (affermazioni assolute), quantomeno dobbiamo avere la conferma assoluta nelle Scritture. Altrimenti restano "opinioni", che eventualmente, senza appoggio delle Scritture, potrebbero lasciare il tempo che trovano. (spero che comprenda il senso di questa affermazione, che chiaramente vale anche per me, se le mie argomentazioni non trovano riflesso nelle Scritture)
 
Davanti a un quesito che si fonda sulla "preghiera" e sulla "fede", non possiamo certo lasciare il tutto alla sola "speranza della Salvezza eterna", mettendo un punto interrogativo su tutto il resto, ma dovremo piuttosto esercitare quella nostra Fede, che altro non è che "certezza", magari non di "conoscenza perfetta", ma qui non stiamo parlando di "misteri eccelsi", di "eccellenza di rivelazioni", ma semplicemente della preghiera, che ognuno di noi esercita continuamente.
Sarà dunque buono "il sapere", l'avere delle certezze, e il volerne sapere e avere sempre di più, perchè è in base alla nostra conoscenza anche, che si accresce la nostra Fede.
 
Pace
Eliseo
« Ultima modifica: 13.06.2010 alle ore 18:15:12 by eliseob. » Loggato
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Re: PREGHIERA, FEDE e quant'altro...
« Rispondi #22 Data del Post: 13.06.2010 alle ore 18:53:50 »
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Mi rendo conto che rimanere in tema è molto difficile e siccome il discorso ruota intorno al "dimorare in Cristo", aprirò un topic su Giovanni 15:7.
 
Per quanto riguarda l'essere perfetti, condivido il concetto di  Bosio tratto dal suo commentario. Non  è l'unico a pensarla in questo modo.
 
Mt 5:48  
 
48. Voi dunque siate perfetti,  
 
non è propriamente l’imperativo siate; ma voi avete da essere, o dovete essere, per significare quello che Cristo richiedeva nel suo regno dai propri discepoli. «Perfetti» cioè compiuti nell’esercizio del vostro amore verso i vostri simili; il quale abbraccia tutti, e non esclude alcuno. Questo versetto però non implica che il credente possa raggiungere la perfezione già in questa vita. Chi l’intendesse così, contraddirebbe al contenuto intiero del discorso, il quale infatti viene a dire che la somiglianza con Dio nella purità interna, nell’amore e nella santità, deve esser il continuo scopo del cristiano, in tutte le circostanze della sua vita. Ma quanto lungi noi siamo dall’esser giunti a tale somiglianza, ce lo mostra Paolo in #Fl 3:12; e ben lo sente ogni cristiano che faccia strenui sforzi per arrivarci! Paolo adopera sempre la parola per denotare una pietà avanzata e matura, distinguendola da che significa l’infanzia in Cristo. Manifestamente il nostro Signore qui parla non già dei gradi di eccellenza, ma dell’indole della eccellenza, la quale doveva distinguere i suoi discepoli,  
 
come è perfetto il Padre vostro celeste.  
 
Il nostro Signore pone il Padre celeste innanzi a noi come il modello che dobbiamo imitare, specialmente nel nostro amore, che si deve estendere a tutti gli uomini, anche ai nostri nemici.  
 
Riflessioni 1.  
 
Con qual forza deve operare sopra ogni coscienza risvegliata la penetrante esposizione della legge contenuta nei versetti #Mt 5:21-38, convincendola che l’apostolo ha veramente ragione di dire: «Niuna carne sarà giustificata dinanzi a lui per mezzo delle opere della legge, poiché per la legge è data conoscenza del peccato!». #Ro 3:20  
 
2. Questi versetti ci fanno conoscere la perfetta santità di Dio. Egli è un essere purissimo e perfetto, il quale vede errori ed imperfezioni dove l’occhio dell’uomo non ne scorge alcuna; egli legge gl’interni motivi nostri, e al pari delle azioni, conosce le parole e i pensieri. Ben sarebbe che gli uomini considerassero meglio di quel ch’essi non facciano questo aspetto del carattere di Dio.  
 
