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   SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSATE ?
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   Autore  Topic: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSATE ?  (letto 18924 volte)
Stefanotus
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #195 Data del Post: 13.10.2016 alle ore 16:36:43 »


on 13.10.2016 alle ore 16:14:32, Caste wrote:
Mamma mia... Personalmente credo che le discussioni con i quote siano il modo migliore per confrontarsi, perché aiutano a affrontare meglio i punti. Ma devo dire che qua si stanno allargando un po' tanto!  Linguaccia
Ci stiamo allargando ma ci sono contenuti eh! Molti contenuti. E' un piacere confrontarsi così.
 

Quote:
Per quanto siamo tutti d'accordo che la poligamia non sia una pratica cristianamente accettabile, affermare che le società ebraiche nel corso della storia non contemplassero la poligamia (o che non la contemplasse la bibbia) è, fondamentalmente, sbagliato.

Se ti riferisci a quello che ho detto io, dovresti esser più preciso Caste.
Il fatto che la Bibbia PRESENTI l'esistenza che nella società a partire da Giacobbe vi erano casi di poligamia è indubbio. Pensi che possa mai ignorare fatti simili io?
Io ho detto e lo ripeto che la Bibbia non contempla la poligamia. E con questo intendo che in termini di "insegnamento" da parte di Dio, in termini di prescrizione da parte della legge ebraica, la poligamia non è contemplata! Viene presentata si. Cioè qualcuno lo ha fatto, Dio ha quindi pure dovuto normarla in qualche modo... ma questo non è sinonimo che Dio l'abbia istituita o voluta, ok?
Così è più chiaro?

Quote:
Innanzitutto, la lettura che il re non dovrà essere poligamo non è proprio precisa,  Deuteronomio 17:17 dice che il re non avrebbe dovuto avere "molte" mogli, ma non afferma che sia marito di una sola moglie. Anche perché, in tal caso nessun re di Israele avrebbe rispettato tale comandamento (a partire da Davide, più o meno tutti i re che ci vengono elencati avevano delle mogli, tantopiù che gli scrittori specificavano sempre di che madre fosse figlio il successivo re).
Anche qui ritengo che la tua correzione sia sbagliata.
1) Deuteronomio 17:17 dice che il re non doveva avere molte mogli. In italiano questo mi pare CHIARO ed evidente. Certo possiamo metterci a sindacare su cosa questo significasse. Poteva averne poche? e quanto significava poche?
Ovvio anche che potrei aggiungere che a quel tempo, un re stabiliva patti di alleanza con altre nazioni sposando principesse e regine o dando loro in sposa/sposo i propri discendenti... ma questo passo mi pare che significhi intanto che non doveva averne molte.
2) citi Davide e Salomone e così altri re. E cosa significa questo?  
Che Dio approvasse Davide? Che Dio approvasse Salomone?
Non mi pare. Sappiamo infatti la conseguenza che ebbe il loro atteggiamento verso questa "apertura mentale".

Quote:
Paradossalmente, l'unico di cui si parla molto e che potremmo dire che aveva una sola moglie era Acab!
Va beh, ma questo rientra sempre nei casi di "presentare" una storia, raccontarla. Non significa che ci siano significati da cogliere in ogni aspetto di questi racconti.

Quote:
Vero è che Salomone è stato mancante in questo comandamento, perché aveva, effettivamente, un numero sconfinato di mogli.
Proprio Salomone disobbedì perchè ebbe MOLTE mogli e comprò i cavalli dell'Egitto, cosa che veniva vietata qui. A dimostrazione che Dio tollerasse la poligamia (perché era tipica dei re di allora) ma il tollerare non è sinonimo di "istituire". Mi spiego?
Anche il re su Israele fu tollerato, Dio voleva una teocrazia tramite profeta. A Samuele infatti dirà: non ti adirare se vogliono un re, non rigettano te, rigettano me!
 
Ma non voglio divagare troppo, sottolineo solo che siamo in presenza di TOLLERANZA alla poligamia. E la tolleranza si applica quando si è profondamente contrari a qualcosa, ma non si può fare a meno che sopportarla.
 

