KAMPALA – E’ trascorso oltre un mese dal drammatico 18 marzo in cui furono trucidati due missionari in Uganda.
La polizia continua le indagini ed ha arrestato altre 5 persone, che si aggiungono alle sette già sospettate.
Il cerchio sembra ormai chiudersi, ma rivela un’amara verità: gli autori dell’insano gesto sono tutti abitanti del posto, che hanno reagito negativamente alle attività condotte dal gruppo facente capo ai due evangelisti.
Essi, infatti, si erano insediati in un villaggio nei pressi di Yumba, nel nord-ovest del paese, una zona ove oltre il 90% delle persone professano la fede musulmana.