3. Questi versetti ci rivelano l’ignoranza dell’uomo in quanto alle cose spirituali. Purtroppo v’ è da temere che vi siano migliaia e diecine di migliaia di sedicenti cristiani, i quali nulla sanno della estensione e potenza spirituale della legge di Dio. La lettera dei dieci comandamenti, essi la conoscono. Simili al giovane ricco #Mt 19:20, si figurano di averli osservati tutti fin dalla giovinezza. Non credono di aver mai violato il sesto ed il settimo comandamento, se non vi abbiano mai mancato con atti esterni, e così vivono contenti di se medesimi, e paghi di quel poco di religione che posseggono.  
 
4. Questi versetti ci fan conoscere il bisogno che abbiamo di esser giustificati mediante la morte espiatoria di Cristo, l’ignoranza del vero significato della legge è la causa per cui tanti e tanti non apprezzano il Vangelo, e si contentano d’un cristianesimo formale. Essi non comprendono il, rigore e la santità dei dieci comandamenti di Dio; se li conoscessero, non riposerebbero mai finché non fossero salvi in Cristo.  
 
5. Finalmente questi versetti ci insegnano che se vogliamo evitare il peccato, dobbiamo fuggire tutte le occasioni che a quello ci inducono. Se desideriamo davvero di essere santi, dobbiamo «fare attenzione alle nostre vie, per non peccare colla nostra lingua» #Sl 39:1 Dobbiamo cessare dalle contese e dai dissapori, per tema che non ci conducano passo passo a mali più gravi. «Cominciare una contesa è dar la stura all’acqua» #Pr 17:14 Noi dobbiamo adoprarci a crocifiggere e mortificare le nostre membra, a fare qualunque sacrificio, a sopportare qualunque danno personale, piuttosto che peccare. Questa ovvia regola scioglie una grande quantità di questioni casistiche, come, per esempio, fino a qual punto i cristiani possano frequentare questo o quel luogo pubblico, o prendere parte a tale o tal altro divertimento. Mostrare che non c’ è proibizione espressa contro di essi non basta. Se c’ è da temere che quello che l’occhio vede, o la mano tocca, ci spinga nel vortice del peccato, dobbiamo abbandonarlo, quand’anche questo abbandono ci dovesse costare la perdita, di un occhio o l’amputazione di una mano. Queste parole sono dure, dirà taluno; ma sarebbe peggio ancora, potrebbe, rispondere il nostro Signore, se io vi dicessi: Quegli occhi e quelle mani vi condurremo all’inferno!  
 
6. Dai versetti #Mt 5:38-48; noi abbiamo le regole del Signore sulla, condotta che dobbiamo tenere gli uni verso gli altri. Egli condanna tutto ciò che rassomiglia al rancore o alla vendetta. La prontezza nel risentirsi delle ingiurie e nell’offendersi, una disposizione a litigare e contendere, a sostenere senza mai cedere i propri diritti, sono tutte cose contrarie allo spirito di Cristo. Il mondo può ben riguardare tali disposizioni come innocenti, ma esse non si addicono al carattere d’un cristiano. Il nostro Maestro dice: «Non contrastate al malvagio». Egli ci ingiunge uno spirito d’amore e di carità universale. Noi dobbiamo deporre ogni malevolenza; amare non «di parola, né della lingua, ma d’opera e in verità» #1Gv 3:18; sforzarci di essere cortesi con tutti; ed in ogni cosa rinunziare a noi stessi. Il nostro pensiero non deve già essere: Come si contengono gli altri con me? ma bensì: Come vorrebbe Cristo che mi contenessi con loro?  
 