Quote:
Inoltre, Deuteronomio stesso contempla la possibilità di israeliti con più di una moglie (21:15-17), ed  Esodo 21:10 fa la stessa cosa. Tecnicamente, Mosé stesso aveva più di una moglie.
Ma Caste, ci vedi istituzione di Dio o invece una legislazione di Dio?
 

Quote:
Quello che sappiamo è che, nel corso dello sviluppo storico della società israelita, la poligamia venne considerata "poco pratica", se non direttamente vietata in alcuni gruppi (anche nelle pergamene del Mar Morto si vede che varie sette ebraiche vietavano la poligamia).
Il tempio, però, non giunse mai a vietarla direttamente, prova ne è il fatto che Giuseppe Flavio spiega che il re Erode fu in grado di avere più di una moglie grazie alle leggi ebraiche, perché l'impero Romano vietava di avere più di una moglie.
Anche successivamente alla distruzione del tempio, si può leggere di quando, a metà del terzo secolo, l'impero romano estese la cittadinanza anche a molti ebrei, ci si vide nella situazione di dover tollerare la poligamia, perché vari ebrei la praticavano.
Apprezzo l'excursus storico, ma credo che dovremmo dire: Dio ha creato e apprezzato la poligamia? O Dio ha creato la monogamia e sopportato la poligamia? Questo era il senso del mio intervento. E soprattutto il senso era: come facciamo biblicamente a stabilire che Paolo parlando di "sola moglie del vescovo" a Timoteo, si stesse riferendo alla poligamia.

Quote:
Perfino Lutero, interrogato a riguardo, ammise che non era possibile vietare esplicitamente la poligamia, perché la bibbia non lo faceva da nessuna parte.
Ma infatti io sono stato chiaro, non posso dire che è vietata. Ma posso dire ciò che ha detto anche Gesù: "l'uomo (uno) lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie (una). I due (plurale) diverrano una sola carne (2=1, non X (cioè un numero indefinito)=1!).
Quote:
D'altro canto, affermava anche che si trattava di una pratica scandalosa, quindi un cristiano avrebbe dovuto evitarla, e che da nessuna parte la bibbia benediceva esplicitamente tale usanza, considerandola quindi sconsigliabile.
Appunto. Ma qui ci troviamo ad un mix di teologia e cultura personale del tempo di Lutero.
 

Quote:
Poi, capiamoci, al giorno d'oggi è pratica illegale, quindi il dubbio non dovrebbe nemmeno esistere. Ancora di più, laddove Paolo afferma ripetutamente che i conduttori di chiesa devono essere mariti di una sola moglie, non esiste alcun modo la possibilità di far passare che i non conduttori di chiesa non dovrebbero preoccuparsi di ciò, per il semplice fatto che nessuna delle caratteristiche richieste ai conduttori (se non il saper insegnare) è una caratteristica volta a renderli diversi dai "semplici cristiani", ma sono semplicemente caratteristiche di base di qualsiasi cristiano. Quindi, se uno non le ha, semplicemente, non è un cristiano.
Corretto, concordo.
 

Quote:
Ovviamente, chiarite queste curiosità storiche, risulta comunque evidente che l'obiettivo di Dio è UN uomo e UNA donna, perché questo sì che è affermato ripetutamente come ideale!
Ah. Bene. Allora concordi. No perchè io al massimo verrei ad un tuo matrimonio. Ma se ne fai due o tre, non esiste proprio!!!
 

Quote:
Attenzione, però, a non dare le nostre usanze troppo per scontate.
Non è il mio scopo ovvio. E tu lo sai.
« Ultima modifica: 13.10.2016 alle ore 16:39:19 by Stefanotus » Loggato
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #196 Data del Post: 13.10.2016 alle ore 17:15:22 »


Quote:
Ma infatti io sono stato chiaro, non posso dire che è vietata. Ma posso dire ciò che ha detto anche Gesù: "l'uomo (uno) lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie (una). I due (plurale) diverrano una sola carne (2=1, non X (cioè un numero indefinito)=1!).
 
