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Matrimonio tra parenti (letto 5414 volte) |
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Isaac
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si lo uso
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Anne
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se non hai una buona parola non dirla
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Non sono d'accordo con Nicky: Isaac è fidanzato con una cugina di secondo grado: secondo me è un grado di parentela abbastanza distante. Io neanche li conosco i miei cugini di 2° grado! Riguardo ai post di Luce46: li trovo di difficile lettura, con tutte quelle k al posto di ch e le frasi senza punteggiatura: per questo non ho risposto. Inoltre non volevo mica interrompere il monologo Dai! Scherzo! Io conosco due cugini di primo grado sposati con figli adulti. Sono credenti e felici. A parte la genetica non vedo proprio quale sia il problema: non è incesto e la legge italiana non lo vieta, Nicky. Io personalmente non mi sono mai innamorata dei miei innumerevoli cugini ma se fosse successo ci sarebbe stato almeno un vantaggio: molte affinità per via della famiglia in comune. Pochi litigi con chi trascorrere le feste . Un'ultima cosa: io non sono così convinta della fatale attesa dell'unica donna/uomo che va bene sulla terra per noi. Metti che questa persona ha disubbidito a Dio (libero arbitrio!!!!!) e ha avuto un figlio con un altro/a essendo costretto a sposarlo/a, che fai? Rimani single? Oppure Dio ha scelto per te un non credente che dovrebbe convertirsi ma questa persona rifiuta la grazia di Dio (ripeto: libero arbitrio!) che fai: sposi un non credente? Credo fermamente che Dio guidi i miei passi. Sono anche convinta che mi abbia fatto conoscere mio marito. Ma non credo in questo fatalismo, secondo il quale a un bivio una strada è sempre giusta (nella sua volontà) e l'altra è sempre sbagliata (fuori dalla sua volontà). Magari io mi auguro che mio figlio faccia il Liceo (nella mia volontà) ma non mi importa quale indirizzo scelga (libero arbitrio). Ok, mi sono avventurata su un terreno accidentato....
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Isaac
Osservatore
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Anne hai ragione anche tu alla fine. Chi può contrardirti? Purtroppo su questi argomenti che riguardano il fatalismo e non, tutti possono dire la propria, e sembrano che tutti e nessuno abbiano ragione. Purtroppo la confusione e le teorie personali sono innumerevoli, dato che sembrano tutte attendibili. Mi chiedo come si deve comportare un cristiano davanti a queste domande senza risposte
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linchen
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Fin qui l'Eterno ci ha soccorsi! (9/9/2013)
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on 15.05.2007 alle ore 13:20:33, Isaac wrote: Mi chiedo come si deve comportare un cristiano davanti a queste domande senza risposte |
| Se sono domande senza risposte (stando per lo meno a quello che in tutta coscienza siamo arrivati a capire) credo che dovremmo scegliere quello che a noi sembra il "male minore".
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l'AMORE edifica!
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Isaac
Osservatore
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Forse non dobbiamo farci troppe domande, ma avere solo fiducia in Dio, e mettere in pratica la FEDE Alla fine la Fede è l'unica cosa che il Signore vuole da noi. Per questo forse è inutile trovare tutte queste risposte a queste domande, rischiamo solo di diventare pazzi senza FEDE.