7. Queste regole del nostro Maestro vengono fiancheggiate da due potenti argomentazioni. Egli ci dichiara in primo luogo, che se noi non miriamo ad ottenere lo spirito e la tempra di carattere che qui si raccomanda, noi non siamo figli di Dio, poiché il nostro Padre celeste fa «levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni». Egli ci rammenta in secondo luogo, che quegli stessi che non hanno religione amano coloro dai quali sono amati; ne risulta che, per distinguersi da loro, i cristiani devono amare persino i loro nemici. Se di questo i veri credenti si rammentassero più spesso, quanto più commendevole riuscirebbe al mondo la religione cristiana, e quanto più felice di quello che ora non sia sarebbe l’umanità? Ma qui domanderà forse alcuno: in che modo si può ottenere un carattere simile? La risposta viene dalle labbra medesime del nostro Signore: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto. Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dar buoni doni al vostri figliuoli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo domandano?». #Lu 11:9,13
 
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Re: PREGHIERA, FEDE e quant'altro...
« Rispondi #23 Data del Post: 13.06.2010 alle ore 20:03:15 »
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Mi piace, il Bosio.  Sorridente

Quote:
Noi dobbiamo adoprarci a crocifiggere e mortificare le nostre membra, a fare qualunque sacrificio, a sopportare qualunque danno personale, piuttosto che peccare. Questa ovvia regola scioglie una grande quantità di questioni casistiche, come, per esempio, fino a qual punto i cristiani possano frequentare questo o quel luogo pubblico, o prendere parte a tale o tal altro divertimento. Mostrare che non c’ è proibizione espressa contro di essi non basta. Se c’ è da temere che quello che l’occhio vede, o la mano tocca, ci spinga nel vortice del peccato, dobbiamo abbandonarlo, quand’anche questo abbandono ci dovesse costare la perdita, di un occhio o l’amputazione di una mano. Queste parole sono dure, dirà taluno; ma sarebbe peggio ancora, potrebbe, rispondere il nostro Signore, se io vi dicessi: Quegli occhi e quelle mani vi condurremo all’inferno!

"Peccato" che nessuno lo cita il Bosio, nelle varie discussioni...; In molte di esse, egli potrebbe veramente "contribuire", e in modo attendibile, pure.  Occhiolino
 
Ritornando alla questione della "perfezione", in fondo nemmeno il Bosio (in ultima analisi) dice diversamente.
 
Certo, la perfezione assoluta, completa, come dice Paolo e le Scritture, la otterremo con la Corona della Vita, quando avremo finito la corsa, ricevuto il premio, e saremo sempre con Lui.
Però c'è dell'altro..., che poi è la "conclusione" del Bosio e che condivido, naturalmente.

Quote:
7. Queste regole del nostro Maestro vengono fiancheggiate da due potenti argomentazioni. Egli ci dichiara in primo luogo, che se noi non miriamo ad ottenere lo spirito e la tempra di carattere che qui si raccomanda, noi non siamo figli di Dio, poiché il nostro Padre celeste fa «levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni». Egli ci rammenta in secondo luogo, che quegli stessi che non hanno religione amano coloro dai quali sono amati; ne risulta che, per distinguersi da loro, i cristiani devono amare persino i loro nemici. Se di questo i veri credenti si rammentassero più spesso, quanto più commendevole riuscirebbe al mondo la religione cristiana, e quanto più felice di quello che ora non sia sarebbe l’umanità? Ma qui domanderà forse alcuno: in che modo si può ottenere un carattere simile? La risposta viene dalle labbra medesime del nostro Signore: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto. Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dar buoni doni al vostri figliuoli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo domandano?». #Lu 11:9,13

Prima di tutto dunque, la nostra "meta" prioritaria (assoluta) dovrà essere il raggiungimento del "carattere di Cristo", perchè è di questo in fondo, il carettere di cui si parla qui. La statura perfetta di Cristo, in altre parole.
 
E certamente, nessuno può raggiungere quella statura perfetta dall'oggi al domani, ma la raggiungerà passo dopo passo, fino a quando come Paolo si potrà dire: 2 Tim. 4: 7 Io ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbata la fede; 8 del rimanente mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione.
 
