Cresce la paura fra i cristiani iracheni

By 24 Aprile 2004Gennaio 3rd, 2021Chiesa Perseguitata

BAGHDAD – Ciò che fino a qualche giorno fa era solo un timore, ora è praticamente ufficiale: i cristiani irakeni sono i bersagli preferiti della guerriglia.

Attualmente, in Iraq è in corso probabilmente la più dura fra le persecuzioni esistenti al mondo: dei credenti uccisi per la fede si è perso oramai il conto e altrettanti, considerando l’accaduto, sono scoraggiati dal seguire Cristo.

Il tutto avviene lontano dai riflettori della cronaca quotidiana dei maggiori network televisivi, impegnati ad offrire del paese una parvenza di normalità appena turbata da qualche sporadico episodio.

Andrew Dystrka di Open Doors, invece, chiarisce senza mezzi termini come stanno effettivamente le cose: «Moltissimi cristiani hanno paura di frequentare le riunioni, vivono nella costante paura di poter essere uccisi da un momento all’altro. I ribelli trovano centinaia di assassini che, per pochi spiccioli, si guadagnano da vivere attaccando i credenti».

La situazione è talmente preoccupante da aver costretto le maggiori organizzazioni cristiane a sospendere le loro attività ed a ritirarsi in posti più sicuri, talvolta emigrando proprio dal paese.

Pur nella tragedia, però, giunge notizia che in alcune città l’evangelizzazione continua, attraverso la distribuzione di letteratura cristiana, con l’evidente auspicio, però, che il seme gettato possa dare frutto e non essere soffocato dalle spine della persecuzione.

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