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Porte Aperte: "Aiutiamo i profughi eritrei" (letto 682 volte) |
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Evangelici.net Notizie
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VERONA - La missione Porte Aperte propone una petizione per dar forza all'impegno di Amnesty International, in favore di cinquecento profughi eritrei in Libia.
L'appello di Amnesty International, lanciato il 13 luglio e sostenuto da Porte Aperte, è chiaro: agire urgentemente in favore di circa cinquecento profughi eritrei in Libia, che a causa di un rimpatrio forzato, rischiano, una volta tornati in patria, torture e altre serie violazioni dei diritti umani.
«Il 10 luglio - si legge sul sito di AI - la radio e la televisione ufficiali eritree hanno annunciato che le autorità libiche hanno deciso di espellere tutti gli immigrati irregolari attualmente nel paese, riferendosi in particolare a quelli di nazionalità eritrea».
Il timore di Amnesty International è che «se rinviate in Eritrea, queste persone si troverebbero a rischio di arresto, di detenzione in totale isolamento senza accusa o processo e di tortura per "aver tradito" il paese o per aver evitato il servizio militare».
La missione Porte Aperte, da molti anni al lavoro nelle zone calde del mondo in sostegno dei cristiani perseguitati, ha deciso di amplificare l'appello di AI proponendo a sua volta una petizione per sensibilizzare le autorità libiche perchè non venga eseguito il rimpatrio forzato degli eritrei presenti in Libia.
L'invito è a scrivere un appello con la massima urgenza in arabo, inglese o nella propria lingua, spedendolo agli indirizzi riportati sul sito di Porte Aperte Italia: www.porteaperteitalia.org oppure sul sito di Amnesty International: www.amnesty.it/appelli/azioni_urgenti/Libia. [sr]
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saren
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Dio non gioca a dadi... (Albert Einstein)
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La missione Porte Aperte ha preparato una lettera da copiare e inviare alle autorità libiche, per il rilascio dei profughi eritrei: è davvero molto importante che moltissime persone facciano sentire la propria voce! Copiate anche voi la lettera e inviatela a tutti questi indirizzi: info@algathafi.org minister@almiezan.net info@gaddaficharity.org Ecco la lettera: Your Excellency, We are seriously concerned about the condition of 500 Eritrean nationals detained at Misratah, al-Marj and al-Kufrah centers and we are even more troubled by the possibility of their forced returned to their homeland, where torture and ill-treatment will most probably await them. We therefore kindly ask You the following: - not to forcibly return any Eritrean nationals to Eritrea, where they would be at risk of torture, as well as indefinite detention without charge or trial; - Libian obligations under the ICCPR, CAT and the OAU Convention Governing the Specific Aspects of Refugee Problems in Africa not to forcibly return anyone to any country where they would be at risk of serious human rights abuses such as torture; - to ensure that all Eritreans detained in Libya are protected from torture and other ill-treatment, treated humanely, provided with adequate medical treatment, allowed to challenge the lawfulness of their detention before a judicial authority and given immediate access to the UNHCR office in Tripoli to enable them to apply for protection if they wish to do so; - to open a full, impartial and independent investigation into reports of torture and other ill-treatment by guards in the detention centers and to ensure that living conditions in detention centers are fully in line with international standards. Thank You for your attention. May God bless Your country. Sincerelly, (vostro nome.....) Aggiungete il vostro nome e inviatela! E fatelo sapere a tutti i vostri fratelli/sorelle, amici e conoscenti! Sandra
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Franchina
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Formami come il vasaio! Rendimi come Tu vuoi!
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