Fino a quel giorno però, noi "combattiamo" e andiamo di "vittoria in vittoria", spogliandoci dell'uomo vecchio e rivestendo il nuovo.
Il "nuovo" però, viene dal Cristo, ed è perfetto, è buono, perchè abbiamo chiesto, abbiamo ricevuto (grazie alla Fede, alla Costanza, alla rinuncia a noi stessi, etc...).
Perciò per esempio, se ieri ero orgoglioso e oggi non lo sono più, in quella cosa io sono Vincitore, e dunque un passo avanti verso la perfezione. E così via, allontanando man mano la malizia, la maldicenza, l'invidia, l'amarezza, l'odio, etc. etc. etc... (non si finisce mai...)
Ma ogni Vittoria però, ci rende un tantino più perfetti, più simili al Cristo.
 
Il Bosio, non afferma un'altra cosa, anzi....
Dunque per "Fede" siamo Perfetti grazie al Sangue di Cristo, e per le "opere", lo diventiamo pian piano, ogni giorno più "perfetti", sempre se come dice il Bosio, la nostra meta prioritaria è il raggiungere il "carattere che qui si raccomanda", e cioè la perfezione.
 
Infatti cos'altro potrebbe intendere il Bosio, con una domanda/affermazione simile?
"in che modo si può ottenere un carattere simile?
Che intende per "un carattere simile"? Sicuramente un "carattere perfetto", un "carattere auspicabile", la nostra meta, praticamente...
 
Perciò oggi perfeziono un lato di quel mio carattere malvagio, domani un'altro, e poi un'altro ancora, senza mai perdere di vista la meta della perfezione, il Cristo.
 
Dunque non è un qualcosa di irragiungibile, altrimenti non dovremmo "operare nulla", e la nostra Fede sarebbe morta, ma si raggiunge un passo alla volta, e si ottiene nella pienezza quando avremo superato "l'ultima prova", quella che ci porta al traguardo.
 
Spero che su questo, possiamo essere concordi.
 
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Re: PREGHIERA, FEDE e quant'altro...
« Rispondi #24 Data del Post: 13.06.2010 alle ore 20:23:42 »
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Quote:
Perciò oggi perfeziono un lato di quel mio carattere malvagio, domani un'altro, e poi un'altro ancora, senza mai perdere di vista la meta della perfezione, il Cristo.
 
Dunque non è un qualcosa di irragiungibile, altrimenti non dovremmo "operare nulla", e la nostra Fede sarebbe morta, ma si raggiunge un passo alla volta, e si ottiene nella pienezza quando avremo superato "l'ultima prova", quella che ci porta al traguardo.
 
Spero che su questo, possiamo essere concordi.
 
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PREGHIERA, FEDE e quant'altro...
« Rispondi #25 Data del Post: 13.06.2010 alle ore 20:28:25 »
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Io provo a rilanciare la domanda,..chissà.., forse ci apre qualche spiraglio in più sulle "preghiere non esaudite", eccola

on 13.06.2010 alle ore 17:05:49, ROBY66 wrote:
che vuol dire che "...noi non sappiamo pregare come si conviene..." (Romani 8:26b)

a proposito...vado a leggere cosa ne pensa il Bosio Risata
 
Letto!..e c'è una frase che ha attirato la mia attenzione, questa: "E, nelle crisi più penose, quando è oscura la via, difficilmente discerne qual sia il suo vero bene.."
 
ma il Padre lo sà qual'è il vero bene e qual'è il momento giusto, forse noi non desideriamo affrontare la prova, e allora gridiamo: "Liberami!", ma il Padre sà che quello è il nostro bene
 
Pace a tutti
« Ultima modifica: 13.06.2010 alle ore 20:46:47 by ROBY66 » Loggato

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Re: PREGHIERA, FEDE e quant'altro...
« Rispondi #26 Data del Post: 14.06.2010 alle ore 10:23:31 »
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Quote:
Secondo me queste parole vogliono rafforzare la certezza e la fiducia nella preghiera. Anzi bisogna insistere come nel caso del cieco Bartimeo che chiede a Gesù con insistenza di essere guarito oppure della cananea che chiede la guarigione della figlia.
 
