
National Geographic torna su un tema originale, in senso etimologico: parla del giardino dell’Eden. Dopo aver ricordato quanto racconta la Genesi, Javier Alonso López nota che secondo la Bibbia «Dio piantò il giardino “nell’Eden, verso Oriente”. È probabile che la parola Eden venga dal termine assiro edinu, che indicava il paese che si estendeva dalla Babilonia meridionale fino al Golfo persico. Dal punto di vista dell’autore israelita della Genesi, questa terra, in effetti, sarebbe situata “verso Oriente”».
In merito ai fiumi citati nel primo libro della Bibbia, l’autore dettaglia che «il primo si chiamava Pison e circondava la regione di Avila, una zona che, a partire dal I secolo d.C., la maggior parte degli autori identifica con l’attuale India; il secondo, il Gihon, delimitava le terre di Kush (Etiopia) e si può far coincidere con il Nilo; il terzo, l’Hiddequel, ovvero il Tigri, sgorgava lungo la terra di Assur e il quarto, il Ferat, corrisponderebbe all’Eufrate». Per essere più circostanziati, però, «c’è anche un’altra possibile interpretazione con un significato geografico più concreto. Seguendo la stessa traccia etimologica assira, L’Eden sarebbe l’area attorno a Babilonia», area già oggetto di racconti mitologici pagani che nel corso dei secoli parlavano di un giardino primigenio, come pure di un diluvio universale.
Accreditare questa ipotesi di localizzazione comporta però un problema: rende necessario riconoscere che «la Genesi fu scritta nel VI secolo a.C. da ebrei esiliati a Babilonia. Questi si sarebbero appropriati del tema del giardino dalla mitologia del loro paese di accoglienza adattandolo, in seguito, alla loro specifica tradizione».
foto: storicang.it