Europa, impennata dei reati contro i cristiani

By 27 Novembre 2024Chiesa Perseguitata, Esteri

Nel 2023, in Europa, sono stati commessi 2.444 reati contro i cristiani: è il bilancio stilato dall’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa. Il numero, di per sé, è preoccupante per diversi motivi: in primo luogo i reati sono stati commessi nei confronti di persone o luoghi individuati per ciò che rappresentano sul piano religioso; inoltre il bilancio, nel giro di un anno, è più che triplicato, considerando che nel 2022 i fatti segnalati erano appena – si fa per dire – 749.

Tra le vicende prese in considerazione da Oidac ci sono fatti di sangue, violenze e minacce, ma anche azioni incendiarie (addirittura il 10% del totale), profanazioni (24%) e vandalismi a luoghi di culto (62%). Preoccupa in particolare la laica Francia, che guida la poco invidiabile classifica con quasi mille episodi, seguita dal Regno Unito (700 casi). E, va precisato, si tratta di dati calcolati per difetto, considerato che le informazioni sono parziali e, inevitabilmente, riguardano solo vicende emerse grazie a denunce o segnalazioni verificabili.

Sia chiaro: aggressioni, molestie, atti di bullismo non sono atti persecutori: la persecuzione, come non ci stanchiamo di ripetere insieme agli amici di Open Doors/Porte Aperte, è ben altro. Tuttavia, e questo non si può ignorare, l’impennata di reati contro i cristiani non è solo una statistica né un’arma per quanti (troppi) ne approfitteranno per strumentalizzazioni fuori luogo: modificano infatti la percezione dei credenti e, di fatto, tendono a limitare la libertà di espressione religiosa da parte di persone e gruppi, portando a una forma di autocensura delle proprie convinzioni. Di fatto questi casi, ha notato Regina Polak, docente di teologia pratica presso l’Università di Vienna, «inviano un messaggio di esclusione alle vittime e alle loro comunità, e alla società nel suo complesso».

Per quanto riguarda l’Italia, finora nel 2024 sono stati segnalati 43 reati (il 2023 si è chiuso a quota 65), quasi esclusivamente contro strutture e rappresentanti della Chiesa cattolica; molti atti di vandalismo (facciate deturpate, incendi a chiese e oratori, graffiti), presepi distrutti, azioni profane (furti nei cimiteri) o contro veicoli utilizzati da parroci, ma anche un tentativo di avvelenamento.

foto: premierchristian.news

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