Il Corriere intervista l’attore David Ottolenghi, meglio noto come Gioele Dix, artista capace di spaziare dal comico al racconto dei drammi della Shoah. Il nome d’arte scelto, spiega a Elvira Serra, è un «omaggio al mondo biblico che mi appartiene. Mi piaceva l’idea del profeta, quello delle cavallette. Ai tempi non era molto usato, tant’è che anni dopo mi intervistarono perché c’era stato un incremento significativo dei bambini con il mio nome. Mi capita ancora che vengano in camerino genitori che mostrano orgogliosi i loro piccoli Gioelini».
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