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Elijah
Membro familiare
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on 12.05.2007 alle ore 13:33:52, Isaac wrote: Mi sono accorto che purtroppo una domanda CERTA alla risposta che cercavo non è uscità fuori*, anzi credo non esista nemmeno a questo punto. |
| * Una risposta CERTA al quesito che ponevo non è uscita fuori... (Immagino che sia questo il senso della frase). Bene, vedo che ci stai arrivando da solo. Due erano le cose che volevo farti capire: Comunque stanno le cose, troverai sempre determinati cristiani che non condivideranno questo tuo stare con una cugina di secondo grado - uguale se permesso o meno dalla Bibbia o altro ancora. Quindi sta pronto alle critiche, e sappi accettarle (nonostante magari sai di stare dalla parte del "giusto". Secondo, qualunque cosa tu scelga, sappi anche che l'avere dei dubbi, o l'ansia di fronte ad una scelta (o dopo aver preso una scelta) è cosa normalissima. Lo stesso Gesù fu preso da una paura enorme prima della passione (e anche durante e sulla croce). Ma questo non significa che si è scelto - o Gesù ha scelto - la cosa sbagliata. E da ultimo, ma non per questo meno importante, come diceva anche Anne: Quote:Anne scrive Non credo in questo fatalismo, secondo il quale a un bivio una strada è sempre giusta (nella sua volontà) e l'altra è sempre sbagliata (fuori dalla sua volontà). |
| Le vie del Signore sono infinite, e molte sono le varianti che si possono intraprendere... senza che una dev'essere giusta e l'altra sbagliata. Magari lo sono entrambe. E Nota Bene: A mio modo di vedere le cose, non è vero che esiste una sola persona adatta a noi... mentre tutte le altre non lo sono! Di persone che potenzialmente potrebbero essere nostri partner ce ne sono parecchie, solo che noi siamo chiamati a fare una scelta... e rispettarla. Ma se ad esempio la persona che abbiamo scelto sfortunatamente muore... nessuno ci vieta di risposarci, e amare una seconda volta in modo sicuramente diverso ma non per questo in modo meno intenso della prima volta. Tutto questo solo per dire: Non è la scelta in sé che è giusta o sbagliata, ma il come viviamo, affrontiamo la scelta che abbiamo fatto, se in modo giusto o sbagliato - indipendentemente da cosa si è scelto.
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Elijah's Blog
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Rihanna
Visitatore
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on 05.05.2007 alle ore 14:49:00, Isaac wrote:CIAO A TUTTI DA QUALCHE TEMPO SONO FIDANZATO CON UNA MIA CUGINA DI 2°GRADO (LA FIGLIA DI MIA CUGINA DIRETTA), VOLEVO SAPERE UN PO' LA POSIZIONE CHE DEVE ASSUMERE IL CRISTIANO EVANGELICO IN QUESTA SITUAZIONE, CIOE' E' PERMESSO SECONDO LA LEGGE DI DIO OPPURE CI SONO DELLE LIMITAZIONI O ADDIRITTURA DEI DIVIETI, SPERO POSSIATE AIUTARMI DIO VI BENEDICA |
| credo il problema sia piuttosto genetico non trovate? dai che sei giovane aspetta ancora un po'...non ti mancheranno le amichette...
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« Ultima modifica: 15.05.2007 alle ore 19:30:19 by Rihanna » |
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Rossella
Membro supporter
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on 15.05.2007 alle ore 12:42:09, Anne wrote: Un'ultima cosa: io non sono così convinta della fatale attesa dell'unica donna/uomo che va bene sulla terra per noi. Metti che questa persona ha disubbidito a Dio (libero arbitrio!!!!!) e ha avuto un figlio con un altro/a essendo costretto a sposarlo/a, che fai? Rimani single? Oppure Dio ha scelto per te un non credente che dovrebbe convertirsi ma questa persona rifiuta la grazia di Dio (ripeto: libero arbitrio!) che fai: sposi un non credente? Credo fermamente che Dio guidi i miei passi. Sono anche convinta che mi abbia fatto conoscere mio marito. Ma non credo in questo fatalismo, secondo il quale a un bivio una strada è sempre giusta (nella sua volontà) e l'altra è sempre sbagliata (fuori dalla sua volontà). Magari io mi auguro che mio figlio faccia il Liceo (nella mia volontà) ma non mi importa quale indirizzo scelga (libero arbitrio). Ok, mi sono avventurata su un terreno accidentato.... |
| Mi sembra molto logico.
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"Benedici, anima mia, il SIGNORE e non dimenticare nessuno dei suoi benefici !".
