La Tv svizzera ha dedicato un servizio al cimitero evangelico di Firenze, definito come “uno spaccato di storia e quiete che si staglia nel traffico”. Nel servizio Valerio Maggio ricorda che il camposanto, «voluto nel 1827 da Leopoldo II, è una montagnola verde di proprietà della Chiesa evangelica riformata svizzera. Doveva dare sepoltura a tutti coloro, non cattolici, che fino ad allora potevano essere sepolti solo a Livorno».
Il nome del cimitero ha un’origine curiosa, spiegata dalla presidente della Chiesa riformata svizzera di Firenze: «In realtà si chiama Cimitero protestante di Porta a Pinti ma oggi è conosciuto come Cimitero degli inglesi. Questo perché delle 1400 tombe che lo caratterizzano la maggior parte è inglese. Inoltre a Firenze all’epoca tutti quelli che parlavano una lingua diversa dal fiorentino erano detti inglesi».
Oggi il cimitero è patrimonio dell’Unesco e, per il suo fascino, pare abbia offerto spunti a più di qualche artista: «Il compositore russo Rachmaninov si dice si sia ispirato al Cimitero degli inglesi per la sua Opera 29 e il pittore svizzero Böcklin per la sua serie “L’isola dei morti”».
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