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Il lavoro si trova facilmente. (letto 3743 volte) |
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Virus
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He died for me... and now I live for Him!
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on 27.06.2017 alle ore 00:35:16, Milla wrote:non dimentichiamo poi che al giorno d'oggi sembra proprio che vale il proverbio "meglio un uovo oggi che una gallina domani". |
| Eh no, completamente sbagliato... perchè si corre il rischio di avere l'uovo ogni giorno... e dopo un po' mezzo uovo... poi solo il tuorlo dell'uovo e poi più niente!!! Siamo stati chiamati ad essere capo... non coda. Aquile, non galline! Dipende solo da noi... e non dagli altri, dalle circostanze... siamo noi che ci accontentiamo o aspiriamo a cose migliori... c'è un cammino da fare ovviamente... ma il deserto è un posto di passaggio... non una dimora perenne. Chi rimane nel deserto per anni e anni... lo deve solo a se stesso e non può incolpare gli altri o gli eventi. E' un fatto... e così!
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Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l'edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano ( Efesini 4:29 )
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Milla
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purtroppo un difetto di chrome che ha annerito tutto il browser mi ha fatto perdere tutta la risposta che era arrivata a buon punto. e adesso il tempo per riscriverla non ce l'ho più. cercherò allora di farla breve: dunque secondo te Tizio (quello dell'esempio del post scorso) dovrebbe prendere la poco saggia decisione (poco saggia per i più, cioè) di rifiutare un lavoro ben pagato perchè vuole fare il biennio specialistico? con i chiari di luna dei nostri giorni se lo può permettere solo un ereditiero che nuota nell'oro (va bè, magari nuotare proprio nell'oro anche no, ma quantomeno del ceto medio, oggi sempre più scarno). ai miei tempi l'avevo presa io quella decisione avventata e azzardata. e ne ho pagato le conseguenze a caro prezzo. prima di cimentarmi in un percorso lungo e impegnativo che non mi lasciava letteralmente il tempo per fare altro (mi svegliavo alle tre e alle cinque del mattino per studiare perchè quel percorso prevedeva un esame scritto ogni settimana) dovevo guardarmi attorno e vedere la situazione di casa mia. i miei genitori erano in età avanzata e mia madre perfino gravemente disabile. quando poi ha avuto una recidiva di cancro, per il quale ha agonizzato gli ultimi due anni di vita, ovviamente dovetti smettere di dedicarmi al continuare quella follia di percorso. anche perchè nel frattempo era pure venuto a mancare mio padre, improvvisamente. quando circa un anno e mezzo dopo è mancata anche mia madre, dovevo poi pensare alle bollette di casa personalmente e con le tasche alleggerite da quel percorso di studi che mi pento per quanti capelli ho sulla testa di avere intrapreso (già, perchè si trattava di un percorso molto costoso e riprenderlo dopo il decesso dei miei poteva significare ridurmi in mezzo alle strade a fare la senzatetto), mi pento di essere stata eccessivamente ambiziosa, ecco dove mi ha portato voler diventare aquila, a comportarmi proprio da gallina. e non sono certo la prima nè l'ultima a ritrovarsi con un familiare disabile in casa che finisce poi con l'avere bisogno di assistenza 24 ore. con tutto quel che ne comporta. per questo, onestamente, non mi azzarderei a consigliare a nessuno di ripetere i miei errori, a meno che le condizioni familiari e finanziarie non glielo consentano
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Virus
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Come l'avevi posta non era proprio così... un buon lavoro ben pagato non è un "uovo oggi invece di una gallina domani". Chi ha mai detto che bisogna per forza avere un titlo di studio altolocato per avere soddisfazioni e vittorie nella vita. Io sono un semplice diplomato in informatica e ti dico che il mio stipendio è molto più alto di molti ingegneri informatici coi quali lavoro ogni giorno... quindi? Nel corso degli anni mi sono sempre tenuto agggiornato però... e questo vale in tutti i tipi di lavori... non puoi essere obsoleto o finisci fuori dal mercato! Chiaro? Gli eventi negativi e catastrofici li viviamo un po' tutti a vari livelli... la tua situazione è stata difficilissima e me ne dispiace. Ma prima o poi bisogna reagire... e nel modo giusto... sapendo chi siamo. Non sono le circostanze a farci perdere la nostra dignità e valore, nè la nostra identità!
