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   Il termine  "protestantesimo"
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   Autore  Topic: Il termine  "protestantesimo"  (letto 518 volte)
fra Sandro Savonarola
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Il termine  "protestantesimo"
« Data del Post: 01.10.2009 alle ore 13:47:30 »
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Il termine "protestantesimo" -     rubrica storia della chiesa.
 
Il termine "protestantesimo" deriva dalla "protestatio" (= protesta, rimostranza) elevata nel corso della seconda dieta (= parlamento)
dell'impero, convocata da Carlo V a Spira nell'aprile del 1529, quando
venne revocata la decisione della dieta precedente (anch'essa avvenuta
a Spira nel 1526) di lasciare le autorità politiche di ciascun territorio dell'impero - in attesa della convocazione di un concilio generale - libere di autorizzare o no la predicazione evangelica e di attuare le riforme che essa comportava. Cinque principi elettori e i rappresentanti di 14 città che avevano aderito alla Riforma protestarono per ben tre volte, ma invano
( le loro dichiarazioni scritte vennero tutte respinte) contro la revoca decisa dalla dieta. Nella terza dichiarazione del 29 aprile si legge tra l'altro:
"... Nelle cose che riguardano la gloria di Dio e la salvezza delle nostre anime e la beatitudine eterna, ciascuno deve stare davanti a Dio e rendergli conto per se stesso...Poichè questa terza notificazione delle nostre vibrate rimostranze non trova possibilità di accoglienza, noi protestiamo e attestiamo davanti a Dio... e altresì davanti a tutti gli uomini e a tutte le creature, che noi non consentiamo nè accettiamo in alcun modo, tanto per noi quanto per i nostri (sudditi), la delibera proposta e tutte quelle cose
che sono contrarie a Dio, alla sua santa Parola, alla salvezza e alla buona coscienza di noi tutti, e anche al decreto della dieta imperiale di Spira
citata prima...".
Dal "noi protestiamo" pronunciato a Spira nel 1529 proviene il termine
"protestantesimo", che descrive dunque un atteggiamento di resistenza e opposizione sia a leggi, norme o volontà che pretendano coartare o violare la coscienza dei singoli in materia di fede negando la sua autonomia di fronte a Dio, al quale ciascuno deve rispondere, sia a forme ecclesiastiche o civili di governo che limitino la libertà della Parola di Dio, vietandone l'annuncio o non si sottomettano alla sua autorità, aggirandola in un modo o nell'altro.
Questo atteggiamento di resistenza a un'imposizione ritenuta ingiusta è lo stesso che tenne Lutero alla dieta di Worms nel 1521. All'imperatore e alle massime autorità politiche e religiose dell'Europa di allora che gli imponevano di ritrattare, egli rispose: "A meno che io non venga contraddetto con testimonianze della Scrittura o evidenti argomenti di ragione - perchè
non credo al papa o ai concili soltanto, essendo chiaro che essi si sono sovente sbagliati e contraddetti, sono soggiogato dalle parole della Scrittura che ho citato. E fino a che la mia coscienza è prigioniera della parola di Dio non posso nè voglio ritrattare, perchè è sconsigliabile e pericoloso per la salvezza fare qualcosa contro la coscienza. Dio m'aiuti. Amen".
Questa dichiarazione di Lutero può essere considerato l'atto di nascita del
protestantesimo. Ma quella che a Worms era la protesta solitaria di una persona, è diventata a Spira la voce corale di numerose chiese territoriali.
Queste chiese, un anno più tardi, presentarono all'imperatore Carlo V,
nella dieta di Augusta del 1530, la loro confessione  di fede
(perciò chiamata Augustana), scritta da Melantone.
 
fra Sandro Savonarola     -rubrica storia della chiesa
« Ultima modifica: 01.10.2009 alle ore 13:51:07 by Sandro » Loggato
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