VERONA – Il governo di coalizione dell’India, condotto dal partito nazionalista indù ‘Bharatiya Janata’ (BJP) sta preparando una legge nazionale per impedire le conversioni fra gli indù. Il BJP, il partito nazionale indù al potere, è decisamente contrario alle conversioni degli indù, appartenenti alle caste inferiori, al cristianesimo o al buddismo. Questa legge, una volta in vigore, obbligherà tutti coloro che vogliono cambiare religione a richiedere per iscritto il permesso dell’autorità locale. Per tutti coloro che contravverranno a questa legge è prevista un’ammenda di 1.000 rupie al giorno (circa 21 $) dalla data della conversione.
In un paese nel quale 350 milioni di persone sono analfabete e 260 milioni al di sotto della soglia della povertà, questa legge esige che i nuovi convertiti abbiano frequentato almeno la scuola secondaria.
La conversione al cristianesimo è un soggetto molto controverso in India. A gennaio del 1999, il missionario Graham Staines e i suoi due figli furono bruciati vivi da indù fondamentalisti, che accusavano M. Staines di convertire le popolazioni tribali.
Gli stati indiani come l’Orissa, il Gujarat e il Tamil Nadu, dove il BJP ed i suoi alleati sono al potere, applicano già leggi contro le conversioni. Da qualche tempo, il BJP esercita pressioni su altri stati perché vengano adottate leggi simili.
(fonte: Porte Aperte)