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Vita di chiesa e cammino cristiano >> Vita cristiana >> Seduti nell'ultimo posto.
(Messaggio iniziato da: Marmar il 10.08.2019 alle ore 07:58:08)

Titolo: Seduti nell'ultimo posto.
Post di Marmar il 10.08.2019 alle ore 07:58:08
Durante i culti il mio lavoro prevede che sieda sempre a ridosso della parete di fondo del locale. Su una piccola pedana ci sono le apparecchiature per il controllo audio e video, e quello, insieme ad altri, è il mio posto.

Da quella posizione si vede tutta la sala, come dal pulpito, solo che si vede di spalle. A differenza di quello che sale sul pulpito, che cambia spesso, e che resta solo per una frazione del tempo del culto, e quindi non ha modo di rendersi sempre conto di ciò che accade in sala, io resto sempre in quella posizione. Da lì vedo per tutta la durata del culto, e per tutti i culti, ciò che accade.

Ci sono cose che sfuggono a chi non ha la possibilità di vederle, e che riguardano ciò che avviene durante le nostre riunioni. Una di queste, e di cui incomincio a capire l'importanza, è la posizione che occupano le persone.

Sono pochi quelli cui non interessa il posto che occuperanno durante il culto. Molti, invece, tendono sempre ad occupare la stessa posizione, se non addirittura la stessa sedia. Ora questo non è detto che abbia sempre un significato particolare, ma in alcuni casi ritengo di si.

E' quasi normale che uno che entra per la prima volta resti in fondo, magari anche in piedi, pur se vi sono posti liberi, perché l'addentrarsi nell'uditorio potrebbe essere vissuto come un infiltrarsi in un gruppo cui non si appartiene quindi, per una ragione di rispetto, è più consono restare ai limiti.

Oppure, chi non conosce il luogo, aspetta ad addentrarsi perché prima vuole essere certo di ciò che avviene al suo interno. Queste sono cose ovvie, quindi rientrano pienamente nella normalità.

Ciò che ritengo sia, però, qualcosa cui guardare con attenzione è quando qualcuno, sempre, va a sedersi negli ultimi posti, magari anche staccato da tutti gli altri, su una sedia solitaria, a ridosso della parete di fondo, da dove si fa presto ad uscire.

Queste persone, di solito, non si amalgamano con gli altri, e gli altri fanno altrettanto con loro: la cosa è reciproca. Non si fidano l'uno degli altri e viceversa. Non intendo giudicare nulla, ma solo sensibilizzare verso qualcosa o qualcuno che molto probabilmente ha dei problemi, che non vorrebbe avere, ma che non riesce a superare, anche perché dall'altra parte non c'è sufficiente attenzione o, peggio ancora, delle riserve verso di lui, o di loro.

Se l'occupare quella posizione è frutto di contrasti passati e quindi, di situazioni vissute che hanno portato a tele scelta, allora il caso è particolare, quindi ha le sue ragioni di esistere. Ci sono, però, casi in cui non c'è nessuna ragione valida che avvenga ciò, ma accade ugualmente. In tali casi ritengo si debba indagare.

Se nella comunità l'accoglienza è al primo posto, come è richiesto che debba essere, perché alcune persone restano ai margini. Cosa le trattiene dall'entrare a pieno titolo a far parte del gruppo, anche dopo mesi e mesi di frequentazione?

Me lo sono chiesto, ed ho visto diffidenza da entrambe le parti. Una persona con dei problemi, specialmente se riguardano la sfera sociale, magari derivanti da pesanti esperienze passate di umiliazione, tenderanno ad essere caute prima di addentrarsi in un qualunque gruppo, visto che potrebbe riservargli ancora traumi come quelli che già ha vissuto.

Dall'altra parte, questa reticenza può essere vista come una sorta di giudizio, come se chi non si integra lo facesse sempre perché ha qualche ostilità verso di loro, quindi evitano il confronto per non doversi trovare a giustificare alcune loro condotte.

In realtà, chi non si integra, in moltissimi casi, lo fa perché non si sente idoneo, perché ha un concetto di sé che lo fa sentire inferiore, quindi inaccettabile. La reazione dall'altra parte spesso non fa altro che alimentare questa errata valutazione, e peggiora la condizione di chi ha già dei grossi problemi.

I casi in cui questa condizione è proprio voluta dalla comunità sono casi a parte, non sono in grado di discuterli.

Quando qualcuno che ha i problemi di cui abbiamo trattato si trova in quella condizione, corre il rischio di dover rivedere ciò in cui ha creduto. Se ha creduto, come è logico che sia, che l'amore verso il prossimo, specialmente i più deboli, deve essere il primo scopo del corpo di Cristo, e non lo vede accadere, deve realizzare che qualcosa non funziona. Se qualcosa non è secondo ciò che dovrebbe essere, significa che è un falso. E se la chiesa è un falso, allora tutta la potenza del Cristo dov'è? Probabilmente si è trattato solo di un'altra esperienza deludente; inutile andare avanti su questa strada.

In tale modo si perdono persone che sono costate il sangue al Cristo. Credo che in certi casi si dovrebbe tenere in massima considerazione anche cose che di solito tendono a sfuggire, perché, magari, siamo impegnati in altre faccende che riteniamo più importanti. Ma lo sono davvero?

Titolo: Re: Seduti nell'ultimo posto.
Post di madstar il 10.08.2019 alle ore 23:33:51
Argomento molto interessante. Hai ragione. Purtroppo, in questo periodo non ho un solo minuto libero per discutere questo argomento ed altri. Mi limito a dire che il 'siamo membra gli uni degli altri' è poco sentito nelle nostre chiese, come anche gli aspetti sociocomunitari proposti dal Vangelo ( e N.T. ) non sono molto praticati.

