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Nomi e aggettivi (letto 3406 volte) |
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andreiu
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Iniziano un nuovo argomento. Declinazione dei nomi in - α La prima declinazione è quella dei nomi il cui tema termina con la vocale α, breve o lunga. Ricordiamo che in attico l'alfa lungo si è generalmente trasformato in η, tuttavia quando è preceduto da ε, ι, ρ, esso si è conservato puro. Allora vediamo innanzitutto: 1) I nomi femminili. Ricordiamo che le "terminazioni" di un nome sono composte dalla finale del tema con il corpo delle desinenze. Sono dunque le terminazioni e non le sole desinenze che sono diventate caratteristiche della declinazione. Primo caso: i nomi in alfa puro, Esempio: declinazione di η χωρα > la regione, il paese. Ricordiamo che le declinazioni si eseguono considerando i vari casi: ovvero il nominativo, il genitivo, il dativo e l'accusativo. χωρα Ν η χωρα G της χωρας D τη χωρα A την χωραν V χωρα (purtroppo non so come si fa a mettere gli accenti e gli spiriti con la tastiera ). Al plurale abbiamo: Ν αι χωραι G των χωρων D ταις χωραις A τας χωρας V χωραι Altri nomi femmili in alfa puro sono η στρατια > l'esercito; η αληθεια > la verità, la declinazione è la stessa di χωρα. (continua)
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andreiu
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Nomi in α impuro > non preceduto da ε, ι, ρ Possiamo distinguere in due gruppi: 1) Nomi in α impuro breve = I temi in alfa impuro breve mutano in η solo le terminazioni del genitivo e del dativo singolare (che sono sempre lunghe: - ας/ α diventano ης/η. Al plurale e al duale l'alfa lungo rimane sempre alfa anche se è impuro. Esempi: η Μουσα, Μουσης > La Musa η θαλαττα, θαλαττης > il mare Declinazione: singolare Ν η Μουσα G της Μουσης D τη Μουση A την Μουσαν V Μουσα Plurale: Ν αι Μουσαι G των Μουσων D ταις Μουσαις A τας Μουσας V Μουσαι Nomi in alfa impuro lungo = al singolare lo mutano normalmente in eta in tutti i casi, al plurale e al duale l'alfa lungo rimane sempre alfa. Esempio: η μαχη, μαχης > la battaglia Declinazione singolare: Ν η μαχη G της μαχης D τη μαχη A την μαχην V μαχη Declinazione plurale: Ν αι μαχαι G των μαχων D ταις μαχαις A τας μαχας V μαχαι Particolarità = Bisogna porre attenzione ai casi in cui l'alfa sembra puro ma in realtùà non lo è per ragioni etimologiche. Esempio > κορη, ης, che significa "fanciulla", l'alfa non è puro perchè deriva dalla caduta del digamma.
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andreiu
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Nomi Maschili. 1) Nomi in α puro (preceduto da ε, ι, ρ Esempio > ο νεανιας = il giovinetto Declinazione singolare: Ν o νεανιας G του νεανιου D τω νεανια A τον νεανιαν V νεανια Declinazione plurale: Ν oι νεανιαι G των νεανιων D ταις νεανιαις A τας νεανιας V νεανιαι La declinazione dei nomi maschili differisce da quella dei femminili solo al nominativo e genitivo singolare, dove si trovano terminazioni formate per analogia con quelle corrispondenti della declinazione in -o. 2) Particolarità = I nomi di agente in -της (esempio πολιτης, i nomi di popoli in -ης e alcuni altri nomi in -ης hanno il vocativo singolare in alfa puro. Esempi: 1) ο τοξοτης > l'arciere > voc. = τοξοτα
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andreiu
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Nomi contratti. Esempi > η Αθηνα, Αθηνας = Atena 2) η μνα, μνας > la mina 3) η συκη, συκης > il fico 4) ο Ερμης, Ερμου > Ermes (al plurale, le Erme ovvero le statue di Ermes). Vediamo la declinazione di un nome prima femminile e poi maschile. Vediamo la mina. Declinazione singolare: Ν η μνα G της μνας D τη μνα A την μναν V μνα Declinazione plurale: Ν αι μναι G των μνων D ταις μναις A τας μνας V μναι Ora il nome maschile: Ermes Declinazione singolare: Ν o Ερμης G του Ερμου D τω Ερμη A τον Ερμην V Ερμη  eclinazione plurale: Ν oι Ερμαι G των Ερμων D ταις Ερμαις A τας Ερμας V Ερμαι Per effetto della contrazione tutte le forme sono perispomene, ovvero l'accento circonflesso si trova sull'ultima sillaba.
