Se la Bibbia sbarca in Libia

By 31 Agosto 2010Editoriali

A margine dell’iniziativa con la quale Gheddafi ha portato il Corano (fisicamente e spiritualmente) a qualche centinaio di ragazze italiane, il deputato europeo Potito Salatto (PdL) pone una domanda interessante: «Cosa accadrebbe se fosse Berlusconi a donare Bibbie o Vangeli in terra libica?» E suggerisce: «Perché non provarci?».

Perché no, viene da chiedersi. Il rapporto di amicizia e stima tra il leader libico e il premier italiano Berlusconi dovrebbe consentire al nostro rappresentante di raccogliere qualche centinaio di ragazze libiche e di donare loro copie della Bibbia, invitandole ad accogliere Cristo nella loro vita.

Gheddafi, considerato l’affetto per l’amico italiano, non avrà probabilmente da ridire. Se Berlusconi ne ha bisogno, troveremo senza difficoltà qualcuno disposto a sopperire alle sue eventuali lacune nella conoscenza della fede cristiana, e i nostri lettori saranno sicuramente ben contenti di fornire le copie della Bibbia necessarie all’operazione.

Lo faccia, presidente Berlusconi. Non, come suggerisce Salatto, per compiacere la Santa Sede, i banchieri o gli investitori italiani. Ma per restituire un significato ragionevolmente serio al titolo di cristiano che, ogni tanto, si pregia di rispolverare.

biblicamente – uno sguardo cristiano sull’attualità

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