Nadal, un tennista tra Abramo e Isacco

By 21 Agosto 2022Curiosità, Focus, Sport

Rafa Nadal, un tennista tra Abramo e Isacco: un parallelo ardito ma colto quello proposto da Ludwig Monti a margine di una vicenda consumata di recente sui campi di Wimbledon. Nadal, durante il primo set dei quarti di finale, si infortuna agli addominali, ma decide di rimanere in campo nonostante gli eloquenti cenni del padre, che dalla tribuna gli chiede di fermarsi. «“Nulla di nuovo sotto il sole”, direbbe Qohelet. Alla fine vince in cinque set: di nuovo, “nulla di nuovo”», chiosa l’autore, per poi tornare al parallelo tra il match e il racconto contenuto in Genesi 22.

Parlare di sacrificio, però, riporta a “una brutta traduzione”, spiega Monti, «perché in realtà – come lo definisce la tradizione ebraica – si tratta della “legatura di Isacco”. Abramo lega il figlio sull’altare, ma poi le cose vanno ben altrimenti rispetto a un assurdo sacrificio umano. Brano che, più lo si medita, più ci sfugge di mano. Arduo sovrapporre parole nostre a quelle bibliche», concede l’autore, «non solo al pensiero di quanti ben più autorevolmente si sono cimentati con questo racconto… ma per il suo abisso impenetrabile. Dio mio!, esclamazione per una volta non fuori luogo».

«Sebastià è Isacco, Rafa è Abramo», conclude Monti con un’inversione di ruoli tra padre e figlio. «Quel giorno Rafa, disobbedendo al padre, ha rischiato ed è andato per la sua strada, senza sacrificarlo a un’assunzione di responsabilità che spettava solo a lui, il figlio. Perché viene l’ora in cui i figli diventano padri dei loro padri. Magari piangendo insieme».

foto: tennisitaliano.it

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