Le persone religiose sono più felici, sane, vivono più a lungo, hanno un maggior senso della comunità rispetto agli atei, quindi si deprimono di meno e si rendono più utili: pare non lo sostenga una campagna di promozione della fede ma Robin Dunbar, docente di psicologia evoluzionista a Oxford.
Non solo: secondo Dunbar le persone di fede sanno adattarsi in maniera più efficace alle situazioni, «ed è a causa di questa adattabilità che le religioni esistono da millenni e probabilmente prolifereranno per sempre».
Una conclusione che, nota il Foglio, comporta un testacoda logico interessante: «se uno è ateo e crede alla scienza, a questo punto deve ammettere che gli conviene essere religioso, altrimenti è un misfit; se invece uno è religioso, magari un po’ ottuso come certi creazionisti americani [sic], deve ammettere che la sua sopravvivenza è dettata e garantita proprio dai principii darwiniani che rinnega».
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