L’autorità israeliana per i beni archeologici ha annunciato che a Gerusalemme sono partiti gli scavi per riportare alla luce l’antica piscina di Siloe. «La Piscina di Siloe – ricorda in un comunicato il Ministero per gli affari esteri -, situata nella parte meridionale della Città di Davide e all’interno dell’area del Parco nazionale delle mura di Gerusalemme, è un sito archeologico e storico di importanza nazionale e internazionale. La piscina venne realizzata circa 2.700 anni fa, nell’VIII secolo a.C., come parte del sistema di approvvigionamento idrico di Gerusalemme, durante il regno del re Ezechia, come descritto nella Bibbia nel secondo Libro dei Re».
La piscina «fungeva da serbatoio per le acque della sorgente Gihon, che venivano deviate attraverso un tunnel sotterraneo, ed era quindi già considerata una delle aree più importanti di Gerusalemme nel periodo del Primo Tempio»; venne poi ampliata duemila anni fa, epoca in cui probabilmente veniva utilizzata per i bagni rituali dai pellegrini «prima di salire attraverso la Città di Davide al Tempio».
Tracce della piscina erano state individuate nel 2004, nel corso di lavori agli impianti idrici della città; da lì partirono scavi sistematici che riuscirono a mettere in luce una parte del perimetro della vasca. Ora, «per la prima volta nella storia moderna, lo scavo dell’IAA consentirà l’esposizione completa della piscina di Siloe».
In Italia la notizia è stata ripresa dalla Stampa, che – citando una testata Usa e il pastore americano John Hagee – ha parlato della piscina aggiungendo che si tratta del luogo «in cui si ritiene che Gesù abbia compiuto il miracolo di dare la vista a un uomo cieco dalla nascita».
foto: gov.il
