Tiro al bersaglio

By 12 Giugno 2007Media&Fede

Un articolo di Marco Damilano, pubblicato sull’Espresso, denuncia “gli sbagli del papa nel libro su Gesù”: a quanto pare Benedetto XVI, nel suo recente lavoro teologico, ha inanellato una serie di “sviste, confusioni sintattiche, anacronismi, luoghi comuni. E qualche autentico strafalcione”. Forse l’inesattezza strettamente biblica più evidente è il nome del monte dove Abramo avrebbe dovuto sacrificare Isacco, che Ratzinger segnala come Oreb al posto del corretto Moria; cita poi un “racconto rabbinico” che fa sorgere il sospetto di un altro qui pro quo, stavolta in relazione ad Abramo ed Elia.

Citazioni bibliche e riferimenti dotti, grammatica greca ed ebraica: non si fanno sconti a Benedetto XVI, un po’ come ai lapsus dei professori. Sarà per questo che l’articolo dell’Espresso viene citato e inoltrato ampiamente da laici e credenti.

Peccato solo che a scoprire gli errori non siano stati i compiaciuti detrattori che ora gongolano (probabilmente senza avere effettuato verifiche sulla veridicità dei rilievi), ma abbiano dovuto aspettare esperti ed esegeti che, probabilmente, se non fossero anonimi verrebbero messi sulla stessa graticola dell’autore.

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