Giovani e non credenti, la sfida dei libri cristiani

By 22 Maggio 2015Cultura

TORINO – Calo delle vendite, conquista di nuove fasce di lettori, diversificazione dei canali di distribuzione: è questa in estrema sintesi la fotografia del mercato editoriale di stampo religioso che emerge dal Quinto osservatorio sull’editoria cattolica, commissionato dall’Unione editori e librai cattolici italiani (UELCI) e curato dall’Ufficio studi dell’Associazione italiana editori (AIE) e dal Consorzio editoria cattolica (CEC), presentato al Salone internazionale del libro di Torino nell’ambito dell’incontro “Editoria religiosa tra dinamiche di mercato e ricerca di senso”, di cui evangelici.net è in grado di presentare i dati.

Il mercato del 2014 in cifre. L’Italia è un Paese in cui si legge sempre di meno, e il calo ha toccato particolarmente l’editoria religiosa; se nel 2014 la flessione generale è stata del 3,24%, il settore del libro religioso ha subìto una contrazione doppia (6,58%). L’analisi delle vendite su base territoriale fa rilevare un aumento nelle grandi aree metropolitane (Roma e Milano in particolare); di segno opposto il dato che proviene dall’Italia centrale, dove si assiste a una diminuzione costante (dal 14% del 2010 al 5,3% del 2014). Si mantiene buona invece la percentuale al centro-sud e nelle isole (19,4%). La modalità di acquisto preferita rimane la tradizionale libreria religiosa (58,5% delle vendite), ma si stanno facendo strada nuove forme di distribuzione come gli acquisti nelle librerie “laiche” (19,3%) e nelle librerie on line (7,2%), mentre gli e-book rappresentano il 2% delle vendite.
Il Gruppo San Paolo si conferma la realtà editoriale più importante del settore; si mantiene costante, sia in fatturato che per numero di copie vendute, la presenza degli editori non cattolici che si attesta intorno al 2%. All’interno di questo segmento sono da rilevare le buone performance della casa editrice protestante Claudiana. Il Rapporto evidenzia anche l’aumento di pubblicazioni di titoli di argomento religioso da parte dell’editoria laica.

Chi legge libri religiosi in Italia Nel 2014 sono stati 5,7 milioni gli italiani che hanno acquistato libri a tema religioso, 4 persone su 10. Alcune sorprese arrivano dall’analisi della platea dei lettori: il 70% ha meno di 64 anni, il 24% è in possesso di una laurea e il 28% è composto da professionisti e lavoratori autonomi; un pubblico nuovo in contrapposizione all’immagine tradizionale che vuole la netta prevalenza di lettori anziani e poco acculturati.
Particolare significato assume il fatto che solo il 15% dichiara di acquistare un libro religioso per devozione; al contrario una fetta consistente (38%) è composta da non praticanti o non credenti. Il fatto che la motivazione strettamente religiosa rappresenti solo una minima parte pone interessanti interrogativi con cui gli editori dovranno confrontarsi per rispondere adeguatamente alla nuova sfida dei “lettori non religiosi”. Se una parte di questa attenzione può derivare da alcuni fenomeni di grande rilevanza mediatica (come l’elezione di papa Francesco) si può certamente ritenere che una fetta importante di lettori scelga libri di carattere religioso per rispondere alla domanda di senso e di comprensione di problemi della contemporaneità, dalla geopolitica alla bioetica, che toccano anche religione e fede. Una sfida che potrà essere vinta dall’editoria cristiana con politiche editoriali e nuovi linguaggi capaci di intercettare i cambiamenti di interesse del pubblico e soddisfare i nuovi bisogni di conoscenza. [gm]

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