 
Questo è un gran passo avanti!!! Tra poco vedrai che inizierai anche a pensare che il ri-matrimonio sia possibile... non ben voluto    Sorriso
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #197 Data del Post: 13.10.2016 alle ore 17:29:05 »


on 13.10.2016 alle ore 16:36:43, Stefanotus wrote:

 Ci stiamo allargando ma ci sono contenuti eh! Molti contenuti. E' un piacere confrontarsi così.
 
Se ti riferisci a quello che ho detto io, dovresti esser più preciso Caste.
Il fatto che la Bibbia PRESENTI l'esistenza che nella società a partire da Giacobbe vi erano casi di poligamia è indubbio. Pensi che possa mai ignorare fatti simili io?
Io ho detto e lo ripeto che la Bibbia non contempla la poligamia. E con questo intendo che in termini di "insegnamento" da parte di Dio, in termini di prescrizione da parte della legge ebraica, la poligamia non è contemplata! Viene presentata si. Cioè qualcuno lo ha fatto, Dio ha quindi pure dovuto normarla in qualche modo... ma questo  

Mh... forse non hai prestato molta attenzione a quello che ho scritto... o  a quello che hai scritto.
 
Tu sei partito dicendo che era impossibile che Paolo stesse pensando alla poligamia quando scriveva in 1 Timoteo 3 io ti ho semplicemente fatto notare che, non solo era possibile, ma è anche probabile. Ora mi rispondi dicendo "Eh, ma guarda che la bibbia non dice che sia una pratica accettabile" appunto. Era esattamente quello che stavo dicendo.  
 

on 13.10.2016 alle ore 16:36:43, Stefanotus wrote:

Anche qui ritengo che la tua correzione sia sbagliata.
1) Deuteronomio 17:17 dice che il re non doveva avere molte mogli. In italiano questo mi pare CHIARO ed evidente. Certo possiamo metterci a sindacare su cosa questo significasse. Poteva averne poche? e quanto significava poche?
Ovvio anche che potrei aggiungere che a quel tempo, un re stabiliva patti di alleanza con altre nazioni sposando principesse e regine o dando loro in sposa/sposo i propri discendenti... ma questo passo mi pare che significhi intanto che non doveva averne molte.

Che è quello che ho detto, se torni indietro nella discussione, sei tu quello che ha affermato che voleva dire "può averne solo una!"

on 13.10.2016 alle ore 16:36:43, Stefanotus wrote:

2) citi Davide e Salomone e così altri re. E cosa significa questo?  
Che Dio approvasse Davide? Che Dio approvasse Salomone?
Non mi pare. Sappiamo infatti la conseguenza che ebbe il loro atteggiamento verso questa "apertura mentale".
Va beh, ma questo rientra sempre nei casi di "presentare" una storia, raccontarla. Non significa che ci siano significati da cogliere in ogni aspetto di questi racconti.
Proprio Salomone disobbedì perchè ebbe MOLTE mogli e comprò i cavalli dell'Egitto, cosa che veniva vietata qui. A dimostrazione che Dio tollerasse la poligamia (perché era tipica dei re di allora) ma il tollerare non è sinonimo di "istituire". Mi spiego?
Anche il re su Israele fu tollerato, Dio voleva una teocrazia tramite profeta. A Samuele infatti dirà: non ti adirare se vogliono un re, non rigettano te, rigettano me!

 
Mi sembra che tu ti sia perso un pochino l'obiettivo di questo discorso: non stavamo discutendo se Dio accetti o apprezzi la poligamia, stavamo discutendo se la poligamia fosse "contemplata" nella bibbia come pratica. La risposta è sì.  

on 13.10.2016 alle ore 16:36:43, Stefanotus wrote:

Ma non voglio divagare troppo, sottolineo solo che siamo in presenza di TOLLERANZA alla poligamia. E la tolleranza si applica quando si è profondamente contrari a qualcosa, ma non si può fare a meno che sopportarla.
 
Ma Caste, ci vedi istituzione di Dio o invece una legislazione di Dio?
 
