
Vittorio Messori, scrittore cattolico di punta, lancia oggi una proposta dalle colonne del Corriere della Sera: «Sostengo da tempo che i cattolici, ridotti ormai a minoranza (almeno sul piano culturale), dovrebbero seguire l’esempio di un’altra minoranza, quella ebraica. Dovrebbero, cioè, creare anch’essi un’Anti Defamation League, una “Lega anticalunnia”, che intervenga sui media a ristabilire le verità storiche deformate, senza peraltro pretendere alcuna censura o privilegio, bensì soltanto la possibilità di rettifiche basate sui dati esatti e sui documenti autentici».
Ci sono tre affermazioni sorprendenti, nelle parole di Messori. In primo luogo la presa d’atto che i cattolici siano una minoranza, quantomeno culturale, seppelliti dalla stessa arma della “non praticanza” che per secoli ha costituito la base della maggioranza silenziosa.
Secondo: il cattolicesimo sente il bisogno di “ristabilire le verità storiche deformate”. Quasi una nemesi che farebbe sorridere i tanti evangelici del passato, emarginati (nella migliore delle ipotesi) da un potere religioso poco disposto a tollerare la diversità confessionale senza puntarle il dito contro.
Terzo: creare una struttura cattolica antidiffamazione, “senza peraltro pretendere alcuna censura o privilegio”. Una realtà cattolica senza privilegi: sarebbe la prima, nella storia. Forse, tra le tre, è proprio questa la notizia più clamorosa.