Ma è sempre così ? Non è una domanda di provocazione ne di offesa. Nel mondo milioni di persone pregano tuttavia ricevano grazie solo una piccola percentuale. E' possibile che Dio rimanga indifferente alle preghiere, al dolore e al pianto di tante persone ? Leggiamo nella Bibbia che Dio non fa differenze di persone.

 
Ciao Figlio della Natura, La problematica è proprio questa che hai accennato; la preghiera, in quanto richiesta o supplicca o invocazione, da quanto si evince preclude per ottenere rispota un atteggiamento o comportamento da parte di coloro che si identificano in Cristo che sia conforme al Cristo stesso.
 
Per questa ragione, giustamente come rilevato da Eliseo, conviene aprire un topic su Giovanni 15:7 "SorridenteIMORARE IN CRISTO".  
 
Lo farò non appena possibile, ora sono preso da lavori in casa.
 
Saluti
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Re: PREGHIERA, FEDE e quant'altro...
« Rispondi #27 Data del Post: 14.06.2010 alle ore 10:49:25 »
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Quote:
forse noi non desideriamo affrontare la prova, e allora gridiamo: "Liberami!", ma il Padre sà che quello è il nostro bene

 
Se la prova, ivi comprese le malattie è quella che conduce a Dio, hai ragione. Solo Lui sa cosa fare effettivamente per condurci fra le Sue braccia.
 
Io sinceramente ma pur pregando, trovo qualche difficoltà nel vedere o accettare malattie il più delle volte invalidanti fra le persone, più che altro (fratelli e sorelle nella fede). Ma la storia biblica è piena di queste persone, quindi......
 
Sarà perchè non sappiamo pregare? Sarà una questione di fede? Sarà perchè non dimoriamo in Cristo come dovremmo? Oppure sarà semplicemente il corpo che va in disfacimento ed è per questo, che siamo destinati ad una méta celeste con un corpo che sarà incorruttibile?
 
Gli interrogativi sono tanti, chissa se Iddio voglia beneficiarmi e farmi capire e quindi accettare serenamente la Sua volontà. Non che non l'abbia fatto; solo che per il momento io personalmente non sono stato toccato fortemente da cose gravi, ne tantomeno le anelo.
 
Ma quando mi giro intorno e vedo fratelli e sorelle soffrire nel corpo e nella mente, e parlo di cose gravi; non so darmi spiegazioni valide. Sarà perchè questi non sanno pregare o non dimorano in Cristo?..................
 
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Lucio Peruggini

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"Se perseverate nella mia parola ..." Giov 8:31

   
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Re: PREGHIERA, FEDE e quant'altro...
« Rispondi #28 Data del Post: 14.06.2010 alle ore 12:09:58 »
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Continuiamo a pregare intensamente gli uni per gli altri, carissimo Lucio, e amiamoci. Dio asciugherà ogni lacrima, nostra e dei nostri cari nella fede.
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(Gesù, in Matteo 28:20)
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Re: PREGHIERA, FEDE e quant'altro...
« Rispondi #29 Data del Post: 14.06.2010 alle ore 12:27:40 »
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Ma quando mi giro intorno e vedo fratelli e sorelle soffrire nel corpo e nella mente, e parlo di cose gravi; non so darmi spiegazioni valide.

Pace caro Lucio, forse non sarà una consolazione, ma io sono una di quelle persone.
E tutta la mia vita, l'ho spesa ricercando "una spiegazione".
Il risultato: Tutta la mia vita l'ho trascorsa guardando a me stesso, ad esaminarmi, ad esaminare il male, a considerare me, il male, la Parola.
 