Apprezzo l'excursus storico, ma credo che dovremmo dire: Dio ha creato e apprezzato la poligamia? O Dio ha creato la monogamia e sopportato la poligamia? Questo era il senso del mio intervento. E soprattutto il senso era: come facciamo biblicamente a stabilire che Paolo parlando di "sola moglie del vescovo" a Timoteo, si stesse riferendo alla poligamia.

Esatto, ed era anche il senso della mia risposta: "Possiamo dirlo perché sappiamo che era una pratica ritenuta valida nella cultura in cui si stava sviluppando la chiesa di allora e perché, i testi sacri dell'epoca non la vietavano espressamente".
Invece tu hai fuso insieme due ragionamenti, che tra l'altro non stanno nemmeno bene insieme, in pratica il tuo discorso è questo: "La poligamia non è una pratica che Dio gradisce"  (d'accordo) "La poligamia non dovrebbe esistere nella chiesa" (d'accordo) "è impossibile che Paolo stesse vietando la poligamia in 1 Timoteo 3" (MA COME?) capisci che hai messo assieme due cose che... insomma

on 13.10.2016 alle ore 16:36:43, Stefanotus wrote:

Appunto. Ma qui ci troviamo ad un mix di teologia e cultura personale del tempo di Lutero.

Che stiamo confrontando con un mix di teologia e cultura personale del nostro tempo.

on 13.10.2016 alle ore 16:36:43, Stefanotus wrote:

 
Ah. Bene. Allora concordi. No perchè io al massimo verrei ad un tuo matrimonio. Ma se ne fai due o tre, non esiste proprio!!!

Eh nutro molti dubbi sull'uno, figuriamoci più! Linguaccia

on 13.10.2016 alle ore 16:36:43, Stefanotus wrote:

Non è il mio scopo ovvio. E tu lo sai.

Certamente, ma a volte lo facciamo involontariamente. Occhiolino
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #198 Data del Post: 13.10.2016 alle ore 17:44:37 »


on 13.10.2016 alle ore 17:15:22, ilcuorebatte wrote:
Questo è un gran passo avanti!!! Tra poco vedrai che inizierai anche a pensare che il ri-matrimonio sia possibile... non ben voluto    Sorriso
Non è un passo avanti perchè:
1) lo avevo già scritto nel 2013 se guardi in dietro in questo post;
2) l'ho ridetto tra ieri e oggi anche a te;
3) Continuo comunque a insistere che non ho detto che non sia possibile il ri-matrimonio. Ma avete letto cosa ho più volte scritto?
 
Ho detto che se uno lo fa, io non gli direi mai NO. Ognuno è libero di vivere come vuole e ogni caso va a sè indubbiamente.
Ma non potrei mai pensare che questa persona ricopra incarichi di responsabilità nella chiesa. E a proposito è stato scritto molto.
 
Perchè? Perchè la condizione in cui vive "non è quella ideale" per mantenere sana e forte la testimonianza cristiana. Molti sono i versetti che spingono a far capire che non sia volontà di Dio.
Lo avrò scritto decine di volte.
E' a questa affermazione che si va a rispondermi con tono di contestazione citando il versetto di Matteo 19:9. E quindi si entra nel tunnel esegetico di cui sopra.
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #199 Data del Post: 13.10.2016 alle ore 17:56:32 »

Ma Stefano la mia era una battuta, ed era legata a quanto scrivi a Caste sulla poligamia... non ho detto che tu hai affermato che sei d'accordo su ri-matrimonio ma scherzosamente che se continui così lo sarai... dai su cosa credi non ti preoccupare che l'abbiamo capito benissimo, abbassa la guardia.
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #200 Data del Post: 13.10.2016 alle ore 17:58:59 »


Quote:
Tu sei partito dicendo che era impossibile che Paolo stesse pensando alla poligamia quando scriveva in 1 Timoteo 3 io ti ho semplicemente fatto notare che, non solo era possibile, ma è anche probabile. Ora mi rispondi dicendo "Eh, ma guarda che la bibbia non dice che sia una pratica accettabile" appunto. Era esattamente quello che stavo dicendo.  

