Adi, la festa per l’80.mo della chiesa di Napoli

By 14 Gennaio 2013Dall'Italia

NAPOLI – È avvenuta giovedì 3 gennaio in un clima di festa e di commozione la celebrazione dell’ottantesimo anniversario della Chiesa Adi (Assemblee di Dio in Italia) di Napoli. Una chiesa che ha alle spalle la storia di persecuzione sofferta dai cristiani evangelici pentecostali italiani nel periodo fascista e quella d’intolleranza nel decennio seguente, terminata nel dicembre 1959 con il riconoscimento giuridico che conferiva libertà di esercitare il culto pubblico e privato, così come l’opera d’evangelizzazione.

Nella struttura di via Fra Carafa (un vasto ex cinema riattato e aperto nel 1993 come locale di culto) erano riuniti centinaia di credenti cristiani evangelici locali, insieme a molti altri provenienti da tutta Italia. Diversi conduttori di altre comunità cristiane evangeliche sono intervenuti per manifestare la loro simpatia a una comunità da sempre attiva nell’evangelizzazione che ha voluto celebrare con un culto di ringraziamento il suo anniversario.

Il culto, aperto con la lettura del Salmo 133, era presieduto dal conduttore della chiesa, Davide Di Iorio. Ha assistito il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Sono giunti per l’occasione i saluti del presidente della Camera Gianfranco Fini, del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri e del senatore Lucio Malan.

Il segretario del Comitato di zona Adi Campania-Molise, Renato Mottola, ha portato i saluti di tutti i conduttori di chiesa della regione, molti dei quali presenti alla celebrazione. Il presidente della Federazione delle chiese pentecostali, Remo Cristallo, ha pregato per tutta la chiesa e, alla presenza del sindaco, anche per i problemi della città. È poi intervenuto anche l’onorevole Sandro Oliveri.

La predicazione è stata affidata a Felice A. Loria, presidente nazionale delle Adi che, tra l’altro, ha ricordato come questa chiesa di Napoli intenda essere «un movimento e non un monumento», per non essere ingessata nella ritualità religiosa. Tanti e palesemente apprezzati dai presenti gli inni e i canti spirituali intonati dal coro della chiesa di Napoli accompagnato da numerosi orchestrali. Momento particolarmente intenso quello in cui si è intonato l’Alleluia di Haendel.

Iniziata alle 19, la serata è poi terminata con un intervento del vicepresidente del Consiglio comunale Fulvio Frezza che ai saluti istituzionali ha unito apprezzamenti sulla predicazione udita.

«Dopo ottant’anni – ha dichiarato ai media locali Alessandro Iovino, scrittore e storico, pronipote del fondatore di questa comunità evangelica – possiamo guardare indietro, vedere i sacrifici ma anche le conquiste spirituali e le benedizioni che Dio ha concesso a tutti quanti noi». «Ottant’anni fa come oggi – ha aggiunto – il nostro obiettivo è di testimoniare che Gesù Cristo è il Signore e il Salvatore delle anime».

Il sabato seguente, in un video-documentario curato dallo stesso Iovino sulla storia della comunità (http://bit.ly/Y3RzoI) e proiettato nella chiesa, sono stati ricordati tutti i passaggi salienti di questi ottant’anni: dalla conversione del primo conduttore, Salvatore Anastasio, passando per gli anni in cui la conduzione della chiesa è stata affidata a Daniele Melluso, ora pastore onorario, da immagini di quartieri e luoghi in cui la comunità ha potuto riunirsi a immagini segnate dal tempo, vivide nella memoria dei presenti, di membri della comunità. [gp]

(nella foto: Napoli 3 gennaio 2013, il responsabile della Chiesa Adi, Davide Di Iorio, risponde a domande di una tv)

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