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Un gruppo di studiosi ha recentemente proposto un’interpretazione scientifica della pesca miracolosa di cui si parla nei Vangeli. L’episodio, raccontato da Luca, è piuttosto noto: Gesù si trova sulle sponde del lago di Tiberiade dove la gente si accalca per ascoltare le sue parole; per questo motivo chiede a un pescatore, Simone (che diventerà Pietro) la disponibilità a farlo salire sulla sua barca per consentirgli di predicare alla folla. Al termine, Gesù chiede a Simone di prendere il largo e gettare le reti. Simone, scettico dopo una giornata di pesca conclusa senza esito, accetta la proposta e le reti si riempiono di pesci fino a spezzarsi.
Uno studio pubblicato su Water Resources Research – una rivista scientifica con una significativa autorevolezza nel suo ambito – tenta ora di dare una risposta razionale a questa vicenda. Raggiungendo una conclusione: in certi frangenti può capitare che la combinazione di venti da ponente, correnti povere di ossigeno e altre tre condizioni naturali segnino il destino dei pesci nei pressi della sponda occidentale del lago, rendendo particolarmente agevole la pesca. Secondo questo studio, episodi simili si verificano, anche se piuttosto di rado, “nella stessa area del lago in cui il miracolo biblico… si è verificato due millenni fa”.
Diversi media italiani hanno riportato la notizia, se volete approfondire, lo studio è qui.
foto: agi.it