 
Allora 2 indizi fanno una prova Stefano, vedi anche Caste te lo dice...
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #201 Data del Post: 13.10.2016 alle ore 17:59:53 »


on 13.10.2016 alle ore 17:29:05, Caste wrote:
Tu sei partito dicendo che era impossibile che Paolo stesse pensando alla poligamia quando scriveva in 1 Timoteo 3 io ti ho semplicemente fatto notare che, non solo era possibile, ma è anche probabile. Ora mi rispondi dicendo "Eh, ma guarda che la bibbia non dice che sia una pratica accettabile" appunto. Era esattamente quello che stavo dicendo.

No scusa eh, non mi costringere ad andare a riprendere quanto ho scritto!
Ho detto che è impossibile, leggendo il testo di Paolo così com'è nell'epistola a Timoteo DEDURRE che si tratti CERTAMENTE di poligamia. Questo ho detto. Il testo non lo fa trasparire.
A questo ho aggiunto tutta una serie di evidenze che dovrebbero spingere a capire che questa affermazione non è nemmeno giustificabile biblicamente, perché MAI si parla di poligamia nel Nuovo Testamento in termini di accettabilità o di tolleranza in generale.
A questo ho aggiunto che quando se ne parla nell'Antico Testamento questa non è una pratica voluta da Dio, ma PERMESSA (e normata da Dio) quindi sempre in accezione negativa.
QUESTE PREMESSE, sono quelle che mi fanno pensare che Paolo si riferisse più a divorziati/risposati. Tra le ipotesi questa è la più vicina.
Ovvio questo secondo me.
Ma dirmi che E' EVIDENTE e CHIARO che si tratti di poligamia, no. Non mi pare proprio.
 
Se dovremmo muoverci nell'ambito delle possibilità, potrebbe anche darsi che si possa anche accettare che il vescovo abbia una sola moglie, ma possa comunque avere 3 o 5 concubine no?
Non è scritto ma è deducibile perché ad efeso era una pratica diffusa...  
Dai su... questa storia della deduzione e delle possibilità è davvero assurda.
 

Quote:
Che è quello che ho detto, se torni indietro nella discussione, sei tu quello che ha affermato che voleva dire "può averne solo una!"
MA CERTO. Marito DI UNA SOLA MOGLIE. In italiano cosa significa?
 

Quote:
Mi sembra che tu ti sia perso un pochino l'obiettivo di questo discorso: non stavamo discutendo se Dio accetti o apprezzi la poligamia, stavamo discutendo se la poligamia fosse "contemplata" nella bibbia come pratica. La risposta è sì.

No veramente ti chiedo di tornare indietro e leggere, perchè stavamo discutendo sull'attendibilità del metodo deduttivo a partire da un testo che afferma solo determinate cose.
 

Quote:
Invece tu hai fuso insieme due ragionamenti, che tra l'altro non stanno nemmeno bene insieme, in pratica il tuo discorso è questo: "La poligamia non è una pratica che Dio gradisce"  (d'accordo) "La poligamia non dovrebbe esistere nella chiesa" (d'accordo) "è impossibile che Paolo stesse vietando la poligamia in 1 Timoteo 3" (MA COME?) capisci che hai messo assieme due cose che... insomma
Che stiamo confrontando con un mix di teologia e cultura personale del nostro tempo.
Non sono d'accordo.
Esattamente io ho fatto:
1) La poligamia non è istituzione divina;
2) La poligamia fu solo riportata nella Bibbia come DATO DI FATTO voluto dall'uomo;
3) La poligamia fu tollerata da Dio e quindi NORMATA;
4) Gesù Cristo stesso, parlando di ripudio si rifà all'istituzione divina del matrimonio  
5) Gli esempi usati da Gesù danno a pensare che Egli non considerasse normale la poligamia
6) Gli esempi usati da Paolo e nel Nuovo Testamento non danno a pensare che i cristiani ritenessero normale la poligamia
7) l'importanza data dal Nuovo Testamento alla simbologia del matrimonio non ci permettono di pensare alla poligamia come una forma di matrimonio considerabile in termini cristiani
8) Non esistono riferimenti di nessun genere a coppie di cristiani poligami presenti nelle chiese cristiane.
 
