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   Corruzione: un sommerso su cui far luce
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   Autore  Topic: Corruzione: un sommerso su cui far luce  (letto 835 volte)
marco
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Corruzione: un sommerso su cui far luce
« Data del Post: 17.09.2014 alle ore 17:37:04 »
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A Formigine un dialogo promosso dagli evangelici
 
Domenica 14 settembre si è tenuta presso la Sala della Loggia la conferenza “Facciamo luce sulla corruzione” organizzata dall'Associazione Evangelica Formiginese, col patrocinio del Comune di Formigine e dell'Alleanza Evangelica Italiana. Franco Richeldi, ex sindaco di Formigine per due mandati (dal 2004 al 2014), e Giuseppe Rizza, professore nel Dipartimento di Economia e Management dell'Università di Trento, si sono susseguiti in due interventi densi che hanno fornito alle oltre ottanta persone presenti numeri, strumenti interpretativi e proposte di percorsi per far luce sulla corruzione e contrastarla. Fenomeno che non conosce una collocazione geografica, etnica o culturale specifica, la corruzione è avvertita nel nostro Paese in modo molto forte (dal 97% degli italiani), come nel resto del mondo, tanto da riuscire a ipotizzare a livello europeo un costo economico di circa 120 miliardi di euro (60 nella sola Italia, secondo la nostra Corte dei Conti). Rizza ha mostrato come la corruzione abbia avuto letture anche divergenti da parte degli stessi economisti (un’inefficienza di un sistema sottosviluppato o un male necessario di un sistema troppo rigido).  
 
Non si è parlato solo di costi economici, ma anche di costi sociali. La corruzione mina la democraticità di un Paese, declassa i diritti dei cittadini in favore di privilegi per pochi. Ci rimette una sana politica, una sana imprenditoria, un sano welfare, una sana vita civile.
 
Fra i due interlocutori si è registrato un dialogo piuttosto che un dibattito. Richeldi, con un taglio più politico, ha promosso l’espressione di un’indignazione sociale di fronte a fenomeni corruttivi che si fondi su un’etica della trasparenza e una sua “testimonianza” incarnata. Questo non senza accompagnarsi a necessarie riforme fra poteri economici e poteri politici (per demolire i privilegi di casta), a una cultura e un’educazione alla legalità (anche a livello professionale, imprenditoriale e politico), a modelli di trasparenza, di monitoraggio e di controllo fiscali sempre più efficaci, insieme all'applicazione di condanne effettive e tempi della magistratura più equi. In ultimo, il punto maggiormente condiviso fra i due oratori, un progetto comunitario da salvaguardare.
 
Con un contributo di taglio più accademico ma concreto, Rizza si è riconosciuto dentro l’alveo delle iniziative promosse dall’Alleanza Evangelica Mondiale attraverso l’agenzia della Sfida di Michea e della campagna Exposed che si occupa di sensibilizzazione e monitoraggio del fenomeno corruzione in vista degli Obiettivi del Millennio dell'ONU (in questo caso il primo). Convergendo sulla necessità di un’educazione preventiva, a sostegno di una cittadinanza consapevole dei propri diritti/doveri e per costituire un ambiente sempre più inospitale all’illegalità, ha inoltre identificato tre percorsi per contrastare la corruzione che vanno intersecati. Se non basta unicamente sanzionare il fenomeno, né è sufficiente solo ridurre sistemicamente le opportunità corruttive e le discrezionalità, allora è necessario promuovere un'integrità organizzativa e pubblica. Esso si fonda sull'identificazione e costruzione di un capitale sociale che sostiene l'interesse pubblico. Di fronte a un patrimonio sociale e collettivo che viene difeso con integrità il fenomeno corruttivo scema. Per Rizza, il punto è chiedersi quale patrimonio sociale vogliamo difendere.
 
Nel successivo dibattito con l'uditorio si è sottolineato quanto cruciale sia costituire e partecipare a reti associative che presidino lo spazio pubblico, e quanto la superficialità e il disinteresse costituiscano un ricco humus per la corruzione.
 
L'esperienza del dialogo avuto ieri ha dimostrato che è possibile concretamente essere cittadinanza attiva, partendo da presupposti e identità diverse, ma convergendo su un unico obiettivo. La società può appoggiarsi su un evangelismo pensante e attivo, e il mondo evangelico non può permettersi di tirarsi indietro.
Loggato

...io sono debole, allora sono forte. (2Corinzi 12:10)
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