La 17.ma Fiera internazionale del Libro di Torino è stato, come ampiamente previsto, uno degli eventi editoriali dell’anno: l’edizione 2004 ha visto convergere sul Lingotto quasi 230 mila visitatori di tutte le età e di ogni categoria sociale, compresi personaggi illustri e rappresentanti delle Istituzioni giunti per incontrare autori, assistere a 770 presentazioni e visitare gli stand delle 1220 case editrici, aziende e associazioni legate al mondo dei libri.
C’erano praticamente tutti: dai grandi nomi dell’editoria alle case editrici di nicchia, per vendere enciclopedie e mappe, manuali tecnici e libri da colorare, testi politici e libri d’epoca, periodici e testi delle confessioni più stravaganti.
Stonava un’assenza: quella degli evangelici. C’era la Claudiana, presente con un suo stand presidiato da personale simpatico e competente: ma oltre a questo nome storico, il vuoto. Silenzio sul catalogo della mostra; anche cercando alla parola “Bibbia” o “Gesù” sul sito www.fieralibro.it (visitato da 64 mila utenti in due mesi), si verificava un vuoto desolante.
Eppure, solo citando a mente, ricordiamo una decina di realtà che in ambiente evangelico hanno inclinazioni editoriali, senza contare il pulviscolo del “fai da te” nobilitato da uno o due titoli.
Alla Fiera del Libro sono passati 230 mila lettori, che sbirciavano incuriositi gli stand. Molti probabilmente cercavano anche qualcosa di più profondo dei testi di barzellette. Ma noi non c’eravamo: forse eravamo troppo impegnati a fare Marta per essere Maria.
