L’aborto e le origini della vita

By 15 Luglio 2022Cultura, Focus

Il Post si interroga su un tema spinoso e particolarmente attuale: l’assenza, nella Bibbia, di posizioni nette in relazione all’aborto. «L’aborto è considerato un tema che unisce tutte le Chiese cristiane – sintetizza l’articolo -, da quella protestante a quella cattolica passando per quella ortodossa: sono tutte nettamente contrarie al fatto che una donna interrompa una gravidanza». Tuttavia l’aborto «al contempo trova pochissimi riscontri sia nella storia secolare del cristianesimo sia nel suo principale testo sacro, cioè la Bibbia. Nella Bibbia ci sono pochissimi passaggi che riguardano direttamente l’aborto, e nessuno di questi lo condanna esplicitamente».

Il servizio segnala due tra i passi più citati sull’argomento, contenuti in Geremia e nei Salmi; al di là delle riflessioni cristologiche accennate («La tesi dei cristiani è che Gesù nella sua discesa sulla terra abbia liberato gli uomini e le donne dal peccato originale, cioè da una colpa innata che Dio aveva dato loro dopo averli cacciati dal giardino dell’Eden, e che quindi abbia reso “sacra” e inviolabile ogni vita») l’articolo rileva che «nessuno dei due testi stabilisce quando si può considerare un feto una forma di vita senziente, un tema molto discusso su cui da decenni si scontrano gli esperti di bioetica. Il Nuovo Testamento, cioè il testo più recente della Bibbia cristiana, non fornisce alcun chiarimento: nelle sue predicazioni Gesù non parla mai di aborto».

La tradizione ebraica, a propria volta, proporrebbe “un atteggiamento molto più laico sull’interruzione di gravidanza”, e anche le posizioni di alcuni intellettuali cristiani del Medioevo risultano, a sorpresa, “meno intransigenti” di quanto si potrebbe pensare.

foto di Leah Kelley

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