Di conseguenza risulta molto molto molto poco probabile pensare che Paolo, usando l'espressione "marito di una sola moglie" si riferisse ad un atteggiamento monogamo. Quindi poi PER ME è impossibile.
 
E' probabile? Certo! E' probabile, ma il testo non lo giustifica come invece ha cercato di dirmi Maurizio.
Leggendo un testo qualsiasi, tante sono le possibilità e le probabilità immaginabili. Ma questo non significa che siano tutte plausibili.
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #202 Data del Post: 13.10.2016 alle ore 18:00:55 »


on 13.10.2016 alle ore 17:56:32, ilcuorebatte wrote:
Ma Stefano la mia era una battuta, ed era legata a quanto scrivi a Caste sulla poligamia... non ho detto che tu hai affermato che sei d'accordo su ri-matrimonio ma scherzosamente che se continui così lo sarai... dai su cosa credi non ti preoccupare che l'abbiamo capito benissimo, abbassa la guardia.

 Aiuto! Arrendersi
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #203 Data del Post: 13.10.2016 alle ore 18:25:02 »


on 13.10.2016 alle ore 17:59:53, Stefanotus wrote:

 
E' probabile? Certo! E' probabile, ma il testo non lo giustifica come invece ha cercato di dirmi Maurizio.
Leggendo un testo qualsiasi, tante sono le possibilità e le probabilità immaginabili. Ma questo non significa che siano tutte plausibili.

 
No Stefano io  ti davo in primis modo di prendere visione della tua incoerenza nel merito del discorso fatto su Mt 19 affermando che tutti noi per leggere le parole di Gesù stavamo deducendo... e questo a tuo parere era una forzatura, un modo per far dire a Gesù quanto in realtà non era nelle sue intenzioni dire. Appunto come fai tuo ora, e fatto anche in precedenza, per negare giustamente la poligamia, affermando ora che dedurre è esegeticamente corretto, in quanto di fatti essa  non è espressamente vietata ma è evidente che non sia voluta da Dio e questo per deduzione. Solo che me primo caso il dedurre come approccio non era valido,  ora si. Io mi sono limitato ad evidenziarti l'incongruenza in primo luogo del tuo approccio perché l'argomento non era la poligamia ma avevi tu preso l'esempio per portare avanti un tuo ragionament e questo versetto e proprio emblematico per dartene evidenza.
« Ultima modifica: 13.10.2016 alle ore 19:58:48 by ilcuorebatte » Loggato

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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #204 Data del Post: 13.10.2016 alle ore 19:12:36 »


Quote:
No scusa eh, non mi costringere ad andare a riprendere quanto ho scritto!  
Ho detto che è impossibile, leggendo il testo di Paolo così com'è nell'epistola a Timoteo DEDURRE che si tratti CERTAMENTE di poligamia. Questo ho detto. Il testo non lo fa trasparire.

 
Scusami Stefano e allora l'apostolo Paolo specificando che l'anziano debba essere marito di una sola moglie secondo te a cosa pensi si riferisca? Non ho capito la tua idea di esegesi e fare finta che questa espressione non compaia tirando in mezzo altri versetti per correggere quanto l'apostolo ha scritto? Come leggi quanto l'apostolo specifica, "sia marito di una sola moglie"?  Se non sottointendendo che ci fossero credenti che avessero più mogli nello specifico della comunità in cui si trovava a presiedere Timoteo. Il testo non fa trasparire questo? Dai su... bene allora dato che dal tuo punto di vista il testo non lo afferma spiegami cosa intende dire Paolo nella versetto specifico... sia marito di una sola.moglie.... significa... ( ti risparmio pure il quote) e ti sfido a dirlo con lo stesso numero di parole  usate dall'apostolo nella frase in questione ( a volte o miracoli avvengono)
« Ultima modifica: 13.10.2016 alle ore 19:33:59 by ilcuorebatte » Loggato

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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #205 Data del Post: 13.10.2016 alle ore 20:32:24 »

Maurizio, gentilmente... prova a rivedere i miei scritti in merito ai relativi quote. Credo che sia evidente come io abbia risposto in modo corretto e soprattutto coerente con me stesso ad ogni affermazione.
 