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Milla
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on 28.06.2017 alle ore 11:33:49, Virus wrote:Come l'avevi posta non era proprio così... un buon lavoro ben pagato non è un "uovo oggi invece di una gallina domani". |
| mah, più che altro dipende dal punto di vista, m'era sembrato un uovo, in quanto la specialista di accesso ad es. a concorsi pubblici di secondo grado la paragono alla gallina di domani, come del resto tutti fanno, ma questo è un punto di vista trascurabile.
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Milla
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on 28.06.2017 alle ore 11:33:49, Virus wrote: Chi ha mai detto che bisogna per forza avere un titlo di studio altolocato per avere soddisfazioni e vittorie nella vita. |
| era solo a titolo esemplificativo. per spiegarmi meglio sono usa fare di questi esempi, che puoi sostituire con quello che ti sembra migliore
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Milla
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on 28.06.2017 alle ore 11:33:49, Virus wrote: Io sono un semplice diplomato in informatica e ti dico che il mio stipendio è molto più alto di molti ingegneri informatici coi quali lavoro ogni giorno... quindi? |
| quindi è confermato che oggi avere un diploma vale molto di più di una laurea. oramai lo confermano sia i fatti che le parole. hai fatto bene a prendere il diploma in informatica, hai saputo scegliere. oggi quando si compila il curriculum spesso e volentieri bisogna nascondere la laurea (se ti fai un giro online troverai articoli che dicono proprio tanti)
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Milla
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on 28.06.2017 alle ore 11:33:49, Virus wrote:? Nel corso degli anni mi sono sempre tenuto agggiornato però... e questo vale in tutti i tipi di lavori... non puoi essere obsoleto o finisci fuori dal mercato! Chiaro? |
| e lo so, lo vedo, le materie della mia riqualifica lo ribadiscono, dato che anche in Brasile poi la questione aggiornamento è d'importanza capitale. l'unico difetto sta nel fare attenzione, però, a scegliere un campo non saturato dove una sorta di mafia locale crea poi riserve di mercato. il mio della riqualifica e il tuo ancora vanno. se poi ti aggiorni con 3 ggg...ancora meglio, sei a cavallo ! scusa, questa era una battuta, non ho potuto farne a meno . anche la mia tastiera è molto scivolosa e spesso provoca errori ortografici
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Milla
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on 28.06.2017 alle ore 11:33:49, Virus wrote: Gli eventi negativi e catastrofici li viviamo un po' tutti a vari livelli... la tua situazione è stata difficilissima e me ne dispiace. Ma prima o poi bisogna reagire... e nel modo giusto... sapendo chi siamo. Non sono le circostanze a farci perdere la nostra dignità e valore, nè la nostra identità! |
| gli eventi catastrofici li ho vissuti sin da quando ero alle elementari. i ricordi di quando mia madre stava bene di salute sono sommersi da una nebulosa. prima ancora che si ammalasse di un cancro che l'aveva resa gravemente disabile sin da quando avevo 10 anni, per una ragione o per l'altra finiva in ospedale quasi a ogni fine anno scolastico. è stata una vita di eventi scolastici regolarmente perduti, niente uscite, solo casa e scuola (fino a quando riuscivo a frequentarla a causa di quegli eventi), niente parenti e amici con cui uscire, niente attività extrascolastiche. insomma, un genere di vita che non auguro neanche ai cani. ho vissuto con mamma TV per la maggior parte dell'infanzia e dell'adolescenza e siccome mamma TV era la mia unica compagnia, a parte i libri, ti puoi immaginare gli effetti deleteri a livello spirituale (dato che il 95%, a occhio e croce, di quel che passa in TV fa schifo). a farla breve, un passato che ho però rinnegato. una volta arrivato il momento di continuare gli studi avevo fatto quanto descritto nei primi post. ma dovevo stare attenta e avere riguardo alla situazione di casa mia tutt'altro che idonea al genere di cammino intrapreso. dovevo innanzi tutto approfittare dei benefici che il diploma che avevo preso mi consentiva (e che mi consentirebbe a tutt'oggi se vivessi in Italia, nonostante al momento in cui lo stavo prendendo era parecchio denigrato e ora si è rivelato il più utile). ma tra le molto scarne informazioni che a quei tempi c'erano e la mia decisione di intraprendere il cammino tortuoso degli studi impegnativi si è creato il cocktail esplosivo esposto qualche post fa