Non a caso ho citato "La Parola" per ultimo! Perchè è proprio quello che ho fatto.
La "ricerca" della spiegazione, mi portava a considerare me e il male, distogliendo la mia attenzione alla Parola.
Ed esattamente come il paralitico di Betesda, il concentrarmi su me stesso e sulla mia condizione, il cercare le "spiegazioni" (come se queste fossero la soluzione), mi rendevano "paralitico", e quando "l'Angelo muoveva le acque", non c'era mai nessuno che mi mettesse nell'acqua.
Eppure, La Parola era sempre stata accanto a me, nella mia bocca e nel mio cuore, e fin dall'infanzia ha letteralmente strappato la mia vita più volte da morte certa (morte fisica, materiale), ed ha manifestato potentemente la Sua Mano, sotto gli occhi di tutti, anche dei miei; Eppure, quando si trattava "del mio male", della "mia condizione", ecco che invece di guardare alla Parola Potente, guardavo a me, al male, e cercavo "la spiegazione"!
E La Parola era lì che mi diceva continuamente: Prendi il tuo lettuccio e cammina!
Ma io no, io volevo saper "il perchè", e invece di accettare l'offerta della Sua Parola, guardavo al mio male, e continuavo a chiedermi: Perchè? Cos'è? Com'è? Quando finirà?
E proprio in questo si manifestava la mia condizione di "paralitico".
Come quando finirà?
Gesù è lì che ti dice: Prendi il tuo lettuccio e cammina!, e tu continui a ripetere: Quando finirà? Non c'è nessuno che mi metta nell'acqua?
 
Ma allora quella Parola non l'ho veramente compresa, se continuo a farmi domande su domande, e a piangere su me stesso e sul mio male...
Riconosco o no la Potenza che ha quella Parola? o continueró ad aspettare che qualcuno mi metta nell'acqua?
 
Caro Lucio, le "spiegazioni valide" non servono, perchè esse non sono La Soluzione, ma solamente "la spiegazione", che non ha mai salvato nessuno.
È il Cristo, è la Potenza della Sua Parola che salva, guarisce e sana, tutte le infermità, tutte.
 
Ma non è sufficiente il "crederlo", il "proclamarlo ad alta voce", è necessario "prendere il lettuccio e camminare". Il che è la cosa più difficile, perchè "credere" lo facciamo tutti, e proclamarlo possiamo farlo anche, ma se non guardiamo al Cristo, ci accadrà quanto accadde a Pietro sulle acque, sprofondò. E dovremo ricominciare da capo....
 
Ora, certamente questa è la mia esperienza e non è trasferibile a tutti indistintamente e in ogni circostanza, ma un punto fermo c'è, e cioè che il male non viene da Dio, e neppure la malattia.
Iddio permette tutto questo, ma lo fa perchè vuole ottenere qualcosa, vuole la nostra vita, e la vuole interamente, tutta per Sè.  
Ben vengano dunque le malattie, le infermità, le ingiurie e tutto il resto, se alla fine Iddio riuscirà ad ottenere da noi ciò che vuole. E prima lo ottiene, meglio sarà per noi, che potremo potremo prendere dalla Sua Casa, come figli, ogni sorta di bene, perchè tutti i beni del Padre, sono per i figli.
E questa è la Sua Volontà, che è sempre fatta, sia nel Cielo che sulla Terra.
 
Giovanni 16
20 In verità, in verità vi dico che voi piangerete e farete cordoglio, e il mondo si rallegrerà. Voi sarete contristati, ma la vostra tristezza sarà mutata in letizia. 21 La donna, quando partorisce, è in dolore, perché è venuta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'angoscia, per l'allegrezza che sia nata al mondo una creatura umana. 22 E così anche voi siete ora nel dolore; ma io vi vedrò di nuovo, e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi torrà la vostra allegrezza. 23 E in quel giorno non rivolgerete a me alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che quel che chiederete al Padre, Egli ve lo darà nel nome mio. 24 Fino ad ora non avete chiesto nulla nel nome mio; chiedete e riceverete, affinché la vostra allegrezza sia completa.

 
Dopo essere stati vagliati come si vaglia il grano, i discepoli compresero in tutta profondità chi era Gesù, e da allora in poi, potevano "chiedere nel Suo Nome", e ricevere.
 
Naturalmente, senza mai dimenticare l'unica eccezione che abbiamo in Paolo, la quale comunque ha un motivo e un fine ben preciso (e non ignoto, evanescente), e che non priva Paolo di tutta la Potenza dello Spirito Santo che è in lui.
 
Pace
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