Ancora pessime notizie per i cristiani nel mondo, stavolta dalla Birmania. Fonti della resistenza contro il regime riferiscono di un massacro a sangue freddo nello stato di Kayah, dove metà della popolazione è cristiana, per mano di milizie locali affiliate alla giunta militare al potere.
Stando a testimonianze riportate da Avvenire, le vittime stavano fuggendo dagli scontri tra ribelli e militari, e sono state fermate mentre si dirigevano verso un campo profughi; i militari hanno bloccato i veicoli, i passeggeri sono stati radunati e trucidati e i loro cadaveri sono stati poi dati alle fiamme. Il bilancio della strage è di 38 morti, tra cui un bambino e due operatori dell’organizzazione umanitaria Save the Children. Secondo fonti governative riportate dal Giornale il gruppo non si sarebbe fermato a un posto di blocco e avrebbe sparato contro i militari.
foto: ilgiornale.it