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Fornicare (letto 3573 volte) |
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Barnaba
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on 26.09.2007 alle ore 14:45:02, andreiu wrote: Ehm...ci sarebbe la sezione apposita... Mi pare di aver già affrontato questo argomento, comunque "porneia" è un termine più generalizzato. Per adulterio c'è un termine specifico "moicheia". |
| Scusa, hai ragione... Si ne hai parlato ma non riesco a capire in che senso generalizzato? Cioè, nel senso che comprende più azioni o nel senso di meno grave!
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"...ma, seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo." Efesini 4:15
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andreiu
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Gesù è la mia vita
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on 26.09.2007 alle ore 14:51:18, Barnaba wrote: Scusa, hai ragione... Si ne hai parlato ma non riesco a capire in che senso generalizzato? Cioè, nel senso che comprende più azioni o nel senso di meno grave! |
| Allora il senso etimologico di "porneia" ha come attestazioni anche "adulterio", ma "moicheia" è il termine specifico per "adulterio". Porneia è invece un termine che in primo luogo ha a che fare con la prostituzione. Infatti andando a vedere l'etimologia del sostantivo, la sua radice la si trova nella parola "porne" che è la prostituta. Il verbo all'attivo ovvero "porneuo" indica l'atto di prostituirsi. Però tale termine può anche indicare infedeltà, adulterio, immoralità ecc..
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Barnaba
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Grazie. La mia domanda nasce dalla curiosità di capire per quale peccato Gesù ammette la separazione. Risponderei che: 1- per l'unico peccato per il quale la Legge prevedeva la morte. Questo peccato Gesù lo chiama FORNICAZIONE e non ADULTERIO. 2- La Fornicazione non è l'adulterio. Quindi se mia moglie mi tradisce, sbagliando una volta, io non sono autorizzato a separarmi ma a perdonare. SE mia moglie si "prostituisce" cioè commette un atto sessuale veramente grave e continuativo nel tempo. Un atto che va al di là dell'errore! Allora non sarò cmq io a lasciare mia moglie ma sarà lei che mi lascerà per andare con un altro! ...giusto...
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Barnaba
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...quello che voglio dire è che secondo me il testo che contiene la frase di Gesù, non solo non prende in considerazione le Seconde nozze, ma limita la saperazione ad un CASO solo e praticamente irrealizzabile...esclude anche l'adulterio come motivo valido per separarsi. Proprio perchè legalmete la fornicazione avrebbe liberato con la morte della peccatrice l'Israelita. Ora che quella legge non vale più...resta il fatto che l'unico peccato che può liberare il coniuge è un atto sessuale extraconiugale grave e continuativo. Un atto più grave dell'adulterio, un atto che porterebbe già la persona che lo commette a separasi dal coniuge. Per questo ragionamento dico che un cristiano non si dovrebbe separare neppure per adulterio... ...perchè non c'è errore così grande che un Cristiano non possa perdonare...perchè Cristo ci ha perdonato tutto! Secondo me il ragionamento fila... A presto!
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Ddsound
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quanto a me e alla mia casa, serviremo l'Eterno
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Sinceramente non vedo da dove può venire il concetto che fornicazione (porneia) sia un'offesa più grave che l'adulterio.... se mi sono perso qualcosa me lo rispiegate per favore?