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Milla
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scusa la moltitudine dei post, non so come si fa a quotare più pezzi nello stesso
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Virtuale
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on 11.06.2016 alle ore 10:04:46, Scettico1980 wrote: E' vero secondo voi che il lavoro c'è ancora e basta avere volontà di lavorare? L'ho sempre sentito dire, ma non riesco a trovarmi d'acccordo. Cosa ne pensate? |
| Grazie a Dio un lavoro per ora ce l`ho....ho dovuto aspettare sei mesi.... ma mentre aspettavo...non sono stata a girarmi le dita..... ...e siccome sapevo già più o meno in che campo avrei voluto lavorare....mi sono preparata e ho cominciato a riempire più di trenta classatori con temi differenti. ...poi quando ho trovato lavoro....c`erano delle cose che mi sono state molto utili. Circa un mese fa....desideravo fare di più....era come una necessità per il mio benessere generale. Questo gliel`ho detto al Signore.... (di solito parlo con lui tramite i miei pensieri...non ad alta voce....a meno che in un gruppo chiedano di pregare...allora prego anche ad alta voce). Fattostà...che dopo pochi giorni mi sono arrivate due proposte...per un lavoretto momentaneo...uno in casa e uno sul lavoro. Mi ha fatto così bene a farli...anche se non ho ancora finito. Vedo che Dio ha ascoltato la mia preghiera di voler fare di più....per comunicare attraverso le opere....le meraviglie del Signore. Io sono del parere che se si cerca un lavoro e si chiede al Padre di farcene trovare uno...prima o poi salta fuori. L`attesa è un imparare sicuramente delle parti utili per la nostra esistenza e per quella degli altri.
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« Ultima modifica: 12.10.2017 alle ore 19:53:20 by Virtuale » |
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"Zia, ma quando Gesù è risorto ha fatto il buco nell`ozono ? " (bambino) di Tony Kospan.
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Milla
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Virtuale, in ogni caso tu vivi in Svizzera, dove la situazione lavorativa è senz'altro molto più rosea che in Italia. con questo non intendo affatto dire che il Signore abbandoni i Suoi figli che vivono in Italia. voleva solo essere una constatazione, dato che chi aveva iniziato il post senz'altro si riferiva alla situazione socio-economica unicamente italiana. dove ovviamente Dio non abbandona i Suoi figli, ma può darsi che chieda loro di adattarsi alla situazione sociale accettando qualunque proposta (purchè onesta, chiaro), anche se le condizioni lavorative sono pesanti e umilianti. vedo questo attraverso i miei cari amici della mia chiesa di provenienza. il Signore non li ha lasciati senza pane sulla tavola, ma devono adattarsi. se rifiutano le condizioni pesanti i loro figli a casa non mangiano. ovviamente questo non avviene in altri paesi dove le condizioni di vita sono migliori e chi sogna di fare il medico ci riesce. ricordiamoci che viviamo in un regime peccaminoso per nostra scelta (l'avvertimento "il giorno che ne mangerai per certo morrai" sarà valido finchè ci sarà l'essere umano sulla terra). però da ragazza mi è capitato di ascoltare all'infinito una dottrina, secondo la quale può anche essere che il Signore per provare la nostra fede ci lasci in situazioni di estrema miseria fino a morire letteralmente da senzatetto. ultimamente direttamente da continente americano ne hanno anche fatto un video su youtube. questa dottrina si basa sulla parabola di Lazzaro e il ricco Epulone. il Signore non guarì Lazzaro, che quindi finì i suoi giorni da senzatetto e nessuno di noi, possiamo pure starne certi, ha il diritto di considerarsi migliori di Lazzaro. ma Lazzaro andò in Paradiso perchè nonostante la condizione di senzatetto e elemosinante in pessimo stato di salute non si ribellò a Dio (e chi siamo noi per ribellarci? l'essere umano non è degno di pretendere nulla da Dio, che già permise che il Suo unico Figlio morisse sulla croce per colpa nostra). ora, nonostante abbia ascoltato come spiegazione che il caso di Lazzaro è un caso isolato (e di conseguenza non dovrebbe più verificarsi o verificarsi raramente), non è una spiegazione di sorta o quantomeno non la ritengo tale perchè mi pare carente di basi solide. per cui, se qualcuno è esperto in materia, chiedo per favore di postare perchè alcune interpretazioni dottrinali soltanto un esegeta esperto è in grado di fornirle. scusate se sono andata ot, ma mi sembra che questi argomenti abbiano tra loro un legame
