BAGHDAD – Mentre continuano gli attacchi mortali in Iraq, i cristiani temono di diventare il prossimo obiettivo del terrorismo.
Mark Kelly di Southern Baptist International Mission Board dice che, per i credenti irakeni, la chiave di sopravvivenza sotto il regime di Saddam Hussein era di non essere suoi nemici o amici dei suoi nemici.
“Dato che le comunità cristiane in Iraq non si sono alleate con i nemici di Saddam, lui non le ha viste come nemiche, quindi loro hanno goduto di uno ‘stato di protezione’. Sono sicuro che la paura che sentono i cristiani è reale, molta è dovuta all’incertezza della situazione”.
Questo significa, con la caduta del regime di Saddam Hussein, che i credenti sono stati segnati. Questo rende l’evangelizzazione ‘all’aperto’ pericolosa per i cristiani.
Comunque, Kelly ci ricorda che “Lo Spirito di Dio non è uno spirito di paura. Dobbiamo pregare che il popolo di Dio sia ripieno della sua pace. Pregate per loro, che siano sensibili alle opportunità che Lui offre per aiutare le persone a comprendere quanto siano amate”.