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andreiu
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Declinazione dei nomi in -o (seconda declinazione) Essa comprende nomi maschili e neutri e qualche nome femminile. A differenza dei maschili e dei femminili, i neutri presentano al singolare e al plurale una sola desinenza per nominativo, accusativo e vocativo. Qualche esempio: maschili > ο ανθρωπος > l'uomo femminili > η οδος > la strada. Partiamo con il primo: l'uomo. Declinazione singolare: Ν o ανθρωπος G του ανθρωπου D τω ανθρωπω A τον ανθρωπον V ανθρωπε Declinazione plurale: Ν oι ανθρωποι G των ανθρωπων D τοις ανθρωπαις A τους ανθρωπους V ανθρωποι Andiamo ora sul nome femminile: la strada. Declinazione singolare: Declinazione singolare: Ν η οδος G της οδου D τη οδω A την οδον V οδε Plurale: Declinazione plurale: Ν αι οδοι G των οδων D ταις οδοις A τας οδους V οδοι La finale del tema in -o si fonde con le desinenzee forma con queste le terminazioni. Sono proprio le terminazioni e non le sole desinenze che sono diventate caratteristiche della declinazione. La finale del tema in -o presenta il grado vocalico e al vocativo singolare maschile e femminile. Al nominativo, accusativo e vocativo neutro plurale la vocale finale del tema non compare.
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Nomi contratti 1) I nomi il cui tema termina in -oo oppure in -εο presentano una declinazione contratta. Possiamo avere come esempi: ο νους > la mente το οστουν > l'osso. Declinazione singolare: N ο νους / νοος G του νου / νοου D τω νω / νοω A τον νουν / νοον V νου / νοε Declinazione plurale: N οι νοι / νοοι G των νων / νοων D τοις νοις / νοοις A τους νους / νοους V νοι / νοοι Al nominativo, accusativo e vocativo neutro plurale questi sostantivi contrariamente alle regole della contrazione presentano la desinenza α per analogia flessionale: εα dovrebbe contrarre in η, ma su questa regola prevale una forma di adeguamento alla desinenza regolare e comune. Esempio> οστα invece di οστη.
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« Ultima modifica: 27.12.2006 alle ore 10:32:47 by andreiu » |
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Declinazione attica 1) Appartiene alla declinazione attica un certo numero di nomi, maschili e neutri, nei quali il tema presenta una metatesi quantitativa, ovvero quello scambio di quantità in un gruppo formato da una vocale lunga seguita da una breve, tra la -o finale del tema e la vocale lunga che la precedeva immediatamente (da ναος si ha prima νηος e poi per metatesi νεως. L' ω che ne risulta prevale in tutta la flessione, l'accento è sempre acuto. 2) Esempio : ο λεως, λεω > il popolo. Declinazione singolare: Declinazione singolare: N ο λεως G του λεω D τω λεω A τον λεων V λεως Declinazione plurale: N οι λεω G των λεων D τοις λεως A τους λεως V λεω Da notare che in questa declinazione il vocativo singolare è uguale al nominativo. Ai nomi derivati da temi in -ω con metatesi quantitativa si aggiungono altri nomi con un vero e proprio tema in ω come ο λαγως > la lepre, ο καλως > la fune.
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Declinazione degli aggettivi in -o / -α Numerosi aggettivi hanno un tema in -o per il maschile ed il neutro, e un tema in α per il femminile. Questi aggettivi sono definiti aggettivi di prima classe e si declinano come i nomi della prima e seconda declinazione, che presentano le stesse finali di tema. Qualche esempio: 1) δικαιος, δικαια, δικαιον > giusto 2) καλος, καλη, καλον > bello Declinazione singolare: N δικαιος G δικαιου D δικαιω A δικαιον V δικαιε Declinazione plurale: N δοκαιοι G δικαιων D δικαιοις A δικαιους V δικαιοι La finale del tema del femminile è sempre lunga. Il tema termina in - α o in - η secondo la stessa regola dei nomi: α se è alfa puro (preceduto da ε, ι, ρ, η se è impuro (in tutti gli altri casi). Al nominativo plurale gli aggettivi femminili seguono il maschile per l'accento Esempio > δικαιοι, f. δικαιαι. Il genitivo plurale femminile si accenta come il maschile per analogia: non è dunque perispomeno, come è il caso del genitivo plurale dei nomi in - α. Invece per un certo numero di aggettivi e in particolare per quasi tutti gli aggettivi composti, le terminazioni del femminile non si distinguono da quelle del maschile: si dicono perciò aggettivi a due terminazioni o a due uscite
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