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nino
Membro familiare
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posto un articolo uscito stamattina su LaRepubblica : WASHINGTON - I figli della luce blu si addormentano ogni notte dentro la loro cripta illuminata, vegliati da un angelo azzurro, dalle lampade che li tengono in vita come germogli fragilissimi in una serra. Nelle notti della Contea di Lancaster, nella Pennsylvania rurale degli Amish, dei Mennoniti, le luci blu che illuminano alcune finestre non sono i bagliori dei televisori, severamente proibiti. Sono il riflesso di queste camerette sarcofago dove sopravvivono quei bambini che la luce del sole uccide. Sono i figli della sindrome di Crigler-Najjar, una di quelle rare malattie con il nome di chi le ha scoperte, che è sempre un brutto segno, una condizione genetica che impedisce al loro fegato di metabolizzare la bilirubina, il pigmento prodotto dalla normale morte dei globuli rossi che provoca, se non è espulso, l'itterizia e l'intossicazione sistemica. In questi bambini e bambine bellissimi, biondi, come vuole la loro origine olandese e l'appartenenza a gruppi dove inevitabilmente ci si sposa tra le stesse famiglie, la bilirubina è centocinquanta volte superiore al massimo considerato normale. Diviene un veleno che colpisce il cervello e conduce a morte. Soltanto la luce blu, l'illuminazione con lampade sospese sopra le culla, i loro lettini e letti quando divengono più grandi, permette al loro corpo di espellere la bilirubina e di avere qualche speranza di sopravvivere in attesa dell'unica cura reale, il trapianto di fegato. Per almeno dodici ore al giorno, nei casi più gravi anche per tutto il giorno, i figli della luce blu devono giacere completamente svestiti e perennemente accuditi nel caso manchi la corrente, nel cono delle luci blu. Per metà della loro vita, fino a quando un trapianto divenga possibile, spesso non prima dell'adolescenza, i bambini di Crigler-Najjar devono vivere in un'incubatrice. Ed è già un miracolo, questa scoperta della proprietà delle luci blu per permettere la metabolizzazione della bilirubina, perché fino ai primi anni '90, i figli degli Amish, dei loro cugini Mennoniti in Pennsylvania, nell'Ohio, in Indiana, in Canada, dove queste comunità vivono, erano condannati. Raramente raggiungevano i tre anni e anche se riuscivano a sopravvivere un poco più a lungo i danni cerebrali erano gravissimi e irreversibili. E fu proprio nell'ospedale di Lancaster, la città più importante della "terra degli Amish e dei Mennoniti", che un medico che aveva studiato con lo scopritore della malattia, di fronte ai casi sempre più frequenti di itterizia divorante, intuì il miracolo della luce blu. Non fu un miracolo accettato facilmente da gruppi religiosi che si ispirano tenacemente alla predicazione del loro fondatore, l'ex sacerdote cattolico olandese Menno Simmons nel '500, e che nel loro inflessibile anti-modernismo, guardano con sospetto a ogni tecnologia. Senza arrivare al totale rifiuto dell'elettricità e dei motori a scoppio praticato dai loro cugini ancora più tenaci, gli Amish, anche nelle loro case scienza e tecnologia sono accolte per il minimo indispensabile, per cucinare o per non finire assiderati nel freddo invernale. Ma i bambini morivano e l'incidenza del morbo, rarissimo nel resto della popolazione, centodieci casi al mondo, era alta tra i 70 mila fedeli di Menno, dove la difesa della propria identità etnica e religiosa tende a riprodurre malattie genetiche, due dozzine secondo l'Associated Press, Visitando i sobri cimiteri lungo le colline della Dutch Country, della terra degli olandesi come viene ancora oggi chiamata, le tombe di bambini morti piccolissimi sono molte. E quasi sempre, come nel caso di questa sindrome, dovute alla familiarità di cromosomi e geni troppo poco diversificati tra di loro. Non fu facile, per gente mite quanto ostinata, convintamente fedele a una vocazione che li portò anche alla deportazione nei campi di concentramento americani durante la seconda guerra mondiale e poi negli anni del Vietnam per il loro pacifismo intransigente e quindi per diserzione, arrendersi. Ma tra la fedeltà ai principi dottrinali e la vita dei loro figli, la congregazione dei Mennoniti scelse, alla fine, i figli, accettò la tecnologia che avrebbe prolungato e forse salvato la loro vita e nelle notti della Pennsylvania cominciarono ad accendersi i riquadri blu, le finestre della speranza. Nelle loro case, mentre nella cucina comune, nelle altre stanze da letto, le donne accendono a sera le lampade a petrolio, nella stanza riservata ai figli della luce, si accende il baldacchino di acciaio con la batteria di lampade blu, alimentate spesso da un generatore, dove non arrivano i fili della corrente, sopra il bambino coperto soltanto dal pannolino, se ancora lo porta. Costa mille dollari, quel baldacchino di luci costruite da un papà Mennonita, Floyd Martin, per il figlio e per gli altri bambini che soffrono dello stesso male. Nessuna industria li vuol produrre, perché ci sono troppo pochi casi per giustificare l'investimento, e lui, da bravo Mennonita, li fa in casa, con attrezzi semplici e li vende a costo, l'angelo azzurro dei bambini gialli. fonte: http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/scienza_e_tecnologia/figli-luce -blu/figli-luce-blu/figli-luce-blu.html
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