Una comunione senza comunicazione?

By 26 Maggio 2004Editoriali

22 maggio, Roma: due iniziative, proposte evidentemente da due realtà diverse ma assolutamente simili, animano la giornata. Un concerto di lode all’aperto da una parte, un raduno a teatro dall’altra. Stesso target: i giovani. Stesso scopo: far vivere la comunione ed edificare. Stesso obiettivo: unire.

29-30 maggio: due importanti iniziative vengono proposte agli artisti evangelici italiani. A Poggio Ubertini, comprensorio sui colli toscani, torna l’ormai classico Christian Artists per riunire gli artisti cristiani, farli interagire creando comunione, amicizia, collaborazione. A Loano, cittadina ligure, Ars Fidelis porta sul corso principale del centro storico una serie di artisti credenti per dipingere, suonare, scolpire, modellare, vivere insieme per due giorni la propria arte e la propria fede incuriosendo il pubblico sull’una e (soprattutto) sull’altra.
Gli esempi non finirebbero qui, purtroppo.

Due iniziative contemporanee, un solo pubblico. Nell’ambiente evangelico italiano, grazie a Dio, le proposte sono sempre di più, sempre più varie e sempre migliori sul piano qualitativo. Manca però ancora qualcosa. O manca un po’ di coordinamento, o un briciolo di umiltà nello stendere la mano per primi. Vero: la destra e la sinistra devono ignorarsi. Ma solo quando si tratta di prendere per sé la gloria, non quando l’obiettivo è quello di darla a Dio.

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