Perplessità, in Piemonte, per la decisione della giunta regionale di non confermare il 17 febbraio, Festa delle libertà valdesi, come giorno festivo nelle scuole della Val Pellice e della Val Chisone. La decisione ha provocato la proteste di diverse realtà culturali e politiche, che hanno fatto presente come la ricorrenza celebri un momento particolarmente sentito, e non solo nelle Valli valdesi: la firma apposta nel 1848 da re Carlo Alberto in calce alle Lettere patenti rappresenta infatti il primo atto di una serie di concessioni in direzione di una società più libera e tollerante verso le minoranze religiose e non solo.
La Fondazione centro culturale valdese ha scritto al presidente della Regione, Alberto Cirio, per chiedere di “riconsiderare decisioni che ledono l’espressione culturale e civile di una parte cospicua della cittadinanza”; la risposta dell’assessore regionale all’istruzione, Elena Chiorino, vira verso il compromesso: «il calendario scolastico è un riferimento per tutti, finalizzato a garantire uniformità e continuità delle attività in classe… ciò non preclude la piena autonomia delle scuole, che hanno la facoltà di stabilire adattamenti al calendario, in relazione a esigenze derivanti dall’ampliamento del piano dell’offerta formativa e a specifiche esigenze ambientali».
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