Un pò di attenzione a cosa stavo cercando di dire, secondo me renderà più chiaro la mia serie di messaggi... Amici
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #206 Data del Post: 13.10.2016 alle ore 21:53:27 »

Mi tengo l'abbraccio che è una delle cose più carine che mi siano capitate oggi, e ricambio per il resto hai ragione c'è sempre la possibilità di leggere e rivalutare.
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #207 Data del Post: 13.10.2016 alle ore 22:10:23 »

Poi la cosa bella è che dicono: ma ne stiamo solamente parlando perchè "sembra che ..."
 
Prima di tutto che già il pensare porta all´ agire, cioè pensare che la chiesa potrebbe permettere il ri-matrimonio, porterebbe un giorno a dire beh, ma Gesù l´ ha detto che si ci puo risposare (ma quando? ma dove? ma dddaiii  Confuso ) quindi la chiesa può risposare ....
 
E poi si discute su un testo che è chiaro come l´ acqua ma nell´ acqua quando si ci aggiunge la propria bustina di cemento la fa diventare 1. di un colore sporco e 2. un´ acqua che non fa scaturire vita ma morte
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #208 Data del Post: 14.10.2016 alle ore 09:29:38 »

Giusto per evitare di allungarci ulteriormente su queste discussioni, che ormai mi sembrano un po' inutili visto che abbiamo detto il necessario e ognuno può trarre le proprie conclusioni, forse potremmo tornare indietro di un paio di pagine e ripartire dal discorso che stavate facendo.
 
Per quello che mi sembra di capire, Maurizio, la discussione nasceva dal fatto che Stefano prima contestava il metodo deduttivo (che poi deduttivo non sarebbe, ma di questo ne parliamo un'altra volta) usato su Matteo 19, mentre tu facevi notare che lo stesso tipo di metodo è adottato da lui (o, volendo, da tutti quanti) nel considerare un testo. Il che mi sembra corretto.
Mentre tu Stefano, se non ho capito male, non stavi tanto criticando il dedurre in sé (cosa per altro impossibile), quanto la differenza che c'è tra il pensare a cosa si riferisce un testo (come 1 Timoteo) confrontandolo con altri testi simili nella bibbia, e il prendere la generica frase di Matteo 19 e rigirarne il significato per farle dire... altre cose. Il che mi sembra ugualmente corretto.
 
Poi mi sembra che ci siamo un pochino persi a parlare di Timoteo, in cui non servirà ripetere le nostre conclusioni; ma, per tornare sull'argomento, mi pare che entrambi diciate una cosa giusta:
Maurizio: "non si può criticare le deduzioni in sé, perché tutti ne facciamo"
Stefano: "c'è deduzione fatta bene e deduzione fatta male, e quella che rigira un po' Matteo 19 è deduzione fatta male"
 
Forse dette così le due cose possono andare bene? Ho compreso quello che state dicendo?
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Re: SUL DIVORZIO, 1^ corinzi 7:27-28 CHE NE PENSAT
« Rispondi #209 Data del Post: 14.10.2016 alle ore 10:03:14 »

Caste la mia era solo un voler rendere evidente a Stefano la fragilità della sua tesi nello specifico intervento in cui si era prefisso come scopo di ricondurre tutti all'ordine che parafrasando vuole dire ricondirre tutti al suo pensiero, e non mi sembra che lasci margini diversi. Purtroppo non ho molta fiducia che ci siano spazi per discutere su un livello paritario, credo che oltre, tra me e lui, non si possa andare sugli argomenti espressi, per quanto ho scritto io, aspetto altri che abbiano qualcosa da apportare di differente, per esempio non ho ancora letto il tuo contributo a quanto ho scritto?
« Ultima modifica: 14.10.2016 alle ore 11:53:42 by ilcuorebatte » Loggato

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