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(Messaggio iniziato da: fra Sandro Savonarola il 25.03.2010 alle ore 21:20:35)

Titolo: Il concetto di GRAZIA dal Medioevo alla Riforma
Post di fra Sandro Savonarola il 25.03.2010 alle ore 21:20:35
Il termine "grazia" significa "l'immeritato favore divino verso l'umanità". Nel Nuovo Testamento l'idea di grazia si collega agli scritti di Paolo. Nella storia della chiesa cristiana l'autore che elaborò il concetto di grazia fu Agostino di Ippona. Durante il Medioevo si immaginò la "grazia" come una sorta di "sostanza" sovrannaturale che Dio infonde nell'anima umana per renderne più facile la redenzione . A favore di tale concezione stava la totale  e  invalicabile separazione tra Dio e la natura umana. Gli esseri umani, a causa di tale separazione, in nessun modo possono entrare in contatto con Dio: occorre dunque qualcosa che travalichi quella separazione, prima di poter essere accettati da Dio.  Quel "qualcosa" è appunto la grazia. La grazia era una sostanza, nel Medioevo, e quindi "non un atteggiamento di Dio" come divenne nella Riforma. Secondo la versione biblica in latino  detta la "Vulgata" in Luca 1,28 l'arcangelo Gabriele avrebbe salutato Maria dicendole:" Tu..., che sei piena di grazia ("gratia plena"), il che suggeriva appunto l'idea di Maria = un "serbatoio di grazie". Ma, nella Riforma, Erasmo da Rotterdam e Lorenzo Valla avevano dimostrato che il verbo greco era al passivo e significava  semplicemente : "Tu che sei stata favorita ", o " Tu, che hai incontrato favore". Come si vede  l'idea Medievale di Maria, quale serbatoio di grazie, di fondava in parte su un'errata traduzione di un testo biblico fondamentale, e in parte sull'idea che la grazia fosse una sorta di  "sostanza".
Con la Riforma cambia il concetto di "grazia" che viene vista come "un atteggiamento di Dio" cioè "un favore immeritato da parte di Dio" e che sta alla base della dottrina della giustificazione per fede, che è uno dei fondamenti della Riforma Luterana in Germania.
Zwingli e Calvino, attribuivano molta importanza all'idea della sovranità di Dio, che si ricollega al concetto di "grazia" in epoca Riformata.