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elovzu
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Fatti: - Dio ci ama, vuole che ci fidiamo di Lui e vuole darci cibo e vestiti. (Lc.12:28) - Il mondo è caduto e non tutti hanno da mangiare e vestirsi. (Mc. 14:7) - Abbiamo la promessa che Dio si occuperà di noi, ma non ci viene detto che non ci può accadere nulla di brutto (incluso perdere il lavoro o passare un periodo difficile anche a causa della nostra fede). (Gv. 15:20) - Ci viene chiesto di lavorare anche per dare a chi è nel bisogno. (2 Tess. 3:10 - Ef. 4:28) Se queste cose sono vere, allora sia l'idea che il Signore ci farà sempre vivere nell'agiatezza perché siamo cristiani, sia quella che pensa alla povertà come una via per la santificazione (di matrice cattolica) sono errate. In realtà nel Regno di Dio, che sulla terra è presente tramite la Sua chiesa, dovrebbe valere la regola che ogni parte del corpo aiuta l'altra, il ché porterebbe a non avere nessuno nel bisogno. (Atti 4:34-35)
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« Ultima modifica: 13.10.2017 alle ore 17:17:44 by elovzu » |
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Francesco
"E' meglio accendere una candela che lamentarsi delle tenebre"
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Milla
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on 13.10.2017 alle ore 17:17:06, elovzu wrote:Fatti: - Abbiamo la promessa che Dio si occuperà di noi, ma non ci viene detto che non ci può accadere nulla di brutto (incluso perdere il lavoro o passare un periodo difficile anche a causa della nostra fede). (Gv. 15:20) |
| secondo la dottrina insegnatami da ragazza (la prima, non quelle successive) il periodo difficile e anche da senzatetto potrebbe non essere solo un periodo, ma vita natural durante, a partire dall'evento che ha scatenato la perdita del lavoro o simile accadimento. il che ovviamente, non dà alcun diritto di ribellarsi a Dio, voglio che sia chiaro. per contro qua in Brasile parlano esattamente di periodo. mio marito stesso dice che il caso di Lazzaro fu un'eccezione, ma come spiegazione secondo me (però mi posso sbagliare, ovviamente) fa acqua da tutte le parti. la questione forse può apparire non eccessivamente rilevante, ma al momento di prendere certe decisioni il risolverla può avere grande importanza. faccio un esempio: Sempronio, alla morte dei genitori eredita una libretta postale. ora, Sempronio ha già 50 anni, è ingegnere (può anche essere architetto o magari avere anche solo la terza media), ma non riesce a trovare lavoro (o perchè ne ha perso uno in precedenza o perchè per ragioni di malattia non potè lavorare prima o altro comunque non imputabile a pigrizia e lassismo) nonostante l'impegno e la buona volontà. allora davanti ha 2 strade: campare alla meno peggio con i risparmi della libretta postale che per la verità sono pochi, ma se fa la vita di un topolino stringendo la cinghia al massimo, potrebbe comunque permettergli di pagare affitto, spese e tasse per alcuni anni, se poi riesce anche a essere ospitato da un parente o un amico, il che gli farebbe diminuire le spese, tanto meglio). oppure prendere un'ipotesi ben più azzardata che gli potrebbe fare avere un lavoro stipendiato e togliersi il pensiero, ma soltanto se nel frattempo nel mercato non succederà qualcos'altro (per ipotesi più azzardata pensiamo a un corso che secondo l'opinione pubblica va molto di moda garantendo impiego-Sempronio non ha la maniera per verificarlo al 100%, dopotutto queste informazioni vengono volutamente, in parte, nascoste, a causa di nepotismo e clientelismo che regnano, specie in un paese come l'Italia- ma per pagarsi il quale deve squagliarsi la libretta postale subito. ora, se il corso va a buon fine è stato un investimento corretto, ma se il corso dalle mille promesse fu una propaganda ingannevole, Sempronio si vede anticipare di parecchio le conseguenze di vedersi presto sbattere fuori casa). insomma, dato un quadro così poco confortante, quale sarebbe in un caso come questo la decisione più saggia? temo che un caso ipotetico come quello di Sempronio non sia poi tanto ipotetico, data la congiuntura, c'è gente che veramente sta campando sui risparmi che genitori e nonni defunti poterono metter via negli anni del boom economico...
