È dedicato al riformatore del Seicento Francesco Turrettini il nuovo numero di Studi di Teologia, rivista semestrale dell’Ifed di Padova. Pietro Bolognesi, nell’introduzione, ricorda l’importanza della memoria evangelica, da coltivare senza cedere alla semplice nostalgia ma semmai nella proiezione “verso il Veniente”. Bolognesi si chiede se l’indifferenza che Turrettini ha patito nel corso dei secoli – almeno sul fronte italiano – sia stata “semplice amnesia” o piuttosto “deliberato intento”, e sottolinea come riscoprirlo ora, nel quarto centenario della sua nascita, si configuri come un “dissequestro culturale”.
Per rendere l’approccio ancora più divulgativo Studi di Teologia ha deciso di affidare i saggi del volume a un gruppo di non specialisti per «avvicinare il più possibile il pensiero di Turrettini alla vita comune»; tra i collaboratori sono presenti Davide Ibrahim (“La vita di Francesco Turrettini attraverso l’orazione funebre di Benedict Pictet”), Enisa Kovaci (“Sottomettendo la ragione con Turrettini. Note al locus I della Istituzione della teologia persuasiva”), Giuseppe della Ragione (“Parametri di trinitarietà. La Trinità in Turrettini e le sue ricadute”), Aldo Lucchi Aimone (“I decreti divini secondo Francesco Turrettini”), Alessandro Sciortino (“La teologia del patto secondo Francesco Turrettini”), Sergio De Blasi (“La predicazione secondo Francesco Turrettini”) e dello stesso Bolognesi, che sintetizza la struttura della Istituzione della teologia persuasiva e propone in chiusura una bibliografia turrettiniana.
foto tratta da wikipedia.org
