
«”Ci sono poche speranze” di poter inserire un riferimento alle radici giudaico-cristiane dell’Europa nel Trattato costituzionale dell’Ue»: questa l’amara conclusione di Angela Merkel, cancelliere tedesco e presidente di turno dell’Unione europea. La dichiarazione suona quasi come una resa di fronte a una lobby integralista laica (un po’ antistorica) che appare più potente della velleitaria testimonianza cristiana (un po’ rinunciataria).
È curioso che la dichiarazione europea della Merkel giunga lo stesso giorno in cui negli Stati Uniti si celebra la figura di Jerry Falwell, controverso esponente della destra evangelica, che per cinquant’anni ha costituito un punto di riferimento negli USA per la difesa dei valori cristiani. Questione di principi, questione di radici.