Dirs-Gbu: «Non generalizzare sul papa»

By 18 Gennaio 2008Dall'Italia

ROMA – L’associazione evangelica “Dipartimento di ricerca e studi” dei “Gruppi biblici universitari” (Dirs-Gbu), commenta i fatti della Sapienza dal punto di vista di chi, da anni, opera all’interno delle Università italiane.

Andando oltre i fatti avvenuti a proposito della mancata visita del papa durante l’inaugurazione dell’anno accademico alla Sapienza di Roma, i responsabili del Dirs-Gbu si soffermano sull’atteggiamento tenuto dai docenti e dagli studenti dell’ateneo romano, esprimendo, a riguardo, viva preoccupazione «in qualità di cristiani evangelici, impegnati in un ministero che si svolge sostanzialmente nelle Università italiane».

L’attenzione viene posta in particolare sul «giudizio di non congruità espresso dai docenti e dagli studenti romani – precisa il comunicato -, considerato grave, non perché si è abbattuto sul papa, ma perché esso ci coinvolge in quanto cristiani, anche se confessionalmente distanti dal cristianesimo professato dal capo della chiesa di Roma».

Il giudizio di non congruità indirizza ad alcune riflessioni, «infatti – prosegue il commento del Dirs-Gbu – negli stessi giorni in cui si registrava nell’ateneo romano questo scontro, in altri atenei, il Gbu era impegnato in conferenze in cui, in una prospettiva cristiano-evangelica, era proposta la legittimità per la fede nella rivelazione di Dio di fecondare a qualsiasi livello l’impegno della mente e della ragione nell’ambito della ricerca scientifica. (…) Questa non congruità colpisce anche il nostro servizio, indipendentemente dai ruoli che si occupano».

In pratica una non congruità, che prende spunto dalla tesi della neutralità della ricerca scientifica, non rivolta esclusivamente al papa e al cattolicesimo, e a questo proposito si rammenta una vicenda accaduta un anno fa in Inghilterra, dove «alcuni gruppi – si legge nel comunicato – di universitari evangelici si videro negare dalle autorità accademiche la libertà di operare all’interno di due campus per svolgere le loro normali attività; in quel caso, certamente, non era implicato una personalità come il papa e un protocollo diplomatico complesso, ma studenti cristiani. Ma le ragioni delle autorità accademiche attingevano allo stesso bagaglio culturale dei contestatori romani».

Per la loro precipua peculiarità, i Gruppi biblici universitari «si pongono l’obiettivo – conclude il Dirs-Gbu – di annunciare il Vangelo di Gesù Cristo per la salvezza di chi crede e per tale motivo rifuggono da qualsiasi posizione estremista: rifuggono da posizioni anti-cattoliche, pur operando all’interno di un contesto come quello universitario dove la presenza della Chiesa, indipendentemente dalla vista del papa a “La Sapienza”, è forte; rifuggono da posizioni politiche per poter parlare a studenti di destra e di sinistra. Per questa ragione e in funzione di questo obiettivo, allorquando il clima di confronto anche serrato tra idee culturali, religiose e di altro genere, supera la soglia della legittima dialettica, del rispetto e del decoro, divenendo scontro ideologico che crea situazioni imbarazzanti come quelle che abbiamo visto a Roma, riteniamo che tutto ciò possa mettere in pericolo la libertà di annunciare il Vangelo». [sr]

Il testo completo: http://dirs.gbuitalia.org/live/

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