
TORINO – Seconda visita a una chiesa evangelica per papa Francesco: lunedì 22 giugno Bergoglio sarà al Tempio valdese di Torino. Lo ha annunciato ieri nella sala stampa vaticana l’arcivescovo Cesare Nosiglia presentando il programma della due giorni papale nel capoluogo piemontese.
Papa Francesco non è nuovo a iniziative di avvicinamento al mondo evangelico, con cui è in contatto fin dai tempi in cui rivestiva il ruolo di arcivescovo di Buenos Aires, riproposte in più occasioni in questi primi due anni da vescovo di Roma. Nei suoi primi giorni a Santa Marta fece scalpore l’annuncio di un breve incontro mattutino con un pastore evangelico, Giovanni Traettino, cui avrebbe ricambiato la visita il 28 luglio 2014 con la storica partecipazione a un culto evangelico presso la chiesa pentecostale della Riconciliazione di Caserta, la prima in assoluto per il massimo esponente della chiesa cattolica.
Il 6 novembre è stata la volta dell’incontro di Bergoglio in Vaticano con il segretario uscente dell’Alleanza evangelica mondiale, Geoff Tunnicliffe, seguito pochi giorni dopo dalla partecipazione di Rick Warren alla conferenza sulla famiglia. A completare il quadro di un approccio diverso verso la minoranza evangelica si sono aggiunti nel corso dei mesi vari riferimenti alla dignità delle chiese evangeliche («esiste una distinzione tra movimenti evangelici onesti, buoni, e i movimenti settari»), alla qualità del messaggio proposto («in generale i pastori evangelici offrono vicinanza e giungono al cuore, e preparano bene il sermone») e perfino un videomessaggio a un gruppo di chiese evangeliche americane.
Lo stesso moderatore valdese, Eugenio Bernardini, ha incontrato il papa argentino nel settembre del 2013, un incontro descritto da Bernardini come “non formale” e cui è seguito l’invito a Torino, per un incontro «nel primo tempio – ricorda il moderatore – che i valdesi poterono costruire al di fuori del ghetto delle Valli valdesi, cinque anni dopo l’emancipazione concessa loro da Carlo Alberto nel 1848».
La visita al Tempio valdese di viale Vittorio Emanuele a Torino è prevista per le 9 lunedì 22 giugno; il programma prevede, dopo l’arrivo di Bergoglio, il saluto del pastore Paolo Ribet e del moderatore Eugenio Bernardini, cui seguirà il discorso del papa. Al termine della parte ufficiale, papa Francesco incontrerà una delegazione valdese per il consueto scambio di doni.
«Sarà un incontro – ha anticipato Bernardini – all’insegna della sobrietà e della fraternità ecumenica che negli ultimi due anni abbiamo visto crescere e rafforzarsi. Sobrietà e fraternità – del resto – sono tipiche della tradizione valdese ma anche dello stile di questo papa».
A margine della notizia si registra la critica di Sentieri antichi valdesi, minoranza valdese di area conservatrice. Il pastore Paolo E. Castellina, in una valutazione che precisa essere stata espressa “a caldo”, si chiede se Bergoglio si renda conto che andrà in visita a una realtà che «di valdese porta, impropriamente, solo il nome», e aggiunge che «probabilmente questa visita avrà l’unico effetto di aumentare la confusione e gli equivoci. In positivo – ragiona – posso solo sperare che il “lato evangelico” di Bergoglio metta quei “valdesi” in confusione e in crisi. Alla fin fine – conclude – ritengo che in tutta quella faccenda la causa dell’Evangelo rimanga sostanzialmente danneggiata e che l’avvenimento possa da parte nostra essere tranquillamente ignorato».
Sergio Rastello, a sua volta, esprime la perplessità del gruppo anche a proposito del contesto della visita: «l’occasione – spiega l’esponente Sav – è data dal pellegrinaggio per l’ostensione della Sindone e la commemorazione dei duecento anni dalla nascita di san Giovanni Bosco, che era uno strenuo nemico dei protestanti. Bergoglio verrà a chiedere perdono a nome di Don Bosco?».