Titolo: Re: Seduti nell'ultimo posto.
Post di New il 13.08.2019 alle ore 12:23:20

on 08/10/19 alle ore 07:58:08, Marmar wrote:
magari, siamo impegnati in altre faccende che riteniamo più importanti. Ma lo sono davvero?

Penso proprio d no e se leggiamo in Luca 10:38-42 l'episodio di Gesù in casa di Marta e Maria, troviamo tutto magnificamente spiegato.
Infatti le figure di Marta e Maria, in quanto donne, rappresentano due tipi di chiesa: Marta, impegnata in faccende che ritiene più importanti di ciò che dice Gesù, è una chiesa religiosa che guarda all'esteriorità, al rito, al legalismo e arriva al punto di dare ordini a Gesù (nel versetto 10:40 il "dille" è all'imperativo). Maria rappresenta invece la vera chiesa che rimane in comunione col Signore e quindi riceve l'illuminazione della Parola di Dio e così può diffondere il meraviglioso profumo dell'amore del Signore e questo lo vediamo in Giovanni 12:3.
Solo se rimaniamo in comunione col Signore possiamo essere utili agli altri, altrimenti se facciamo i religiosi ci perderemo in meschinità come guardare le pagliuzze negli occhi degli altri, non avremo pace e gioia, ma saremo sempre agitati e inquieti come Marta e le persone deluse dal nostro comportamento se ne andranno via in cerca della felicità, magari per finire nella trappola della new age.


Titolo: Re: Seduti nell'ultimo posto.
Post di tom_anad il 13.08.2019 alle ore 19:56:57
sono convertito da 20 anni circa, amo il Signore più di ogni altra cosa, ma devo dire che quasi sempre siedo nell'ultima panca (o sedia)

Qualche volta con i fratelli  scherzando o quando andiamo sul confronto biblico (un pò come faccio con voi tutti) mi definisco quello dell'ultima sedia, colui che "non conta nella chiesa.

Non ho problemi con nessuno dei fratelli, quindi secondo voi è giusto il mio comportamento o sbagliato?

Faccio la domanda perché mi sento direttamente coinvolto

Titolo: Re: Seduti nell'ultimo posto.
Post di Marmar il 13.08.2019 alle ore 21:52:53
Tu che ne pensi?

Titolo: Re: Seduti nell'ultimo posto.
Post di tom_anad il 14.08.2019 alle ore 06:40:49

on 08/13/19 alle ore 21:52:53, Marmar wrote:
Tu che ne pensi?


io lo so per me.

Quello che voglio sapere è il vostro parere.


Devi sapere che l'essere umano tende a ritenere giusto quello che fa e che pensa, ma sappiamo che non è sempre così.
Per questo voglio conoscere il vostro parere

Titolo: Re: Seduti nell'ultimo posto.
Post di Virtuale il 14.08.2019 alle ore 08:37:04

on 08/14/19 alle ore 06:40:49, tom_anad wrote:
Quello che voglio sapere è il vostro parere.

Vedendo me stessa penso che ognuno si siede dove si sente più a suo agio.
Per esempio il pastore e la sua famiglia e altri responsabili di solito si siedono nella terza fila un po` al bordo a sinistra perché lì si sentono bene.


Titolo: Re: Seduti nell'ultimo posto.
Post di Marmar il 14.08.2019 alle ore 08:52:43
Cosa vuoi che possiamo dirti noi che non sappiamo quasi nulla di te. Per poter dire qualcosa c'è bisogno di conoscere sia il fratello sia la comunità sia la situazione del momento, noi non siamo assolutamente adatti a dare consigli. Prova con i fratelli che hai in comunità, ma non è detto che per forza vi sia qualche ragione.

Titolo: Re: Seduti nell'ultimo posto.
Post di New il 14.08.2019 alle ore 09:57:12

on 08/13/19 alle ore 19:56:57, tom _anad wrote:
Non ho problemi con nessuno dei fratelli, quindi secondo voi è giusto il mio comportamento o sbagliato?

Uno si siede dove vuole. C'è chi si siede negli ultimi posti perché nei primi posti si sente di più l'aria fredda del condizionatore, o perché magari ha qualche "problema idraulico" e deve andare più volte in bagno ed è quindi più comodo stare in fondo alla chiesa dove c'è la porta dei servizi, o perché il volume del suono dei canti per lui è troppo alto e davanti si sente di più e gli fanno male le orecchie, ecc. ecc.

Titolo: Re: Seduti nell'ultimo posto.
Post di Virtuale il 14.08.2019 alle ore 10:18:05

on 08/14/19 alle ore 09:57:12, New wrote:
Uno si siede dove vuole. C'è chi si siede negli ultimi posti perché nei primi posti si sente di più l'aria fredda del condizionatore, o perché magari ha qualche "problema idraulico" e deve andare più volte in bagno ed è quindi più comodo stare in fondo alla chiesa dove c'è la porta dei servizi, o perché il volume del suono dei canti per lui è troppo alto e davanti si sente di più e gli fanno male le orecchie, ecc. ecc.

e poi ovunque ci sono delle sedie, sono fatte per sedercisi, e dove ci sono le selle anche, per chi vuole.

Titolo: Re: Seduti nell'ultimo posto.
Post di tom_anad il 14.08.2019 alle ore 10:24:02
Capisco e concordo,
Ma la mia domanda era per approfondire l'argomento, non perché mi sentissi imputato.