Lana caprina, dal tabernacolo all’alta moda

By 3 Aprile 2022Curiosità

Pare ci sia un filo rosso – in verità piuttosto sottile – che unisce Mosè, l’uomo che liberò il popolo di Israele dalla schiavitù in Egitto, e il mondo della moda. La parola chiave è mohair, «materiale pregiatissimo – spiega una testata di settore – che negli ultimi mesi ha conquistato il menswear, declinato sotto forma di cardigan, pullover, guanti e accessori di vario tipo». Un prodotto che la fa da padrone nei prodotti di fascia alta.

Si tratta di una fibra attuale dalle origini antiche, se è vero – come sostiene la testata – che fu proprio Mosè «a nominare questo specifico tessuto, che secondo la tradizione componeva i tendaggi del Tabernacolo degli ebrei, prodotto a partire dalla lana delle capre d’angora, originarie della Turchia. “Mukhyar” era infatti il termine turco che indicava le lane più pregiate, tuttora prodotte nel Paese, così come in Europa, Sudafrica e Stati Uniti».

Il nome in questione non risulta riportato esplicitamente nella Bibbia, sicuramente però Mosè ricevette da Dio l’ordine di servirsi di un filato simile: un’associazione di settore cita, a tale proposito, quanto riportato nel libro dell’Esodo, al capitolo 26, quando a Mosè venne indicato di far preparare «dei teli di pelo di capra che serviranno da tenda per coprire il Tabernacolo».

foto: nssmag.com

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