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on 16.10.2017 alle ore 03:05:23, Milla wrote: Al culto...il tema era: "Il senso della vita". Molti filosofi ne hanno dette a josa... ma sono pensieri del mondo....basati sulle proprie forze. Ma la conclusione del senso della vita era di......avere una relazione con Dio. Cosa succede se perdessimo tutto?...i soldi....il lavoro...dei cari......ect. La cosa che ci aiuta...è avere una relazione con Dio.
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« Ultima modifica: 16.10.2017 alle ore 07:50:50 by Virtuale » |
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elovzu
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on 16.10.2017 alle ore 03:05:23, Milla wrote: secondo la dottrina insegnatami da ragazza (la prima, non quelle successive) il periodo difficile e anche da senzatetto potrebbe non essere solo un periodo, ma vita natural durante, a partire dall'evento che ha scatenato la perdita del lavoro o simile accadimento. il che ovviamente, non dà alcun diritto di ribellarsi a Dio, voglio che sia chiaro. per contro qua in Brasile parlano esattamente di periodo. mio marito stesso dice che il caso di Lazzaro fu un'eccezione, ma come spiegazione secondo me (però mi posso sbagliare, ovviamente) fa acqua da tutte le parti. la questione forse può apparire non eccessivamente rilevante, ma al momento di prendere certe decisioni il risolverla può avere grande importanza. faccio un esempio: Sempronio, alla morte dei genitori eredita una libretta postale. ora, Sempronio ha già 50 anni, è ingegnere (può anche essere architetto o magari avere anche solo la terza media), ma non riesce a trovare lavoro (o perchè ne ha perso uno in precedenza o perchè per ragioni di malattia non potè lavorare prima o altro comunque non imputabile a pigrizia e lassismo) nonostante l'impegno e la buona volontà. allora davanti ha 2 strade: campare alla meno peggio con i risparmi della libretta postale che per la verità sono pochi, ma se fa la vita di un topolino stringendo la cinghia al massimo, potrebbe comunque permettergli di pagare affitto, spese e tasse per alcuni anni, se poi riesce anche a essere ospitato da un parente o un amico, il che gli farebbe diminuire le spese, tanto meglio). oppure prendere un'ipotesi ben più azzardata che gli potrebbe fare avere un lavoro stipendiato e togliersi il pensiero, ma soltanto se nel frattempo nel mercato non succederà qualcos'altro (per ipotesi più azzardata pensiamo a un corso che secondo l'opinione pubblica va molto di moda garantendo impiego-Sempronio non ha la maniera per verificarlo al 100%, dopotutto queste informazioni vengono volutamente, in parte, nascoste, a causa di nepotismo e clientelismo che regnano, specie in un paese come l'Italia- ma per pagarsi il quale deve squagliarsi la libretta postale subito. ora, se il corso va a buon fine è stato un investimento corretto, ma se il corso dalle mille promesse fu una propaganda ingannevole, Sempronio si vede anticipare di parecchio le conseguenze di vedersi presto sbattere fuori casa). insomma, dato un quadro così poco confortante, quale sarebbe in un caso come questo la decisione più saggia? temo che un caso ipotetico come quello di Sempronio non sia poi tanto ipotetico, data la congiuntura, c'è gente che veramente sta campando sui risparmi che genitori e nonni defunti poterono metter via negli anni del boom economico... |
| La povertà può derivare da moltissimi fattori (pigrizia, dipendenze, mancata educazione, abusi/traumi, problemi familiari e culturali, ingiustizie subite...). Parlando in generale, guarire questi mali spesso permette di migliorare anche la situazione economica. Dio vuole guarire ogni nostra mancanza e ferita e la sua guarigione porta benefici in ogni aspetto della nostra vita. Questo, ripeto, non garantisce di non avere mai problemi di soldi, ma ché, nella Sua fedeltà, Dio ci darà ciò che ci è necessario ANCHE attraverso i nostri fratelli e sorelle.
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