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Il Signore è il mio pastore
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ilcuorebatte
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"Noi ci battiamo per il nostro tutto" Atanasio
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Sono molto perplesso di questo approccio asettico al testo. Quindi se Gesù' avesse detto in un linguaggio più' corrente: "se tua moglie se ne andata con un altro...", asetticamente potremmo stare qui a discutere se questo andarsene con un altro letteralmente può' essere inteso in qualsiasi modo. Ma sostanzialmente non dice niente di diverso... nella cultura ebraica, il matrimonio era assolutamente vincolato all'integrità' sessuale, basti ricordare l'esitazione di Giuseppe di fronte all'annuncio ricevuto da Maria. Concordo con Barnaba sul fatto che la "base legale" alla separazione non dovrebbe mai essere una scusa e che il nostro orientamento anche all'interno della coppia dovrebbe essere indirizzato sempre e comunque alla redenzione, ma la sua lettura va molto oltre il buonsenso del testo, e quindi delle parole espresse da Gesù'. Dal punto di vista "morale" di un Israelita del tempo, la distinzione tra fornicazione e adulterio era molto labile. La contestazione rivolta verso il coniuge infedele, e' nell'immoralità di quanto compie, senza distinzione di atto, e questo viene comprovato proprio dall'utilizzo della parola fornicazione.
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« Ultima modifica: 31.07.2020 alle ore 12:38:26 by ilcuorebatte » |
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"Per coloro che credono nessuna prova è necessaria, per coloro che non credono nessuna prova è sufficiente." Stuart Chase
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kosher
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on 13.02.2011 alle ore 11:37:30, ilcuorebatte wrote:Sono molto perplesso di questo approccio asettico al testo. Quindi se Gesu' avesse detto in un linguaggio piu' corrente: "se tua moglie se ne andata con un altro...", asetticamente potremmo stare qui a discutere se questo andarsene con un altro letteralmente puo' essere inteso in qualsiasi modo. Ma sostanzialmente non dice niente di diverso... nella cultura ebraica biblico, il vincolo del matrimonio era assolutamente vincolato all'integrita' sessuale, basti ricordare l'esitazione di Giuseppe di fronte all'annuncio ricevuto da Maria. Concordo con Barnaba sul fatto che la "base legale" alla separazione non dovrebbe mai essere una scusa, e che il nostro orientamento anche all'interno della coppia dovrebbe essere indirizzato sempre e comunque alla redenzione, ma la sua lettura va molto oltre il buonsenso del testo, e quindi delle parole espresse da Gesu'. Dal punto di vista "morale" di un Israelita del tempo, la disitinzione tra fornicazione, e adulterio era molto labile. La contestazione rivolta verso il coniuge infedele, e' nell'immoralita di quanto compie, senza distinzione di atto, e questo viene comprovato proprio dall'utilizzo della parola fornicazione. |
| a conferma di quanto dice Cuore aggiungo quanto segue Esaminando Atti 15,20 dove compare il termine porneia (manca in P45) Barrett asserisce: Il sinificato comune del termine è << prostituzione, fornicazione, impurità >>, ne dà conferma l’uso di altri vocaboli corradicali e composti. Una proibizione della porneia in questo senso è comprensibile ed appropriata. Va notato tuttavia che in 1Cor 5,1 Paolo impiega il termine per indicare l’atto di un individuo che ha preso la moglie di suo padre, presentandolo come un caso eccezionalmente grave di irregolarità sessuale. Esso viene espressamente vietato in Lev 18,8, all’interno di un passo che tratta di gradi di parentela fra i quali è proibito il matrimonio (Lev 18,6-18). Nel brano non si usa la parola porneia ma il divieto è applicato non soltanto agli israeliti di nascita ma anche (Lev. 18,26 hgr hgr btwkkm). Vi è chi ha supposto che qui si propronga l’estensione agli etnico-cristiani delle leggi sul matrimonio che secondo il levitico dovevano essere osservate da stranieri residenti in Palestina. Non vi sono tuttavia motivi convincenti per ritenere che il termine porneia sia mai stato applicato esclusivamente al matrimonio fra gradi di parentela entro i quali non era lecito. In 1Cor 5,1 la parola denota una relazione che non era adulterina(postulando che il padre non fosse più in vita) e non era fisicamente incestuosa se, come si ritiene di solito, la donna era la matrigna del fornicatore. Charles K. Barrett commento agli Atti degli Apostoli.
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Dominus noster Iesus Christus, Deus unigenitus, primogenitus totius creationis.
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